Salsiccia e friarielli: il secondo amato da tutti!

Maria Di Maria
4 Min

Che buoni sono i friarielli con la salsiccia! Ne sono golosissima, tanto che mi mancano proprio le parole per descrivere questo piatto semplice, ma saporitissimo.

Faccio un passo indietro, allora e parto dall’inizio. A Napoli, con il termine friarielli si indicano le cime di rapa, un ortaggio molto diffuso nel Sud Italia, dal retrogusto amarognolo e pieno.

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Intanto, dei friarielli si consumano solo i boccioli o infiorescenze e le foglie più tenere.

Ne serve una grande quantità per ottenere una porzione. Tutto si gioca sulla scelta, certo, di un prodotto fresco e di qualità, ma anche sul lavoro di pulizia che dobbiamo fare.

E se si conoscono i gesti corretti, non possiamo sbagliare.

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Per agire nella direzione giusta, dobbiamo penetrare con l’unghia nel gambo. Se non oppone resistenza, i boccioli e le foglie si staccano facilmente. Questo ci indica che sono teneri e freschi, quindi possiamo utilizzarli a crudo direttamente in padella! Se, invece non sono teneri a sufficienza, allora, meglio lessarli per pochi minuti in una casseruola colma di acqua bollente per ammorbidirli. In questo caso, però, il risultato sarà leggermente meno appagante; infatti, parte del loro sapore si dissolverà nell’acqua di cottura.

Facciamoci consigliare al meglio al momento dell’acquisto.

I friarielli si sposano in maniera sublime con la salsiccia e in questo piatto, vanno rosolati proprio nel fondo di cottura della carne, aromatizzata con il vino, l’aglio e il peperoncino! Solo a pensarci, mi sale l’acquolina e un incontenibile desiderio di mettermi ai fornelli.

Che ne dite di preparare insieme questa ricetta specialissima, veloce e facile?

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Iniziamo!

Salsiccia e friarielli, o cime di rapa: il mio secondo preferito!

Salsiccia e friarielli: ingredienti e preparazione

Per questa ricetta occorrono:

  • 3 pezzi di salsiccia
  • 2 kg di cime di rapa (da pulire)
  • q.b. di olio extravergine d’oliva
  • 1 peperoncino
  • 2 spicchi di aglio
  • q.b. di sale
  • ½ bicchiere di vino bianco (secco).

Il procedimento

Occupiamoci subito delle salsicce. Foriamole con la forchetta, in modo che disperdano acqua e grasso in cottura e teniamole a portata di mano.

Mondiamo le cime di rapa, staccando delicatamente le foglioline e i boccioli. Come ho già specificato, non dobbiamo fare altro che premere sul gambo con l’unghia; se sono fresche, si sfileranno facilmente e potremo utilizzarle tali e quali. Altrimenti, sbollentiamole.

Mettiamole in una ciotola, sommergiamole di acqua fresca, più volte per sciacquarle benissimo.

Scoliamole e teniamole a portata di mano.

In una padella antiaderente, facciamo un giro di olio, poi affettiamo il peperoncino a rondelle e uniamolo. Se, però, vogliamo eliminarlo a fine cottura, possiamo lasciarlo intero, incidendolo su un lato. Schiacciamo l’aglio tra i palmi, aggiungiamolo in pentola e accendiamo il fornello a fiamma allegra. Ora, inseriamo anche la salsiccia e rosoliamola per qualche minuto, in modo che l’acqua contenuta fuoriesca ed evapori completamente.

A questo punto, sfumiamo con il vino. Quando l’alcool si è dissolto del tutto e in padella rimane solo olio, preleviamo le salsicce e aggiungiamo i friarielli. Proseguiamo a cuocere per un quarto d’ora circa e solo infine saliamo. Cinque minuti prima del termine di cottura, mettiamo nella casseruola anche le salsicce, in modo che rimangano succose, ma non stracotte.

Lasciamo andare per il tempo necessario che si insaporisca la salsiccia, spegniamo il fornello e portiamo in tavola.

Che bontà!

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Di Maria
Mi chiamo Maria, amo tantissimo cucinare, sono una mamma, una nonna, e porto con me il sapere semplice e prezioso che mi è stato trasmesso dalle donne della mia famiglia. Ho sempre cucinato, raccolto erbe spontanee, preparato infusi e rimedi naturali, e ancora oggi continuo a farlo, con lo stesso rispetto e la stessa meraviglia che avevo da bambina.Questo sito nasce dal desiderio di condividere ciò che ho imparato: ricette autentiche, rimedi della tradizione, e piccoli gesti di cura che si tramandano di generazione in generazione. Ogni articolo che pubblico è frutto della mia esperienza reale, scrupolosamente confrontato con fonti affidabili e supervisionato dalla dott.ssa Maria Di Bianco, laureata con lode in Scienze dell’Alimentazione e in Tecniche Erboristiche.Non sono un medico, né un’erborista, ma una custode della memoria domestica. Quella che sa cosa fare quando un bimbo ha la tosse, quando si raccolgono le noci verdi per fare il nocino, o quando un fiore ti dice che è il momento giusto per essere raccolto.