Oleolito e sali di lavanda: le ricette e le preparazioni di mia nonna

Maria Di Maria
9 Min

Oleolito e sali di lavanda: le ricette e le preparazioni di mia nonna.

Articolo in collaborazione con la Dott. Maria Di Bianco

Pubblicità

Il profumo di lavanda per me è profumo di casa: mia nonna la coltivava con un amore incredibile.

La raccoglieva in estate (luglio/agosto), metteva i fiori ad essiccare al sole, su un telo di lino steso sulla tavola in giardino. Quando erano secchi, preparava alcuni sacchettini di juta e ne riponeva alcuni all’interno. Poi li posizionava nei cassetti, negli armadi, un po’ ovunque per profumare la biancheria, ovviamente, ma anche per tenere lontane le tarme. Mi diceva che era potentissima.

Alcuni, poi, li lasciava sul comodino perché era certa del suo potere rilassante.

Pubblicità

Altri li richiudeva in barattoli ermetici e sterili (qui trovate le informazioni per farlo correttamente) e li utilizzava per preparare infusi e tisane. Altri ancora li utilizzava per realizzare il suo oleolito speciale.

Pensate che spesso lo regalava a Natale, insieme ai suoi famosissimi sali aromatizzati, alle persone a lei più care. Era una coccola che aveva il piacere di condividere con chi amava. E spiegava con minuzia di particolari come utilizzarlo. Ci teneva molto! Poche gocce alla volta. Lo metteva in un diffusore fatto da lei, (una piccola scodellina con sotto una candela) e lo posizionava in camera da letto per favorire il relax; lo applicava sulle punture di insetto per calmare il prurito. Lo tamponava su ferite e tagli per accelerare la cicatrizzazione.

Insomma, lo considerava proprio una panacea di tutti i mali.

Quando lo preparava in olio d’oliva, lo utilizzava anche per condire l’insalata perché era certa che favorisse una buona digestione. E aveva ragione. Se volete conoscere tutte le sue proprietà, cliccate qui.

Pubblicità

Ora vediamo insieme come procedere per realizzarlo secondo la sua antica ricetta.

Oleolito di lavanda: ingredienti e preparazione

Per l’oleolito di lavanda procuriamoci:

  • 200 ml olio di mandorle dolci (per uso cosmetico perché con un profumo neutrale) oppure olio vergine di oliva (per uso interno, come condimento – il suo profumo più intenso copre quello della lavanda)
  • 15 gr fiori di lavanda essiccati
  • 1 vasetto in vetro con coperchio 
  • 1 mortaio (o macina caffè)
  • 1 garza o panno di lino
  • 1 imbuto piccolo
  • 1 bottigliette in vetro per la conservazione

Preparazione:

Chi tra noi gode di un bel arbusto di lavanda in vaso o in terrazzo, approfitti di luglio/agosto per raccogliere i fiori non ancora sbocciati, facciamolo di mattina, quando oramai la rugiada è evaporata coi primi raggi del sole. Poi procediamo ad essiccarli; chi invece non ha questa fortuna, può acquistarli in erboristeria.

Dopo aver raccolto gli steli (potiamoli a circa 15 -20 cm), leghiamoli in piccoli mazzi e appendiamoli in un luogo ombreggiato ma ben ventilato. Non dimentichiamo di ritirarli di notte per poi rimetterli fuori il giorno seguente. La nostra lavanda sarà pronta quando con facilità riusciremo a sgranare le “spighe” di boccioli semplicemente passandole tra le dita.

Una volta eseguito questo passaggio, pestiamoli in un mortaio, per permettere la fuoriuscita degli oli essenziali contenuti. Possiamo anche fare questo passaggio in un macina caffè.

Ora trasferiamoli nel vasetto e copriamoli con l’olio scelto. Avvitiamo il tappo, lasciamo riposare per 30 giorni in una zona ben irraggiata dal sole. I raggi e il calore accelerano il rilascio delle proprietà terapeutiche nel liquido.

Trascorso questo tempo, filtriamolo con un colino ricoperto da una garza, diamogli modo di sgocciolare del tutto senza fretta per alcune ore.

A questo punto possiamo travasarlo nelle bottigliette di vetro, meglio se scure e con pipetta, e utilizzarlo al bisogno. Si conserva per un anno e oltre.

Sali da bagno alla lavanda:

Mettiamo nel mortaio metà sale e i fiori di lavanda, pestiamo per bene fino a dimezzare lo spessore dei granelli. Poi uniamo il rimanete sale mischiamo per bene e mettiamo tutto in un barattolo con chiusura ermetica. Usiamone due cucchiai ogni qualvolta vogliamo fare un bagno rilassante. Un solo cucchiaio per un pediluvio.

Lavanda: una tradizione antica, tra profumo, memoria e benessere

La lavanda non era solo una pianta per profumare la casa: per mia nonna era un rimedio a tutto tondo, un piccolo scrigno di benessere. Ogni sua preparazione era un gesto carico di cura e intenzione, tramandato come un piccolo rituale famigliare.

