Pizzette del fornaio fatte in casa: buonissime!

Maria Di Maria
4 Min

A me piace un sacco preparare i buffet di compleanno per i miei piccoli e con le pizzette del fornaio faccio sempre centro! Vi assicuro che andranno a ruba! Sono semplicissime da preparare, ma hanno una resa davvero invitante e golosa.

Per realizzarle, servono solo una ciotola e una spatola in cui lavorare gli ingredienti: farina, lievito, acqua, malto (o miele) e olio. Non serve la planetaria e non dobbiamo temere se l’impasto risulta troppo morbido e leggermente appiccicoso. Una volta aggiunto l’olio e fatto assorbire, dobbiamo lasciarlo lievitare per 6 ore in un luogo caldo.

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È importante, quindi, tenere conto dei tempi necessari per una corretta idratazione e agire d’anticipo. Una volta pronto, basterà ricavare tanti piccoli dischetti, condirli a piacimento e infornarli. Per essere sicura di offrire uno stuzzichino gradito a tutti, io le farcisco con pomodoro, filone per pizze e origano, ma se avete preferenze diverse potete variare con wurstel, tonno, acciughe, salamini piccanti, prosciutto, ovviamente a pezzettini.

Il risultato è davvero molto soddisfacente: la base è morbidissima, elastica e ariosa esattamente come quelle che troviamo nella miglior panetteria del circondario.

Che ne dite di metterci al lavoro e prepararle insieme?

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Pizzette del fornaio fatte in casa: la mia ricetta

Pizzette del fornaio: ingredienti e preparazione

Per questa ricetta ci servono:

  • per l’impasto:
    • 400 gr di farina tipo 0
    • 4 gr di lievito di birra fresco
    • 300 ml di acqua tiepida
    • 1 cucchiaino di malto o miele
    • sale q.b.
    • 30 ml di olio extravergine d’oliva
  • per farcire:
    • 300 gr di passata di datterini
    • q.b. di origano
    • q.b. di sale
    • 1 filo di olio evo
    • q.b. di mozzarella (filone per pizze)
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Procedimento:

Mettiamo lievito e malto in una ciotola, uniamo l’acqua tiepida e facciamo sciogliere per bene. In una terrina capiente setacciamo la farina e creiamo la classica fontana al centro. Versiamo l’acqua a filo e facciamola assorbire, quando inizierà a legarsi  uniamo il sale. Proseguiamo a rigirare con la marisa per legare tutti gli ingredienti, in ultimo aggiungiamo l’olio e distribuiamolo. Lavoriamo per qualche minuto anche con le mani in modo da inglobare più aria possibile. Otterremo così un impasto appiccicoso e ben unito, lasciamolo riposare coperto con un canovaccio pulito in un luogo caldo per 6 ore.

Trascorso questo tempo, foderiamo la leccarda con la carta apposita e spennelliamola con l’olio.

In una terrina mettiamo la passata di datterini, l’origano, un filo d’olio e il sale ed emulsioniamo con un cucchiaio.

Tagliamo la mozzarella (il filone per le pizze) a dadini.

Riprendiamo l’impasto e dividiamolo in tanti tocchetti tutti dello stesso peso. Con ognuno di essi realizziamo un dischetto sottile e adagiamolo sulla leccarda ricoperta di carta forno unta. Condiamo con un cucchiaino di passata, quindi inforniamo e cuociamole a 200° per 15 minuti circa, sforniamo per un attimo e uniamo la mozzarella, rimettiamo in forno per altri 5 minuti… Buon appetito!

Vi aspetto sulla mia pagina Facebook – Pane e Mortadella

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Di Maria
Mi chiamo Maria, amo tantissimo cucinare, sono una mamma, una nonna, e porto con me il sapere semplice e prezioso che mi è stato trasmesso dalle donne della mia famiglia. Ho sempre cucinato, raccolto erbe spontanee, preparato infusi e rimedi naturali, e ancora oggi continuo a farlo, con lo stesso rispetto e la stessa meraviglia che avevo da bambina.Questo sito nasce dal desiderio di condividere ciò che ho imparato: ricette autentiche, rimedi della tradizione, e piccoli gesti di cura che si tramandano di generazione in generazione. Ogni articolo che pubblico è frutto della mia esperienza reale, scrupolosamente confrontato con fonti affidabili e supervisionato dalla dott.ssa Maria Di Bianco, laureata con lode in Scienze dell’Alimentazione e in Tecniche Erboristiche.Non sono un medico, né un’erborista, ma una custode della memoria domestica. Quella che sa cosa fare quando un bimbo ha la tosse, quando si raccolgono le noci verdi per fare il nocino, o quando un fiore ti dice che è il momento giusto per essere raccolto.