‘O Sicchio D’a Munnezza: la mia ricetta

Maria Di Maria
4 Min

Il nome è tutto un programma: ‘O Sicchio D’a Munnezza, ed il significato è chiaro anche a chi vive nel profondo Nord. Ma non fatevi ingannare dalla dicitura poco incentivante, questo piatto è un vero capolavoro campano. Ogni famiglia italiana che si rispetti si propone di non sprecare mai cibo. Sarà perché è frutto del lavoro dell’uomo, sarà perché viene riplasmato dalle mani della donna, sarà perché ogni avanzo è sacro e può essere riutilizzato, ma a casa mia non si buttava via niente, mai!

La sera, dopo cena, era occasione di lunghe chiacchierate, ancora seduti a tavola,  si giocava a carte sgranocchiando un po’ di frutta secca: noci, mandorle, pinoli. Preparavamo delle ciotoline da lasciare a portata di mano e se avanzavano, beh, l’indomani finivano nel sicchiu d’a munnezza, un primo da leccarsi i baffi.

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Ho imparato la ricetta di mia nonna, golosa, succulenta e davvero invitante. Vi ripeto la frutta secca era quella rimasta dalla sera prima, quindi l’elenco è approssimativo si possono omettere oppure aggiungere altre varietà. Vi dico solo che a volte capitavano dentro castagne, ma anche dei piccoli pezzetti di fichi secchi, ed era comunque spettacolare!

‘O sicchio d’a munnezza: gli ingredienti

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Ecco cosa serve per preparare questo piatto tradizionale campano:

  • 360 g di spaghetti
  • 80 g di noci
  • 70 g di nocciole
  • 25 g di pinoli
  • 10 g di uva passa
  • una manciata di capperi
  • una manciata di olive taggiasche
  • 250 g di pomodorini
  • 1 aglio in camicia
  • prezzemolo, q.b.
  • 1 peperoncino fresco,
  • origano, q.b.
  • olio EVO, q.b.
  • sale, q.b.

La preparazione

Per velocizzare i tempi, se l’appetito è alle stelle, meglio mettere subito sul fornello un tegame pieno di acqua e portare a bollore.

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Nel frattempo, prepariamo il condimento! Facciamo un giro di olio in una casseruola, mettiamo l’aglio in camicia e facciamolo soffriggere, tagliamo a rondelle il peperoncino fresco e mettiamolo in padella. A questo punto, aggiungiamo la frutta secca e facciamola tostare per 2 minuti.

Ora tocca ai pomodorini, dividiamoli a metà e uniamoli man mano in padella e aggiungiamo un po’ di origano.

Saliamo e cuociamo per una decina di minuti. Dopodiché uniamo le olive taggiasche, diamo una rimestata, spegniamo il gas e occupiamoci della pasta.

Intanto, l’acqua avrà preso bollore, tuffiamo gli spaghetti e controlliamo i tempi sulla confezione.

Scoliamoli quando sono al dente, trasferiamoli nella padella con il condimento, mescoliamo con cura per distribuirlo e serviamolo. Quando li impiattiamo aggiungiamo un giro di olio a crudo e aggiungiamo capperi e prezzemolo tritato.

Facilissimo e veloce, questo primo vi conquisterà. Tra l’altro con il termine ‘o sicchio d’a munnezza, a Napoli si indicano anche le persone che mangiano fino a scoppiare, con stomaci senza fondo… proprio quello che invita a fare questa ricetta, tanta è la sua bontà!

Vi aspetto sulla mia pagina Facebook – Pane e Mortadella

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Di Maria
Mi chiamo Maria, amo tantissimo cucinare, sono una mamma, una nonna, e porto con me il sapere semplice e prezioso che mi è stato trasmesso dalle donne della mia famiglia. Ho sempre cucinato, raccolto erbe spontanee, preparato infusi e rimedi naturali, e ancora oggi continuo a farlo, con lo stesso rispetto e la stessa meraviglia che avevo da bambina.Questo sito nasce dal desiderio di condividere ciò che ho imparato: ricette autentiche, rimedi della tradizione, e piccoli gesti di cura che si tramandano di generazione in generazione. Ogni articolo che pubblico è frutto della mia esperienza reale, scrupolosamente confrontato con fonti affidabili e supervisionato dalla dott.ssa Maria Di Bianco, laureata con lode in Scienze dell’Alimentazione e in Tecniche Erboristiche.Non sono un medico, né un’erborista, ma una custode della memoria domestica. Quella che sa cosa fare quando un bimbo ha la tosse, quando si raccolgono le noci verdi per fare il nocino, o quando un fiore ti dice che è il momento giusto per essere raccolto.