Grespino Spinoso: tutte le sue proprietà benefiche e come usarlo in cucina

Dott.ssa Maria Di Bianco Di Dott.ssa Maria Di Bianco
5 Min

Il Grespino Spinoso, in gergo botanico Sonchus Asper, cresce in luoghi incolti e umidi, ma si adatta bene a qualsiasi terreno, anche sui muri in pietra o a secco.

È ricchissimo di proprietà nutritive e di sapore. Questo è il momento di raccoglierlo per approfittare delle sue qualità nelle nostre ricette. Facciamo con attenzione e rispetto, lontano dalle strade trafficate o da campi trattati con pesticidi.

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Scopriamo insieme ogni dettaglio.

Grespino Spinoso

Le proprietà e benefici del Grespino Spinoso (Sonchus asper)

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Il grespino spinoso, conosciuto in botanica come Sonchus asper, è una pianta spontanea commestibile spesso trascurata, ma ricca di proprietà salutari. Cresce in terreni incolti e lungo i margini delle strade, ma chi conosce le piante selvatiche sa che nasconde un vero tesoro nutrizionale e terapeutico.

Appartiene alla famiglia delle asteracee, come il suo parente stretto, il grespino comune. È ricco di sali minerali, soprattutto di ferro, calcio e fosforo, utile per la salute delle ossa. Non solo, contiene fibre benefiche per l’equilibrio della flora intestinale e vitamine utili al nostro sistema immunitario.

1. Ricco di antiossidanti naturali

Il grespino spinoso contiene elevate quantità di quercetina, un flavonoide noto per la sua azione antiossidante. Questo composto aiuta a proteggere le cellule dall’azione nociva dei radicali liberi, rallentando l’invecchiamento cellulare e sostenendo il sistema immunitario.

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2. Azione depurativa e protettiva sul fegato

Tradizionalmente utilizzato nella medicina popolare come epatoprotettore, il grespino spinoso favorisce la naturale attività del fegato. Le sue proprietà depurative aiutano l’organismo ad eliminare tossine, sostenendo i processi di disintossicazione e il corretto funzionamento epatico.

3. Supporto per la digestione e l’intestino

Le foglie del grespino sono apprezzate per la loro azione digestiva. Possono essere utili in caso di acidità gastrica, gonfiore e lievi infiammazioni intestinali. Il consumo regolare, ad esempio in insalate o zuppe, contribuisce a migliorare la funzione digestiva in modo naturale.

4. Rinfrescante e diuretico

Tra le sue proprietà più note c’è anche l’effetto rinfrescante e diuretico. Il grespino favorisce la diuresi, aiutando a eliminare i liquidi in eccesso e le scorie metaboliche. È ideale nei cambi di stagione o come parte di un regime alimentare depurativo.

5. Fonte naturale di nutrienti

Dal punto di vista nutrizionale, il grespino spinoso è una pianta ricca di sali minerali come ferro, calcio e fosforo, e contiene anche vitamine (in particolare A, C e alcune del gruppo B) e fibre. Inserirlo nella dieta, se raccolto nei luoghi giusti e cucinato correttamente, può offrire un buon supporto alla salute generale.

Può essere assunto sotto forma di tisana, di decotto o di tintura madre.

È un aperitivo, carminativo e digestivo. Collabora a regolare i livelli di colesterolo nel sangue.

In cucina ha un sapore deciso e pungente, leggermente amarognolo e molto apprezzato ed è commestibile allo stato giovanile.

Impariamo a riconoscerlo. Le sue radici tostate erano un tempo utilizzate per preparare una specie di caffè, simile nel sapore, ma privo, ovviamente di caffeina.

La botanica

Il grespino spinoso ricorda lontanamente i cardi. Presenta una radice a fittone, con una rosetta basale da cui si innalza un fusto eretto che può arrivare al metro di altezza. Se spezzato, rilascia un lattice biancastro innocuo e piuttosto dolce, come tutte le erbe appartenenti alla famiglia delle asteracee, pensiamo, ad esempio al tarassaco. Le foglie sono lisce, prive di pelurie, con margini dentellati, la pagina superiore presenta un colore verde rossiccio lucido, quella inferiore verde azzurrognolo. Sono appuntite e si presentano spinose, prive di picciolo.

I fiori sono gialli e riuniti in grappoli.

Vediamo come utilizzarle in cucina.

Le ricette

Raccogliamo il grespino spinoso in questo periodo. Quando la pianta appare piuttosto grande, preleviamo solo quelle alla base e lungo il fusto. Qualora siano tenere, possiamo consumarle crude, in insalata o nelle misticanze. Se sono dure e coriacee, sbollentiamole. Sono deliziose da sole, saltate in padella con un filo di olio e uno spicchio d’aglio, ma sono speciali anche come ingredienti di torte salate, minestroni, zuppe, frittate, frittelle. Come contorno, si accostano divinamente con un secondo a base di carne.

In Campania, per Pasqua, è tradizione preparare il mallone, un misto di erbe selvatiche di montagna davvero gustosissimo. Qui trovate la ricetta completa.

Raccogliamo sempre con attenzione i doni della natura e facciamone buon uso!

Vi aspetto sulla mia pagina Facebook – Rimedi naturali di mia nonna

 

 

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Dott.ssa Maria Di Bianco Classe ’91, laureata con lode in Tecniche Erboristiche presso l’Università degli Studi di Salerno e specializzata in Scienze dell’Alimentazione e della Nutrizione Umana presso la Seconda Università di Napoli. Da anni collaboro con il sito “Pane e Mortadella” per la creazione e revisione scientifica dei contenuti legati alla fitoterapia, alla nutrizione e alla medicina naturale. Credo nella sinergia tra la conoscenza scientifica moderna e la saggezza delle tradizioni familiari.