Unguento alla piantaggine: il rimedio naturale che lenisce e protegge la pelle

Maria Di Maria
4 Min

Unguento alla piantaggine: il rimedio naturale che lenisce e protegge la pelle

Da bambina, c’era sempre un piccolo vasetto in cucina o in bagno, pronto all’occorrenza. Mia madre e mia nonna lo preparavano ogni estate, con gesti precisi e pazienti, tramandati di generazione in generazione. Era l’unguento alla piantaggine, un rimedio antico ma incredibilmente attuale, utile per affrontare in modo naturale le piccole emergenze cutanee quotidiane: punture di insetti, arrossamenti, screpolature, piccole scottature o irritazioni solari.

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Oggi continuo questa tradizione con lo stesso rispetto e la stessa gratitudine verso ciò che la natura ci offre.

Unguento alla piantaggine

Unguento alla piantaggine: il rimedio naturale che lenisce e protegge la pelle

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La piantaggine: un’erba umile ma potente

La piantaggine (Plantago major o Plantago lanceolata) è una pianta spontanea che cresce nei prati, ai bordi delle strade di campagna, nei sentieri e perfino lungo i marciapiedi. Le sue foglie larghe, nervate, sono facilmente riconoscibili e raccolgono in sé proprietà sorprendenti. In fitoterapia è apprezzata per le sue qualità antinfiammatorie, cicatrizzanti, emollienti e antisettiche. La raccolta ideale si effettua tra luglio e agosto, quando la pianta è nel pieno del suo vigore. Va però sempre scelta con attenzione: meglio prediligere luoghi puliti, lontani da fonti di inquinamento.

A cosa serve l’unguento di piantaggine

Questo balsamo naturale è un vero alleato per la pelle. È indicato per:

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  • Lenire punture di insetti
  • Calmare arrossamenti da sfregamento o sudore
  • Idratare mani screpolate o talloni secchi
  • Alleviare piccole scottature solari
  • Accelerare la cicatrizzazione di taglietti o abrasioni

Grazie alla sua composizione delicata, può essere utilizzato anche sui bambini. Non contiene ingredienti tossici o aggressivi, perciò è perfetto per un uso familiare quotidiano.

Come si prepara: gli ingredienti

Per realizzare l’unguento serve l’oleolito di piantaggine, da preparare in anticipo, lasciando le foglie a macerare per almeno 15 giorni in olio vegetale. Puoi trovare la ricetta completa dell’oleolito [a questo link].

Ecco gli ingredienti per ottenere un unguento soffice e ben conservabile:

  • 60 ml di oleolito di piantaggine
  • 20 g di cera d’api naturale (in scaglie o pastiglie)
  • 1 o 2 gocce di olio essenziale (facoltativo, per profumare e potenziare l’effetto: lavanda, tea tree, camomilla blu)
  • Contenitori sterilizzati per conservare l’unguento (preferibilmente in vetro scuro)

Procedimento

Inizia sciogliendo la cera d’api a bagnomaria: usa un pentolino immerso in un tegame più grande con acqua calda. Quando la cera si sarà completamente fusa, spegni la fiamma e versa lentamente l’oleolito, mescolando con un cucchiaino. Se si formano dei piccoli grumi, non preoccuparti: continuando a mescolare scompariranno in pochi secondi.

A questo punto, se lo desideri, puoi aggiungere l’olio essenziale scelto. Lavanda e camomilla donano una profumazione rilassante e sono ottime per la pelle sensibile; la melaleuca (tea tree) ha invece una forte azione purificante.

Trasferisci subito il composto ancora caldo nei vasetti. Lascialo raffreddare e solidificare a temperatura ambiente per almeno un’ora, senza muoverlo. Una volta freddo, chiudi bene i coperchi, apponi un’etichetta con la data di preparazione e conserva l’unguento in un luogo fresco e al riparo dalla luce.

Durata e consigli d’uso

Se ben conservato, l’unguento dura fino a 12 mesi. Ti consiglio di utilizzarlo su pelle pulita, applicando una piccola quantità e massaggiando delicatamente fino ad assorbimento. È perfetto anche dopo l’esposizione al sole o per calmare il prurito.

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Di Maria
Mi chiamo Maria, amo tantissimo cucinare, sono una mamma, una nonna, e porto con me il sapere semplice e prezioso che mi è stato trasmesso dalle donne della mia famiglia. Ho sempre cucinato, raccolto erbe spontanee, preparato infusi e rimedi naturali, e ancora oggi continuo a farlo, con lo stesso rispetto e la stessa meraviglia che avevo da bambina.Questo sito nasce dal desiderio di condividere ciò che ho imparato: ricette autentiche, rimedi della tradizione, e piccoli gesti di cura che si tramandano di generazione in generazione. Ogni articolo che pubblico è frutto della mia esperienza reale, scrupolosamente confrontato con fonti affidabili e supervisionato dalla dott.ssa Maria Di Bianco, laureata con lode in Scienze dell’Alimentazione e in Tecniche Erboristiche.Non sono un medico, né un’erborista, ma una custode della memoria domestica. Quella che sa cosa fare quando un bimbo ha la tosse, quando si raccolgono le noci verdi per fare il nocino, o quando un fiore ti dice che è il momento giusto per essere raccolto.