Panko: Carlo Cracco svela i segreti della sua semplicissima ricetta

Maria Di Maria
4 Min

Panko: Carlo Cracco svela i segreti della sua semplicissima ricetta

Chi sa resistere ad una fritturina fatta ad arte? Nessuno! E di tanto in tanto, ritengo che una frittura di pesce, di verdure o di carne sia una sorta di coccola. Certo, non dobbiamo esagerare per mantenere colesterolo e trigliceridi nella norma, ma neppure rinunciare sempre a certe squisitezze.

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Il fatto è che per preparare una ricetta con i fiocchi il risultato deve essere croccante, la panatura sottile e l’interno morbido. Non è sempre stato facile per me ottenere la giusta resa.

Alcune volte ci riuscivo, altre invece no e la delusione era tanta.

Poi ho capito che esistono alcuni trucchetti segreti. Il primo tra tutti riguarda il panko, o la panatura.

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Un tempo, mettevo il pane comune nel mixer da cucina, lo tritavo, lo lasciavo seccare all’aria e lo utilizzavo. E sbagliavo! Fortunatamente un giorno mi sono imbattuta nella ricetta di Carlo Cracco e da quando lo preparo come insegna lui, le cose sono cambiate notevolmente.

Vediamo insieme tutti i passaggi.

 

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Panko: la preparazione secondo Carlo Cracco.

Carlo Cracco spiega molto accuratamente che sono 3 le tipologie di frittura possibili:

  • al salto, con il wok a fiamma alta, è quella tradizionale orientale,
  • in poco olio, per le cotolette o le melanzane, molto mediterranea,
  • ad immersione, per le patatine, ad esempio, che devono cuocere in molto olio bollente fino a doratura, internazionale.

Solitamente si inizia con l’asciugare bene gli alimenti che intendiamo cucinare, meno è l’umidità residua, più croccante sarà la resa.

Poi si prosegue con la panatura, e qui entra in gioco il nostro panko! Lo chef raccomanda di NON usare MAI il pane raffermo, perché rischia di annerirsi e bruciarsi in cottura. Ecco il mio errore! Io lo riciclavo anche per friggere, ora gli riservo altre ricette!

Dobbiamo invece servirci del pancarré, MA ad una condizione: quello venduto senza la crosta marroncina. Mettiamolo nel robot da cucina, polverizziamolo, poi setacciamolo con un colino a maglie strette. Trasferiamolo su un piatto fondo largo e capiente e lasciamolo asciugare per qualche ora, meglio se per una notte intera.

 

Ecco pronto il nostro panko, anzi no, quello consigliato da Carlo Cracco.

Ma non finisce qui.

Questa è la migliore pastella da preparare

Una volta realizzata la nostra panatura, prepariamo la pastella.

Ci serviranno:

  • 1 uovo intero,
  • 1 tuorlo,
  • 4 cucchiai di farina,
  • 300 ml di acqua gabsata freddissima,
  • 1 pizzico di sale o di zucchero a seconda della ricetta (salata o dolce).

Versiamo tutti gli ingredienti in una ciotola, mescoliamo con cura per ottenere un densità liscia, fluida e priva di grumi.

Per quanto riguarda l’olio, evitiamo sempre quello di oliva, è troppo denso e profumato. Meglio optare per quello di semi di girasole che resiste alle temperature elevate della frittura.

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Di Maria
Mi chiamo Maria, amo tantissimo cucinare, sono una mamma, una nonna, e porto con me il sapere semplice e prezioso che mi è stato trasmesso dalle donne della mia famiglia. Ho sempre cucinato, raccolto erbe spontanee, preparato infusi e rimedi naturali, e ancora oggi continuo a farlo, con lo stesso rispetto e la stessa meraviglia che avevo da bambina.Questo sito nasce dal desiderio di condividere ciò che ho imparato: ricette autentiche, rimedi della tradizione, e piccoli gesti di cura che si tramandano di generazione in generazione. Ogni articolo che pubblico è frutto della mia esperienza reale, scrupolosamente confrontato con fonti affidabili e supervisionato dalla dott.ssa Maria Di Bianco, laureata con lode in Scienze dell’Alimentazione e in Tecniche Erboristiche.Non sono un medico, né un’erborista, ma una custode della memoria domestica. Quella che sa cosa fare quando un bimbo ha la tosse, quando si raccolgono le noci verdi per fare il nocino, o quando un fiore ti dice che è il momento giusto per essere raccolto.