Torta di riso contadina: la ricetta della tradizione in Costiera Amalfitana

Maria Di Maria
5 Min

Torta di riso contadina: la ricetta della tradizione in Costiera Amalfitana

La torta di riso contadina è uno di quei dolci che profumano di ricordi e di casa. Nata come preparazione semplice, legata alla vita agreste dell’entroterra della Costiera Amalfitana, è diventata col tempo un simbolo di festa, soprattutto nel periodo pasquale. Ogni famiglia custodisce la sua variante, ma la base resta sempre la stessa: riso, latte, zucchero e uova, arricchiti da cannella e frutta candita che le conferiscono un profumo unico.

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A casa nostra univamo al composto anche due bicchierini di Concerto, liquore tipico di Tramonti, realizzato con tantissime spezie.

Ma questo dolce che originariamente veniva realizzato in modo semplice, racconta la povertà dignitosa di un tempo, quando con pochi ingredienti si riusciva a portare in tavola una torta capace di unire grandi e piccoli.

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Torta di riso contadina: la ricetta della tradizione in Costiera Amalfitana

Ingredienti (per due torte da 24 cm)

  • 500 g di riso Arborio
  • 2 litri di latte fresco
  • 450 g di zucchero
  • 6 uova
  • 1 cucchiaino di cannella
  • 120 g di frutta candita
  • 2 cucchiai di fiori d’arancio (opzionale)
  • 2 bicchierini di liquore Concerto (in sostituzione dell’aroma fiori d’arancio)

Preparazione

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Si inizia lessando il riso in acqua bollente leggermente salata per circa 5 minuti. Una volta scolato, va trasferito in una casseruola insieme al latte (già caldo) e a 100 g di zucchero, lasciandolo cuocere fino a quando il latte non sarà completamente assorbito. È importante far raffreddare bene il composto prima di proseguire.

In una ciotola a parte si sbattono leggermente le uova con il resto dello zucchero. A questo punto si aggiungono la cannella, la frutta candita (frullata finemente o tagliata a piccoli pezzi) e l’aroma fiori d’arancio, oppure 2 bicchierini di liquore Concerto (sconsiglio di usarli insieme). Tutto viene amalgamato al riso, mescolando con cura fino a ottenere una crema compatta e profumata.

L’impasto va versato in due stampi imburrati (una volta si usava lo strutto), meglio se alti, e cotto in forno statico a 180°C per circa un’ora. La torta è pronta quando la superficie risulta dorata e leggermente caramellata.

Varianti e curiosità

  • A Campinola di Tramonti (una frazione nella parte orientale del paese), si usa arricchire la torta con una spolverata di cacao, ottenendo una versione più scura e dal sapore più intenso.

  • In alcune ricette più antiche, il riso veniva cotto a metà solo con l’acqua, unito poi a uova e zucchero, mentre il latte veniva aggiunto freddo prima della cottura: il forno faceva sobbollire il composto, regalando una consistenza unica e cremosa.

  • Negli anni ’70 si diffuse la moda di decorare la superficie con confettini colorati, ma la tradizione più autentica la vuole in purezza, senza orpelli, lasciando che siano gli aromi di spezie e agrumi a raccontare la sua storia.

Il valore della tradizione

La torta di riso contadina non è solo un dolce: è un pezzo di memoria collettiva. Simbolo della Pasqua e delle feste di primavera, un tempo veniva preparata dalle donne della campagna con ingredienti poveri ma preziosi.

Ancora oggi, ogni fetta racchiude il sapore di una comunità che si riuniva attorno al forno, condividendo attese, profumi e speranze. È un dolce umile, ma capace di raccontare con semplicità la ricchezza autentica dell’entroterra della Costiera Amalfitana.

Piccola precisazione: a casa mia la cannella non piace a nessuno, solo a me, quindi nella torta io non uso cannella, ne il liquore concerto, ne canditi, ma solo l’aroma fiori di arancio. Ma sulla mia fetta non può mancare una bella spolverata di cannella e un cucchiaino di liquore concerto per guarnire. Grazie e alla prossima!

Tempi

  • Tempo di preparazione: 30 minuti
  • Tempo di cottura: 60 minuti
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Di Maria
Mi chiamo Maria, amo tantissimo cucinare, sono una mamma, una nonna, e porto con me il sapere semplice e prezioso che mi è stato trasmesso dalle donne della mia famiglia. Ho sempre cucinato, raccolto erbe spontanee, preparato infusi e rimedi naturali, e ancora oggi continuo a farlo, con lo stesso rispetto e la stessa meraviglia che avevo da bambina.Questo sito nasce dal desiderio di condividere ciò che ho imparato: ricette autentiche, rimedi della tradizione, e piccoli gesti di cura che si tramandano di generazione in generazione. Ogni articolo che pubblico è frutto della mia esperienza reale, scrupolosamente confrontato con fonti affidabili e supervisionato dalla dott.ssa Maria Di Bianco, laureata con lode in Scienze dell’Alimentazione e in Tecniche Erboristiche.Non sono un medico, né un’erborista, ma una custode della memoria domestica. Quella che sa cosa fare quando un bimbo ha la tosse, quando si raccolgono le noci verdi per fare il nocino, o quando un fiore ti dice che è il momento giusto per essere raccolto.