Portulaca sottaceto: la conserva antica che si fa in un giorno

Maria Di Maria
4 Min

Portulaca sottaceto: la conserva antica che si fa in un giorno

La portulaca è una pianta spontanea che cresce ovunque: nei campi, negli orti, perfino tra le fessure dei marciapiedi. Eppure, un tempo, veniva raccolta con cura e trasformata in una deliziosa conserva sottaceto, perfetta da servire come contorno o per arricchire antipasti e insalate.

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Oggi ti racconto come la preparo io, usando tutta la pianta, come faceva mia nonna, e ti spiego due metodi di conservazione: uno semplice da frigo e uno più duraturo da dispensa, con olio e bagnomaria.

Portulaca sottaceto: la conserva antica che si fa in un giorno

Portulaca sottaceto: la conserva antica che si fa in un giorno

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Ingredienti

  • Portulaca q.b. (con i rametti più teneri, non solo le foglie)
  • 500 ml di aceto bianco
  • 500 ml di acqua
  • 2 cucchiai di sale
  • 3 spicchi d’aglio
  • 1 foglia di alloro
  • qualche fogliolina di menta fresca

Come si prepara la portulaca sottaceto

Per prima cosa, lava bene la portulaca, poi lasciala asciugare completamente. Non eliminare i rametti, sono teneri e croccanti, perfetti per questa ricetta.

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Quando è asciutta, sistemala ordinatamente in una ciotola capiente.

Nel frattempo, prepara la salamoia: porta a ebollizione in una pentola l’acqua, l’aceto e il sale. Appena inizia a bollire, versa il liquido bollente a filo sulla portulaca, fino a coprirla del tutto.

Dopo circa due ore, mescola la portulaca per portare la parte superiore sul fondo, e aggiungi i due o tre spicchi d’aglio. Copri e lascia riposare per 12 ore.

La portulaca è pronta… ma si può anche conservare

Trascorso il tempo di riposo, la portulaca è già deliziosa così com’è: basta scolarla dall’aceto e condirla con un filo di olio extravergine d’oliva. È perfetta con formaggi, salumi o su una fetta di pane tostato.

Ma se vuoi conservarla più a lungo, ecco due metodi efficaci:

Metodo 1 – In frigorifero (fino a 2 mesi)

Metti la portulaca in barattoli di vetro ben puliti e sterilizzati, insieme a:

  • foglie di alloro
  • menta fresca
  • e i pezzetti d’aglio

Versa la miscela di acqua, sale e aceto bollente, chiudi con il coperchio, capovolgi per il sottovuoto e una volta che si è raffreddata, assicurati che il coperchio non faccia click-clack e conserva in frigo. Così preparata si mantiene bene per diverse settimane, sempre pronta all’uso.

Metodo 2 – In olio, da conservare in dispensa

Dopo il riposo nell’acqua, sale e aceto, scola la portulaca e lasciala asciugare all’aria per un paio d’ore su un canovaccio pulito.

Sistemala in un vaso di vetro con gli aromi freschi, copri con olio extravergine d’oliva, aggiungi una retina in plastica per tenerla immersa, chiudi il barattolo e fai un bagnomaria veloce per 10 minuti. Lascia raffreddare in pentola, assicurati che si sia formato il sottovuoto, il coperchio non dovrà fare il classico click clack e una volta raffreddato, conserva in luogo fresco e buio. In questo modo dura anche alcuni mesi.

Un gusto che sorprende

Questa ricetta è un vero tesoro contadino: povera, veloce e geniale. La portulaca sottaceto ha un gusto deciso, erbaceo e aromatico, che si sposa benissimo con i piatti rustici. E soprattutto… non si butta via nulla.

Se la portulaca abbonda, fai come una volta: trasformala in una conserva buona, sana e duratura.

Tempo di preparazione

  • Preparazione: 15 minuti
  • Riposo in aceto: 12 ore
  • Conservazione (facoltativa): subito o dopo asciugatura

Vi aspetto sulla mia pagina Facebook – Pane e Mortadella

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Di Maria
Mi chiamo Maria, amo tantissimo cucinare, sono una mamma, una nonna, e porto con me il sapere semplice e prezioso che mi è stato trasmesso dalle donne della mia famiglia. Ho sempre cucinato, raccolto erbe spontanee, preparato infusi e rimedi naturali, e ancora oggi continuo a farlo, con lo stesso rispetto e la stessa meraviglia che avevo da bambina.Questo sito nasce dal desiderio di condividere ciò che ho imparato: ricette autentiche, rimedi della tradizione, e piccoli gesti di cura che si tramandano di generazione in generazione. Ogni articolo che pubblico è frutto della mia esperienza reale, scrupolosamente confrontato con fonti affidabili e supervisionato dalla dott.ssa Maria Di Bianco, laureata con lode in Scienze dell’Alimentazione e in Tecniche Erboristiche.Non sono un medico, né un’erborista, ma una custode della memoria domestica. Quella che sa cosa fare quando un bimbo ha la tosse, quando si raccolgono le noci verdi per fare il nocino, o quando un fiore ti dice che è il momento giusto per essere raccolto.