I finocchi sono un ortaggio profumatissimo, ricco di proprietà nutritive e dal sapore delicato, ma avvolgente.
Possiamo consumarli cotti, certo, ma anche crudi, per preservare i loro numerosi benefici.
Contengono acqua e fibre in abbondanza, il che li rende perfetti per l’intestino. Sono depurativi e lievemente lassativi, gli oli essenziali rilasciati favoriscono una corretta digestione.
Rilasciano minerali e vitamine, in particolare il potassio, la B3 e la C, potenti antiossidanti che ci aiutano a contrastare l’attacco di radicali liberi. Insomma, sono preziosi per la nostra salute.
Impariamo a pulirli correttamente per ridurre al minimo gli sprechi.
Finocchi: la carta d’identità
Il finocchio, in gergo Foeniculum vulgare, appartiene alla famiglia delle Apiaceae e si distingue in due macro varietà: quello selvatico, dai filamenti sottili, quello coltivato, dal riconoscibile bulbo tondeggiante. Ma non finisce qui, curiosamente questo ortaggio può essere identificato come:
- maschio: con foglie carnose e sode, è ideale crudo;
- femmina: leggermente più schiacciato e fibroso, è delizioso cotto.
In entrambi i casi, si compone di una parte bianca o verde chiara, chiamata grumolo, che rappresenta il cuore. Si tratta di una successione ravvicinata di foglie rigide come guaine che crescono nel tempo intorno al torsolo centrale, fino a piena maturazione.
Sulla sommità, troneggiano steli verdi che terminano con foglioline chiare, chiamate barba, profumatissime.
Sul fondo, troviamo una base piatta e coriacea a cui era unita la radice a fittone. Questa è l’unica sezione poco commestibile della pianta, perché eccessivamente dura e sgradevole.
Per il resto: bulbo, semi, gambi e foglioline, tutto è edibile e delizioso.
Impariamo a mondarlo correttamente per godere di ogni sua parte.
Come sceglierli, conservarli, pulirli e tagliarli
In fase d’acquisto, badiamo che i nostri finocchi siano freschi e presentino un grumolo lucido, liscio e turgido. Se siamo così fortunate da possedere un orto, il nostro ortaggio sarà superlativo, in caso contrario, prediligiamo comunque prodotti a chilometro zero e da agricoltura biologica.
Una volta a casa, possiamo conservarli interi per una settimana in frigo o in un luogo fresco e asciutto, oppure procedere subito alla loro pulizia.
Laviamoli bene sotto al getto del rubinetto per eliminare gli eventuali residui di terriccio, poi adagiamoli su un tagliere e con coltellino affilato eliminiamo la base e i gambi.
Gettiamo la prima, ma conserviamo i secondi. Ora che abbiamo isolato il “cuore”, liberiamolo dalle foglie esterne se sono rovinate o dure, poi dividiamolo a metà. A questo punto, a seconda della ricetta che vogliamo preparare possiamo tagliarlo con la mandolina a fettine sottili, per un carpaccio di verdura crudo, ad esempio. Oppure, a spicchi, per saltarlo in padella o gratinarlo al forno.
Con i gambi e le foglioline, invece, possiamo realizzare brodi o soffritti, mentre con la barbetta possiamo decorare i nostri piatti di pesce, i risotti, le vellutate, oppure possiamo preparare un pesto profumatissimo.
E ora che sappiamo proprio tutto dei finocchi, non ci resta che gustarli in pienezza!
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