La scelta dell’olio, per esempio, non era mai casuale: l’olio d’oliva lo riservava alle preparazioni alimentari o ai massaggi addominali nei casi di digestione lenta, mentre l’olio di mandorle dolci lo preferiva per la pelle, per via della sua leggerezza e della profumazione neutra.

I sali alla lavanda, poi, venivano custoditi nei vasi di vetro come piccole gemme profumate, pronti per diventare un bagno rilassante nelle giornate più stancanti, o un pediluvio serale per “togliere il peso dalla giornata”.

Ricordo che diceva sempre: “Le piante ti aiutano, se impari ad ascoltarle. Ma prima di tutto, servono a ricordarti di fermarti un momento, e prenderti cura di te.”

E forse è proprio questo il senso più profondo dei suoi rimedi: un modo per rallentare, respirare, e ritrovare – anche solo per un attimo – un po’ di quella serenità che profumava di lavanda e di casa.

Alternative all’olio (vettore)

  • Olio di mandorle dolci, jojoba, cocco frazionato, apricot seed oil: leggeri, nutrienti, perfetti per la pelle e per diffondere l’olio essenziale in modo armonioso .
  • Olio d’oliva vergine: ottimo se vuoi usare l’oleolito anche in cucina o per uso interno, ricco di antiossidanti.
  • Olio di vinaccioli o girasole: alternative economiche e delicate.

Altri usi e varianti dei sali alla lavanda

  • I bagni aromatici alla lavanda con sali (Epsom, marino, Himalaya) aiutano a ridurre stress, tensioni muscolari, infiammazioni e a migliorare l’idratazione della pelle .
  • I sali possono essere arricchiti con olio essenziale (5–10 gocce ogni 100 g sale) e una base emolliente (olio di mandorle o bicarbonato) per un effetto scrub o nutriente .
  • Le varianti creative includono sali arricchiti con olio essenziale di camomilla romana, jojoba, aloe vera in polvere, aggiungendo effetti calmanti, lenitivi o dermoprotettivi .
  • Ottimi anche per pediluvi rilassanti: bastano 1 cucchiaio di sali in acqua tiepida .

✅ Suggerimenti

ObiettivoPreparazione consigliata
Bagno rilassante200 g di sale grosso + 5 g olio vettore + 5–10 gocce olio essenziale
Pediluvio calmante1 cucchiaio di sali + poche gocce di essenza
Scrub idratanteMix sale + miele + olio + qualche goccia olio essenziale
Bagno supernutrienteAggiungi bicarbonato e polvere di aloe al mix

Controindicazioni e precauzioni

  • La lavanda è generalmente sicura, ma può provocare irritazioni cutanee, dermatiti da contatto e in alcuni casi reazioni allergiche en.wikipedia.org+8terzaluna.com+8poison.org+8.
  • Non si raccomanda l’uso di olio essenziale puro sulla pelle: va sempre diluito in olio vettoreterzaluna.com.
  • Donne incinte o in allattamento, bambini sotto i 3 anni, e persone con ipersensibilità devono evitare l’uso di lavanda senza parere medico nursing.unboundmedicine.com.
  • Usata internamente (es. tisane), può causare disturbi gastrointestinali e sonnolenza, e alte dosi possono provocare vertigini, confusione, vomitoverywellhealth.com.
  • Alcuni studi suggeriscono che composti della lavanda possono agire come disruptor endocrino (es. ginecomastia nei bambini) en.wikipedia.org.
  • Può interagire con farmaci che causano sonnolenza (sedativi) o abbassano la pressione, come gli anticoagulanti o integratori specifici drugs.com.

Vi aspetto sulla mia pagina Facebook – Rimedi Naturali di Mia Nonna

 

 

 

 

Condividi questo articolo
Di Maria
Mi chiamo Maria, amo tantissimo cucinare, sono una mamma, una nonna, e porto con me il sapere semplice e prezioso che mi è stato trasmesso dalle donne della mia famiglia. Ho sempre cucinato, raccolto erbe spontanee, preparato infusi e rimedi naturali, e ancora oggi continuo a farlo, con lo stesso rispetto e la stessa meraviglia che avevo da bambina.Questo sito nasce dal desiderio di condividere ciò che ho imparato: ricette autentiche, rimedi della tradizione, e piccoli gesti di cura che si tramandano di generazione in generazione. Ogni articolo che pubblico è frutto della mia esperienza reale, scrupolosamente confrontato con fonti affidabili e supervisionato dalla dott.ssa Maria Di Bianco, laureata con lode in Scienze dell’Alimentazione e in Tecniche Erboristiche.Non sono un medico, né un’erborista, ma una custode della memoria domestica. Quella che sa cosa fare quando un bimbo ha la tosse, quando si raccolgono le noci verdi per fare il nocino, o quando un fiore ti dice che è il momento giusto per essere raccolto.