Macerato di cipolla e bucce compostate: come usarli per risultati sorprendenti nell’orto

Maria Di Maria
4 Min

Macerato di cipolla e bucce compostate: come usarli per risultati sorprendenti nell’orto

Premessa

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L’uso della cipolla come fertilizzante non rientra tra i metodi più comuni nella fertilizzazione agricola, ma alcune sue proprietà possono essere sfruttate con intelligenza nel giardinaggio e nell’orto biologico. Per comprenderne l’efficacia, occorre analizzare la composizione chimica della cipolla, i suoi effetti sul suolo e come viene trasformata nel compostaggio.

Macerato di cipolla e bucce compostate

Macerato di cipolla e bucce compostate: come usarli per risultati sorprendenti nell’orto

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Perché la cipolla può essere utile come fertilizzante

La cipolla è ricca di:

  • zolfo organico (alline, solfossidi) → utile nel controllo biologico dei patogeni e nel miglioramento della struttura del suolo.
  • zuccheri solubili → possono nutrire la flora microbica benefica.
  • composti fenolici e flavonoidi → stimolano le difese naturali delle piante e hanno un’azione antibatterica.

Uno studio pubblicato su Biological Agriculture & Horticulture (2020) ha evidenziato come i sottoprodotti di cipolla, fermentati in ambiente controllato, migliorino la disponibilità di azoto e la crescita vegetativa di alcune colture orticole.

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Come preparare un fertilizzante a base di cipolla

1. Compostaggio con bucce di cipolla

  • Le bucce di cipolla sono eccellenti nel compost domestico, ma vanno usate in piccole quantità per non alterare l’equilibrio del pH.
  • Aggiungerle a uno strato di materiali carboniosi (foglie secche, carta non trattata) e mantenerle umide.
  • In 2-3 mesi si ottiene un compost ricco e stabile, adatto alla fertilizzazione di ortaggi e piante aromatiche.

2. Macerato di cipolla (biostimolante liquido)

  • Tritare 2-3 cipolle grandi e metterle in 1 litro d’acqua.
  • Lasciare macerare per 48 ore, quindi filtrare.
  • Uso consigliato: diluire 1:10 con acqua e nebulizzare sul terreno o sulle foglie ogni 15 giorni.

Attenzione: non va usato puro né in pieno sole, per evitare fitotossicità.

Quando e su quali colture usarlo

Il compost con cipolla o il macerato si può usare:

  • All’inizio del ciclo vegetativo, per stimolare lo sviluppo radicale.
  • In pre-semina, per arricchire il suolo di microelementi.

Le colture più adatte:

  • Solanacee (pomodori, melanzane): beneficiano del contenuto di zolfo.
  • Liliacee (aglio, porri): tollerano bene i residui di cipolla.
  • Erbe aromatiche (rosmarino, salvia): migliorano l’aroma e la resistenza.

Evitare invece l’uso:

  • Su leguminose (come piselli e fagioli), che potrebbero soffrire lo zolfo in eccesso.
  • Su piante delicate o in pieno sole con il macerato non diluito.

Valutazioni scientifiche e formule di riferimento

Una formula base per il compost ottimale con cipolla (ispirata a ricerche dell’Università di Wageningen):

60% materiali carboniosi (foglie, carta, segatura)
30% materiali azotati (scarti di cucina, tra cui bucce di cipolla)
10% attivatori microbici (compost maturo o letame ben decomposto)

Bilanciando così il rapporto C/N (carbonio/azoto) tra 25:1 e 30:1, si garantisce una decomposizione efficace senza cattivi odori o fitotossicità.

La cipolla può essere un utile alleato nella fertilizzazione naturale, soprattutto sotto forma di compost o macerato. Tuttavia, va usata con criterio e mai in quantità eccessive. Il suo contenuto di zolfo, sebbene benefico in certi contesti, può risultare dannoso per alcune colture. È dunque fondamentale valutare il contesto, il tipo di suolo e le esigenze specifiche delle piante coltivate.

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Di Maria
Mi chiamo Maria, amo tantissimo cucinare, sono una mamma, una nonna, e porto con me il sapere semplice e prezioso che mi è stato trasmesso dalle donne della mia famiglia. Ho sempre cucinato, raccolto erbe spontanee, preparato infusi e rimedi naturali, e ancora oggi continuo a farlo, con lo stesso rispetto e la stessa meraviglia che avevo da bambina.Questo sito nasce dal desiderio di condividere ciò che ho imparato: ricette autentiche, rimedi della tradizione, e piccoli gesti di cura che si tramandano di generazione in generazione. Ogni articolo che pubblico è frutto della mia esperienza reale, scrupolosamente confrontato con fonti affidabili e supervisionato dalla dott.ssa Maria Di Bianco, laureata con lode in Scienze dell’Alimentazione e in Tecniche Erboristiche.Non sono un medico, né un’erborista, ma una custode della memoria domestica. Quella che sa cosa fare quando un bimbo ha la tosse, quando si raccolgono le noci verdi per fare il nocino, o quando un fiore ti dice che è il momento giusto per essere raccolto.