È il momento del tarassaco: scopri quante cose ci puoi fare!

Maria Di Maria
6 Min

È il momento del tarassaco: scopri quante cose ci puoi fare!

La primavera, per me, ha un profumo ben preciso: quello del tarassaco. Lo conosco da quando ero bambina, quando lo vedevo spuntare tra i ciottoli, nei campi e lungo i sentieri. Allora mia nonna, per far si che mi rimanesse bene in presso mi disse che erano piccoli angeli pronti a volare con un mio soffio, dopo un po’ di tempo mi insegnò a chiamarlo “soffione”, e lo raccoglieva solo per farmi soffiare via i semi, poi da adolescente mi spiegò tutto, e mi fece capire quante proprietà poteva avere questa piccola grande erba. Oggi lo porto in tavola con gratitudine, sapendo di avere tra le mani una pianta umile ma straordinaria.

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Il tarassaco è un vero alleato della salute: è depurativo, aiuta fegato e reni a liberarsi dalle tossine, ha proprietà digestive e antinfiammatorie, e in più è ricco di sali minerali, vitamine e antiossidanti. E se questo non bastasse, è anche versatilissimo in cucina. Non serve andare lontano o spendere chissà quanto: basta una passeggiata in mezzo alla natura (sempre con rispetto!) e un cestino.

È il momento del tarassaco: scopri quante cose ci puoi fare!

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Ecco come l’ho usato nelle ultime settimane nella mia cucina, con soddisfazione e tanta voglia di condividere con voi queste piccole meraviglie della natura.

Frittata di tarassaco

Una ricetta rustica, saporita e velocissima da preparare. Io utilizzo gambi e foglie fresche, li taglio grossolanamente, e poi, dopo averli sbollentato per qualche minuto per far si che perdano un po’ di amaro, (potete usarli anche a crudo) li salto in padella con uno spicchio d’aglio schiacciato e un filo d’olio extravergine d’oliva. Aggiungo qualche pomodorino maturo tagliato a metà e un pugnetto di olive taggiasche. Dopo qualche minuto, verso sopra le uova sbattute con un pizzico di sale e, se vi piace, una manciata di parmigiano grattugiato o pecorino. Lascio cuocere a fuoco dolce, coperta, finché non si rassoda. Il profumo è incredibile, e il gusto ancora di più.

Capperi di tarassaco

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Questa è una piccola magia che richiede solo attenzione e pazienza. Bisogna raccogliere i boccioli chiusi del tarassaco, prima che si aprano in fiore. Poi elimino la corolla verde aperta e lascio soltanto il bocciolo pulito, poi li sciacquo, li sbollento per 2-3 minuti in acqua e aceto (pari quantità di acqua e aceto), poi li scolo bene, li tampono con un canovaccio di pulito e li conservo sotto sale grosso oppure sott’olio, con qualche aroma a piacere: io uso alloro, pepe nero e qualche grano di senape. Dopo qualche settimana diventano saporiti, leggermente piccantini, perfetti per dare carattere a insalate, sughi, focacce o semplicemente su un crostino con un filo d’olio. Per il procedimento sotto sale e con boccioli a crudo troverete tutti i dettagli cliccando su questo link.

Miele (vegetale) di fiori di tarassaco

Lo chiamo “miele”, ma in realtà è un nettare vegetale profumatissimo, dal sapore delicato e dal colore dorato. Per prepararlo, raccolgo solo i petali gialli (meglio la mattina, quando sono ben aperti), li sciacquo e li metto in un pentolino con acqua, zucchero (in pari quantità) e succo di limone. Lascio sobbollire lentamente per circa un’ora, poi filtro e faccio restringere ancora un po’, fino ad ottenere una consistenza simile al miele. Si conserva in barattoli sterilizzati e si spalma su pane, fette biscottate o si usa per dolcificare tisane. Una coccola naturale e profumata.

Insalata fresca e colorata

Quando le foglie sono ancora tenere e giovani, le uso crude in insalata. Le abbino, uova sode, pomodori secchi, mozzarella (o primo sale) e condisco con olio extravergine d’oliva, succo di limone fresco, un pizzico di sale e, se ce l’ho, qualche goccia di miele di tarassaco per un contrasto dolce-amaro. È un piatto che sa di primavera vera. Ma la preparo anche con foglioline tenere di tarassaco, noci, parmigiano, olive, capperi di tarassaco sottolio e qualche fiore, condisco con olio evo e aceto balsamico.

Un consiglio prima di iniziare

Il tarassaco va raccolto con cura, preferibilmente in luoghi lontani da strade trafficate, zone industriali o campi coltivati (che possono essere stati trattati con pesticidi o fertilizzanti chimici). Portate con voi un coltellino (se non necessitate della radice lasciatela nella terra, tagliate alla base della rosetta) e un cestino, lasciate sempre qualche pianta intatta e non raccogliete mai tutto ciò che trovate: la natura va rispettata, sempre.

Il tarassaco è un piccolo tesoro che ci regala la terra senza chiedere nulla in cambio. E io, ogni primavera, lo accolgo con gioia nella mia cucina esattamente come mi è stato insegnato. Se anche voi amate scoprire i sapori autentici delle erbe spontanee, provate queste ricette e fatemi sapere cosa ne pensate!

Vi aspetto come sempre sulla mia pagina Facebook Pane e Mortadella per chiacchierare insieme, scambiarci consigli e idee!

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Di Maria
Sono una mamma, una nonna, e mi piace tanto mangiare, adoro le ricette che mi sono state tramandate, quelle tradizionali, ma non disdegno la cucina light. Avendo una nuora nutrizionista mi avvalgo della sua collaborazione per sperimentare piatti leggeri e poco calorici. Spero di non deludere nessuno e di potervi essere d'aiuto. Grazie a tutti voi per essere qui!