Spumante di fiori di sambuco: la mia ricetta e frizzantissima!

Maria Di Maria
5 Min

Spumante di fiori di sambuco: la mia ricetta e frizzantissima!

Oggi voglio condividere con voi una ricetta che adoro: lo spumante di sambuco fatto in casa. Gli ingredienti sono semplicissimi, l’esecuzione è facile, l’impegno è minimo… insomma, una bibita alla portata di tutti! E vi assicuro che, quando lo berrete ben freddo in una giornata calda, vi sembrerà di stappare una bottiglia di festa, anche se l’avete preparato con le vostre mani.

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Vi lascio qui la ricetta per circa circa 10 litri di spumante.

Spumante di fiori di sambuco: la mia ricetta e frizzantissima!

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Ingredienti

  • 10 litri di acqua di fonte o acqua minerale naturale (non usate quella del rubinetto!)
  • Il succo di 4 limoni + 2 limoni interi
  • 1 kg di zucchero
  • 13/15 fiori di sambuco 
  • 20 ml di aceto di mele madre

Procedimento

Per prima cosa procuratevi un contenitore capiente, da almeno 15 litri, con un’apertura larga. Io uso una damigiana, ma potete usare qualsiasi recipiente, meglio se trasparente.

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Versate l’acqua nel contenitore e fate sciogliere bene tutto lo zucchero, fino all’ultimo granello. Spremete i 4 limoni e aggiungetene il succo insieme all’aceto di mele, mescolando con cura. Tagliate a fettine sottili i 2 limoni interi rimasti e aggiungeteli all’acqua. Tutto questo procedimento deve essere fatto assolutamente con acqua a temperatura ambiente (non bollite nulla ecco perché occorre acqua di fonte o minerale).

Ora staccate delicatamente i fiori di sambuco dai loro steli (mi raccomando: solo i fiorellini!) e aggiungeteli al composto. Mescolate bene, e il grosso del lavoro è fatto!

La fase di riposo e fermentazione

Sistemate il contenitore in un luogo caldo e ben illuminato (qualcuno lo mette al sole, ma basta anche un angolo caldo della casa). Coprite con un panno pulito e lasciate riposare per 24 ore.

Il giorno dopo, mescolate nuovamente con delicatezza (non serve essere energici, e non preoccupatevi se i fiori restano a galla, è normalissimo).

Filtraggio e imbottigliamento

Dopo altre 24 ore è il momento di filtrare. Procuratevi bottiglie robuste da spumante (quelle con il fondo rientrante) e chiusure adeguate con tappi e gabbiette oppure meccanico. In alternativa, potete usare bottiglie di plastica dura, come quelle dell’acqua minerale, con i loro tappi.

Filtrate il liquido usando un panno pulito e riempite le bottiglie, lasciando almeno 4 dita di spazio sotto al tappo (non riempitele fino all’orlo, altrimenti rischiate di farle scoppiare con la pressione!).

Per le prime 24 ore chiudete solo parzialmente i tappi, giusto per non far entrare aria. Dopo un giorno, quando li aprirete, dovreste sentire un leggero sfiatamento: è segno che la fermentazione è partita!

Maturazione e conservazione

Dopo 3 giorni, tappate bene e fissate con la gabbietta (se usate bottiglie da spumante). Riponete tutto in un luogo fresco, come una cantina: lì lo spumante potrà maturare in tranquillità.
Già dopo 15 giorni potete iniziare ad assaggiarlo, ma il meglio di sé lo dà dopo almeno un mese.

Ben conservato, lo spumante di sambuco dura 5 – 6 mesi, purché sia al fresco e all’asciutto.

Come gustarlo al meglio

Per gustarlo, mettetelo in frigo almeno qualche ora prima: deve essere molto freddo. È perfetto a fine pasto o da accompagnare a dolci semplici.

Fate Attenzione

Se non conoscete bene i fiori di sambuco, fateveli indicare da qualcuno esperto. Il sambuco è un arbusto (quindi il suo tronco è legnoso, un piccolo albero) che cresce in zone umide, non troppo assolate. I suoi fiori sono piccoli ma riuniti in grandi mazzetti bianchi. Attenzione a non confonderlo con altre piante a fiore bianco!

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Di Maria
Mi chiamo Maria, amo tantissimo cucinare, sono una mamma, una nonna, e porto con me il sapere semplice e prezioso che mi è stato trasmesso dalle donne della mia famiglia. Ho sempre cucinato, raccolto erbe spontanee, preparato infusi e rimedi naturali, e ancora oggi continuo a farlo, con lo stesso rispetto e la stessa meraviglia che avevo da bambina.Questo sito nasce dal desiderio di condividere ciò che ho imparato: ricette autentiche, rimedi della tradizione, e piccoli gesti di cura che si tramandano di generazione in generazione. Ogni articolo che pubblico è frutto della mia esperienza reale, scrupolosamente confrontato con fonti affidabili e supervisionato dalla dott.ssa Maria Di Bianco, laureata con lode in Scienze dell’Alimentazione e in Tecniche Erboristiche.Non sono un medico, né un’erborista, ma una custode della memoria domestica. Quella che sa cosa fare quando un bimbo ha la tosse, quando si raccolgono le noci verdi per fare il nocino, o quando un fiore ti dice che è il momento giusto per essere raccolto.