Sciroppo di pino mugo: benefici, usi e attenzione alla raccolta

Maria Di Maria
5 Min

Sciroppo di pino mugo: benefici, usi e attenzione alla raccolta

Lo sciroppo di pino mugo è un rimedio tradizionale molto noto nelle zone di montagna: si ottiene dalle gemme fresche o dagli aghi giovani e viene utilizzato per calmare tosse, catarro e infiammazioni delle vie respiratorie.

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Il suo profumo balsamico e la dolcezza dello sciroppo lo rendono un alleato perfetto nei mesi freddi. Ma prima di pensare a raccoglierlo da sé, c’è un aspetto fondamentale da conoscere.

Sciroppo di pino mugo: benefici, usi e attenzione alla raccolta

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Il pino mugo è una specie protetta

Il Pinus mugo, noto anche come pino montano, è una specie protetta in molte regioni italiane, soprattutto nelle aree alpine e appenniniche dove cresce spontaneamente.
La raccolta non autorizzata di gemme, aghi o rami è vietata dalla legge in parchi naturali, riserve, e in numerosi territori montani.

Cosa prevede la legge?

  • In molte regioni, la raccolta del pino mugo è vietata totalmente o limitata a scopi scientifici e controllati.
  • Il prelievo di piante spontanee senza autorizzazione può comportare sanzioni anche gravi.
  • Non basta trovarlo fuori da un parco: è comunque spesso soggetto a tutela ambientale.
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Come si prepara lo sciroppo (quando le norme lo consentono)

Tradizionalmente, lo sciroppo si prepara con le gemme fresche raccolte in primavera, alternate a strati di zucchero in un barattolo di vetro esposto al sole. Dopo alcune settimane si filtra il liquido sciropposo che si è formato e si conserva in bottigliette sterilizzate.

Ma questo metodo va evitato se non si ha la certezza di poter raccogliere legalmente il materiale vegetale.

Alternative sicure e legali

Se vuoi godere degli effetti balsamici senza danneggiare l’ambiente, hai due opzioni:

1. Acquista gemme o aghi da erboristerie certificate

  • Alcuni fornitori autorizzati vendono materie prime raccolte legalmente o coltivate in modo sostenibile.
  • Controlla sempre la tracciabilità del prodotto.

2. Usa piante simili ma non protette

  • Il pino silvestre (Pinus sylvestris), spesso coltivato o meno tutelato, può essere una buona alternativa.
  • Anche il rosmarino e l’eucalipto offrono benefici balsamici e sono facilmente reperibili.

Benefici dello sciroppo di pino (quando preparato in modo legale)

  • Calma la tosse (grazie all’azione emolliente e balsamica)
  • Favorisce l’espettorazione
  • Allevia mal di gola e raucedine
  • Tradizionalmente usato anche come rinforzante del sistema immunitario

Lo sciroppo di pino mugo è un rimedio antico e prezioso, ma non va preparato in modo improvvisato o illegale. Rispettiamo la montagna, proteggiamo le piante e cerchiamo alternative sostenibili: la natura ci cura, se noi ci prendiamo cura di lei.

Quando si raccolgono le pigne di pino mugo?

  • Periodo ideale: tra maggio e giugno, in tarda primavera e inizio estate.
  • Stato ottimale: le pigne devono essere verdi, immature, chiuse e leggermente rosa.
  • Massima balsamicità: in questo periodo sono ricche di resina e oli essenziali, ideali per la preparazione dello sciroppo.
  • Dove raccogliere: solo in zone dove la pianta non è protetta e lontano da strade trafficate.
  • Verifica necessaria: controlla sempre le normative locali sulla raccolta delle piante spontanee, perché il pino mugo è spesso tutelato.
  • Utilizzo: le pigne possono essere usate per preparare uno sciroppo naturale (con zucchero o miele), oppure per la grappa al pino mugo.

ℹ️ Nota: La raccolta delle pigne di Pinus mugo è regolata da normative regionali. In molte zone alpine la pianta è protetta dalla Direttiva Habitat 92/43/CEE e inserita negli elenchi delle specie tutelate ai sensi delle leggi regionali sulla flora spontanea (es. L.R. 9/2001 del Trentino-Alto Adige).
Si consiglia sempre di consultare fonti ufficiali locali o siti istituzionali come quelli delle Regioni, dei Parchi Naturali o del Corpo Forestale.

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Di Maria
Mi chiamo Maria, amo tantissimo cucinare, sono una mamma, una nonna, e porto con me il sapere semplice e prezioso che mi è stato trasmesso dalle donne della mia famiglia. Ho sempre cucinato, raccolto erbe spontanee, preparato infusi e rimedi naturali, e ancora oggi continuo a farlo, con lo stesso rispetto e la stessa meraviglia che avevo da bambina.Questo sito nasce dal desiderio di condividere ciò che ho imparato: ricette autentiche, rimedi della tradizione, e piccoli gesti di cura che si tramandano di generazione in generazione. Ogni articolo che pubblico è frutto della mia esperienza reale, scrupolosamente confrontato con fonti affidabili e supervisionato dalla dott.ssa Maria Di Bianco, laureata con lode in Scienze dell’Alimentazione e in Tecniche Erboristiche.Non sono un medico, né un’erborista, ma una custode della memoria domestica. Quella che sa cosa fare quando un bimbo ha la tosse, quando si raccolgono le noci verdi per fare il nocino, o quando un fiore ti dice che è il momento giusto per essere raccolto.