Il nome è tutto un programma: ‘O Sicchio D’a Munnezza, ed il significato è chiaro anche a chi vive nel profondo Nord. Ma non fatevi ingannare dalla dicitura poco incentivante, questo piatto è un vero capolavoro campano. Ogni famiglia italiana che si rispetti si propone di non sprecare mai cibo. Sarà perché è frutto del lavoro dell’uomo, sarà perché viene riplasmato dalle mani della donna, sarà perché ogni avanzo è sacro e può essere riutilizzato, ma a casa mia non si buttava via niente, mai!
La sera, dopo cena, era occasione di lunghe chiacchierate, ancora seduti a tavola, si giocava a carte sgranocchiando un po’ di frutta secca: noci, mandorle, pinoli. Preparavamo delle ciotoline da lasciare a portata di mano e se avanzavano, beh, l’indomani finivano nel sicchiu d’a munnezza, un primo da leccarsi i baffi.
Ho imparato la ricetta di mia nonna, golosa, succulenta e davvero invitante. Vi ripeto la frutta secca era quella rimasta dalla sera prima, quindi l’elenco è approssimativo si possono omettere oppure aggiungere altre varietà. Vi dico solo che a volte capitavano dentro castagne, ma anche dei piccoli pezzetti di fichi secchi, ed era comunque spettacolare!
‘O sicchio d’a munnezza: gli ingredienti
Ecco cosa serve per preparare questo piatto tradizionale campano:
- 360 g di spaghetti
- 80 g di noci
- 70 g di nocciole
- 25 g di pinoli
- 10 g di uva passa
- una manciata di capperi
- una manciata di olive taggiasche
- 250 g di pomodorini
- 1 aglio in camicia
- prezzemolo, q.b.
- 1 peperoncino fresco,
- origano, q.b.
- olio EVO, q.b.
- sale, q.b.
La preparazione
Per velocizzare i tempi, se l’appetito è alle stelle, meglio mettere subito sul fornello un tegame pieno di acqua e portare a bollore.
Nel frattempo, prepariamo il condimento! Facciamo un giro di olio in una casseruola, mettiamo l’aglio in camicia e facciamolo soffriggere, tagliamo a rondelle il peperoncino fresco e mettiamolo in padella. A questo punto, aggiungiamo la frutta secca e facciamola tostare per 2 minuti.
Ora tocca ai pomodorini, dividiamoli a metà e uniamoli man mano in padella e aggiungiamo un po’ di origano.
Saliamo e cuociamo per una decina di minuti. Dopodiché uniamo le olive taggiasche, diamo una rimestata, spegniamo il gas e occupiamoci della pasta.
Intanto, l’acqua avrà preso bollore, tuffiamo gli spaghetti e controlliamo i tempi sulla confezione.
Scoliamoli quando sono al dente, trasferiamoli nella padella con il condimento, mescoliamo con cura per distribuirlo e serviamolo. Quando li impiattiamo aggiungiamo un giro di olio a crudo e aggiungiamo capperi e prezzemolo tritato.
Facilissimo e veloce, questo primo vi conquisterà. Tra l’altro con il termine ‘o sicchio d’a munnezza, a Napoli si indicano anche le persone che mangiano fino a scoppiare, con stomaci senza fondo… proprio quello che invita a fare questa ricetta, tanta è la sua bontà!
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