Albero di carrube: cosa si faceva un tempo con quei baccelli scuri e profumati

Maria Di Maria
6 Min

Albero di carrube: cosa si faceva un tempo con quei baccelli scuri e profumati

Nel silenzio assolato delle campagne del Sud, tra muretti a secco e sentieri polverosi, l’albero di carrube era una presenza familiare e imponente. I suoi rami larghi e ombrosi proteggevano il suolo arido, e i baccelli, scuri e lucidi come corna d’ebano, cadevano al suolo con un tonfo sordo, annunciando che l’estate era matura.

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Chi viveva la terra lo sapeva: le carrube non erano solo cibo per animali. Erano dolcezza naturale, rimedio povero, e profumo di pane tostato nella dispensa dei nonni.

Albero di carrube

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🌳 Cos’è il carrubo e dove cresce

Il Ceratonia siliqua, noto come carrubo, è un albero sempreverde della famiglia delle Fabaceae. Raggiunge anche i 10 metri d’altezza, ha una chioma larga e frondosa, e può vivere per centinaia di anni.

Le sue foglie sono coriacee e lucide, resistenti al caldo e alla siccità. I fiori sono piccoli e rossastri, privi di petali, mentre il frutto è un baccello lungo e ricurvo, inizialmente verde e poi bruno scuro a maturazione.

📍 Dove si trova

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Il carrubo è tipico del clima mediterraneo. In Italia è comune in:

  • Sicilia
  • Calabria
  • Puglia
  • Sardegna
  • Costiera amalfitana e zone costiere tirreniche

È una pianta che ama il sole e i terreni poveri, e proprio per questo era considerato un albero “di resistenza”.

🍬 A cosa servivano le carrube un tempo

Un tempo, le carrube saziavano la fame senza chiedere nulla in cambio. Quando lo zucchero scarseggiava, si dava da masticare un baccello ai bambini: era naturalmente dolce, grazie al suo contenuto di zuccheri semplici e polialcoli.

Usi tradizionali:

  • Come dolcetto naturale per i più piccoli (da portare a scuola o nei campi)
  • Per gli animali, in particolare cavalli e muli
  • Nei forni: alcuni mescolavano farina di carrube al pane
  • Come rimedio per la diarrea, anche nei bambini

I semi contenuti all’interno, durissimi e uniformi, venivano chiamati carati, e un tempo servivano per pesare l’oro e le gemme preziose.

🟤 Proprietà nutrizionali della carruba

La polpa del baccello è ricca di:

  • Zuccheri naturali (saccarosio, glucosio, fruttosio)
  • Fibre solubili, in particolare pectina
  • Tannini (che hanno effetto astringente)
  • Sali minerali come calcio, ferro, magnesio e potassio
  • Polifenoli antiossidanti

La farina di carrube si ottiene dalla polpa essiccata e macinata, ed è priva di glutine. Ha un basso indice glicemico e può essere usata al posto del cacao amaro, anche nei dolci per bambini o per chi ha intolleranze.

🌱 Coltivare un carrubo: si può?

Il carrubo è resistente e longevo, ma cresce lentamente. Può essere coltivato anche a fini ornamentali o per recuperare terreni poveri.

Consigli:

  • Preferisce terreno calcareo e ben drenato
  • Ama il sole pieno, non tollera le gelate
  • Va innaffiato nei primi anni, poi diventa autonomo
  • Fruttifica dopo diversi anni: servono pazienza e tempo

Molti comuni del Sud Italia stanno riscoprendo il valore del carrubo anche per riforestazioni o parchi naturali, grazie alla sua capacità di migliorare il suolo e attirare fauna.

🍫 Come usare la carruba in cucina

  • Farina di carrube: per dolci al cucchiaio, biscotti, torte, anche come sostituto del cacao
  • Carrube intere: da masticare come snack dolce
  • Tisana di carruba: utile in caso di diarrea o infiammazioni intestinali
  • Sciroppo di carrube: tradizionale in Sicilia, simile a una melassa densa e dolce, usata anche contro la tosse

⚠️ Controindicazioni

La carruba è generalmente ben tollerata, ma:

  • Può avere effetto astringente se assunta in grandi quantità
  • Può interferire con alcuni farmaci in soggetti sensibili (in particolare quelli per la glicemia)
  • Non è adatta alle diete FODMAP, per via degli zuccheri fermentabili

In caso di diabete, celiachia o allergie, si consiglia sempre di verificare la tolleranza personale e la composizione dei prodotti a base di carruba.

🌾 Conclusione: un albero che racconta il Sud

Il carrubo non ha bisogno di farsi notare. Cresce silenzioso, si piega senza spezzarsi, e dona frutti buoni anche nei luoghi più aridi. È l’albero che insegnava la pazienza, la resistenza, il saper aspettare.

Chi ha avuto un carrubo vicino casa lo sa: quei baccelli duri e profumati erano un dono dell’estate, da tenere in tasca e masticare con calma.

Oggi riscoprirlo significa riconnettersi con una saggezza antica, fatta di semplicità e rispetto per la terra.

Tempi

Tempo di lettura: 4 minuti
Tempo di raccolta dei baccelli: fine estate – settembre
Tempo di essiccazione: 3–5 giorni al sole, o in essiccatore a 40 °C

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Di Maria
Mi chiamo Maria, amo tantissimo cucinare, sono una mamma, una nonna, e porto con me il sapere semplice e prezioso che mi è stato trasmesso dalle donne della mia famiglia. Ho sempre cucinato, raccolto erbe spontanee, preparato infusi e rimedi naturali, e ancora oggi continuo a farlo, con lo stesso rispetto e la stessa meraviglia che avevo da bambina.Questo sito nasce dal desiderio di condividere ciò che ho imparato: ricette autentiche, rimedi della tradizione, e piccoli gesti di cura che si tramandano di generazione in generazione. Ogni articolo che pubblico è frutto della mia esperienza reale, scrupolosamente confrontato con fonti affidabili e supervisionato dalla dott.ssa Maria Di Bianco, laureata con lode in Scienze dell’Alimentazione e in Tecniche Erboristiche.Non sono un medico, né un’erborista, ma una custode della memoria domestica. Quella che sa cosa fare quando un bimbo ha la tosse, quando si raccolgono le noci verdi per fare il nocino, o quando un fiore ti dice che è il momento giusto per essere raccolto.