Zeppole di patate dell’Immacolata: la ricetta tradizionale di Sal De Riso

Maria Di Maria
4 Min

Zeppole di patate dell’Immacolata: la ricetta tradizionale di Sal De Riso

Ogni 8 dicembre, nelle case campane e non solo, si frigge qualcosa di speciale. Le zeppole di patate dell’Immacolata, nella versione resa celebre da Sal De Riso, sono morbide, profumate di agrumi e irresistibilmente avvolte nello zucchero e cannella. Sono una preparazione tipica dell’inizio del periodo natalizio, un rito che porta in cucina un’atmosfera calda e festosa.
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Zeppole di patate dell’Immacolata: la ricetta tradizionale di Sal De Riso

Ingredienti

Per l’impasto:

  • 750 g di farina 00
  • 250 g di purea di patate (peso già cotte e schiacciate)
  • 50 g di lievito di birra
  • 300 g di uova intere (circa 6)
  • 150 g di zucchero
  • 150 g di burro morbido
  • 10 g di sale
  • 100 g di latte
  • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia
  • Scorza grattugiata di ½ arancia
  • Scorza grattugiata di ½ limone

Per friggere e decorare:

  • Olio di semi di girasole
  • Zucchero semolato q.b.
  • Cannella in polvere q.b.

Il procedimento

Per prima cosa preparo la purea di patate: le lesso in acqua abbondante finché diventano morbide, poi le sbuccio e le passo ancora calde nello schiacciapatate. Peso 250 g di purea e la lascio raffreddare completamente; è fondamentale che sia fredda per non compromettere la lievitazione.

Nella ciotola della planetaria raccolgo la farina, la scorza degli agrumi, la vaniglia e la purea di patate. Inizio a lavorare con il gancio.

Nel frattempo sciolgo il lievito nel latte tiepido insieme a un cucchiaino di zucchero. Quando la planetaria è in movimento, verso il latte a filo e faccio assorbire bene. Aggiungo lo zucchero e poi le uova, inserendole due alla volta, aspettando sempre che siano completamente amalgamate prima di continuare. Quando l’impasto inizia a formarsi, unisco anche il burro morbido a piccoli pezzi e, solo alla fine, il sale.

Quando ottengo un impasto liscio, elastico e ben legato, lo trasferisco sulla spianatoia e lo lavoro brevemente con le mani. Lo avvolgo nella pellicola e lo lascio riposare per circa un’ora a temperatura ambiente.

Intanto preparo una ciotola con zucchero e cannella, mescolandoli per ottenere un mix profumato che userò per la finitura.

Riprendo l’impasto lievitato e ne stacco porzioni grandi come una noce. Formo dei cilindretti arrotolandoli tra i palmi e chiudo le estremità per ottenere delle piccole ciambelle. Le dispongo su un vassoio leggermente infarinato e le lascio nuovamente lievitare finché raddoppiano di volume.

Scaldo abbondante olio di semi in una casseruola dai bordi alti, portandolo a circa 180°C. Immergo poche zeppole alla volta, abbasso leggermente la fiamma e le friggo finché risultano dorate su tutta la superficie. Le scolo con la schiumarola, le tampono con carta assorbente e, ancora calde, le passo nel mix di zucchero e cannella.

Il profumo che si sprigiona è quello delle feste che iniziano, di casa, di tradizioni che si tramandano. Servi le zeppole calde e goditi il loro irresistibile profumo di agrumi e cannella.

Tempi

Tempo di preparazione: 30 minuti
Tempo di lievitazione: 1 ora + seconda lievitazione fino al raddoppio
Tempo di cottura: 10 minuti circa per tutte le zeppole

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Di Maria
Mi chiamo Maria, amo tantissimo cucinare, sono una mamma, una nonna, e porto con me il sapere semplice e prezioso che mi è stato trasmesso dalle donne della mia famiglia. Ho sempre cucinato, raccolto erbe spontanee, preparato infusi e rimedi naturali, e ancora oggi continuo a farlo, con lo stesso rispetto e la stessa meraviglia che avevo da bambina.Questo sito nasce dal desiderio di condividere ciò che ho imparato: ricette autentiche, rimedi della tradizione, e piccoli gesti di cura che si tramandano di generazione in generazione. Ogni articolo che pubblico è frutto della mia esperienza reale, scrupolosamente confrontato con fonti affidabili e supervisionato dalla dott.ssa Maria Di Bianco, laureata con lode in Scienze dell’Alimentazione e in Tecniche Erboristiche.Non sono un medico, né un’erborista, ma una custode della memoria domestica. Quella che sa cosa fare quando un bimbo ha la tosse, quando si raccolgono le noci verdi per fare il nocino, o quando un fiore ti dice che è il momento giusto per essere raccolto.