Nel mio orto faccio la pacciamatura prima di mettere le piantine: in primavera è essenziale e la faccio a costo 0
Nel mio orto, ogni primavera, c’è un gesto che non manca mai: la pacciamatura. È uno di quei riti semplici, quasi ancestrali, che mi riporta al tempo dei miei nonni, quando si faceva molto con poco e si sfruttava ogni risorsa che la natura ci offriva. Oggi più che mai, con i costi in aumento e la voglia di coltivare in modo sostenibile, questa tecnica si rivela davvero preziosa. E la cosa meravigliosa è che la realizzo a costo zero.
Pacciamatura primavera/estate
Ma cos’è, in pratica, la pacciamatura? È una copertura del terreno che serve a proteggerlo, a mantenerlo umido più a lungo e a contrastare la crescita delle erbacce. Io la faccio sempre prima di mettere a dimora le piantine: pomodori, zucchine, peperoni… tutte beneficiano di questo strato protettivo.
Per farla, non compro nulla. Utilizzo ciò che ho in casa o in giardino. Le erbacce che strappo (senza semi), le foglie secche che raccogliamo in autunno e che conserviamo in un angolo del cortile, i rami sminuzzati della potatura, la paglia recuperata dal mio pollaio e, perfino i ritagli del prato ben asciutti. Quando ho la fortuna di avere del cartone (senza stampa o plastica), lo stendo direttamente sul terreno prima del materiale organico: si decompone lentamente, nutre il suolo e tiene lontane le malerbe.
I vantaggi? Sono tanti. Il terreno resta fresco e umido più a lungo, il che significa meno irrigazioni. Le erbacce faticano a spuntare e le piantine crescono protette, forti, e meno stressate dal caldo. Inoltre, a fine stagione, ciò che resta della pacciamatura si integra naturalmente nel suolo, arricchendolo.
Fare orto in modo naturale, senza spese inutili, mi dà una soddisfazione enorme. È un ritorno all’essenziale, un gesto che parla di rispetto, di pazienza e di ascolto dei tempi della terra. Provate anche voi: non serve molto, solo un po’ di tempo e materiali che spesso scartiamo.
E ricordiamoci che la natura ci insegna sempre a non sprecare nulla.
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