Malva: infusi, tisane, sciroppo e tutte le sue proprietà

Dott. Maria Di Bianco Di Dott. Maria Di Bianco
6 Min
Mortadella sandwich

La malva è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Malvacee, che cresce spontaneamente in tutto il nostro paese fino ai 1.500 metri. È un arbusto dal fusto eretto, con foglie lobate ricoperte da peluria e fiori rosa o lilla che sbocciano da giugno a settembre.

Il suo nome deriva dal greco e significa “molle”. Fin dall’antichità, infatti, è nota per il suo potere emolliente in grado di sciogliere il catarro e placare la tosse.

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Era per lo più presente intorno alle tombe, perché era credenza diffusa il fatto che potesse infondere pace e serenità alle anime dei defunti.

È semplice da coltivare, ma necessita di un terreno fertile e ben drenato.

Ha moltissime e interessanti proprietà. Scopriamole insieme.

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Malva: proprietà e usi in cucina

Malva: le sue proprietà

Il periodo balsamico della malva va da giugno a settembre. In questi mesi è opportuno raccogliere fiori, foglie e radici per beneficiare delle loro virtù.

Ebbene sapere che i fiori vanno raccolti prima della completa fioritura, mentre le foglie in ogni momento e anche durante tutto il periodo dell’anno. Una volta raccolta va lavata molto accuratamente dato che la sua peluria contribuisce a farne una pianta piuttosto “sporca”. La radice va lavata e spazzolata per bene prima di essere usata.

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Questa pianta officinale, infatti, contiene buone dosi di vitamina (A, B2, B3, C, E), sali minerali come calcio e potassio, tannini, flavoniodi e mucillagini.

Queste ultime risultano particolarmente interessanti per il loro potere lenitivo delle mucose della bocca e sono in grado di curare i primi sintomi influenzali. Non solo, risultano efficaci come blando lassativo meccanico.

I fiori possono essere utilizzati freschi in cucina, crudi in insalata, sbollentati per realizzare ripieni per i ravioli.

Quando essiccati si trasformano in tisane portentose o in un unguenti medicamentosi.

Per farlo correttamente, vanno inseriti in contenitori di acciaio fino a perdere completamente l’umidità contenuta nei petali. Il recipiente, inoltre, li protegge dalla dispersione dei loro principi attivi, mettendoli al riparo dai raggi solari e dagli insetti.

Una volta secca, viene aggiunga in estrattori come l’olio di girasole o la glicerina e costantemente rigirata per uniformare di continuo i composti. A questo punto, può essere introdotta come oleolito all’interno di unguenti per curare ragadi, infiammazione alle mucose delle labbra, tagli alle mani.

Più diffuso è l’uso di decotti a base di malva. Sono semplici da realizzare e apportano numerosi benefici.

Vediamo insieme quali sono e come preparare questi infusi.

Tisana, decotto e sciroppo alla malva

I fiori di malva, in particolare, contengono una sostanza simile al muco in grado di lenire infiammazioni al cavo orale e di risolvere alcuni problemi intestinali.

Il principio di azione riguarda soprattutto la loro capacità di assorbire l’acqua presente nei tessuti, con poteri emollienti e calmanti che si rivelano risolutivi anche per la stipsi.

Con il decotto di malva è possibile curare ascessi dentali, tossi secche e grasse, coliti e gastriti.

Per realizzarlo non dobbiamo fare altro che portare a bollore 1 litro di acqua, lasciare in infusione per 30 minuti, 20 grammi di foglie/fiori essiccati, filtrare il tutto e bere fino a 3 volte durante l’arco della giornata.

Se vogliamo realizzare un decotto per uso esterno dobbiamo far bollire 20 grammi di fiori e foglie essiccati in un litro di acqua per 15 minuti, dopodiché lo filtriamo e procediamo all’uso. Questo preparato è ottimo gargarismi, risciacquo del cavo orale e per lavande vaginali esterne. Ma possiamo utilizzarlo anche per fare impacchi sulle gengive doloranti, immergendo una garzina sterile e tamponandola delicatamente sull’area compromessa.

Per la realizzazione dello sciroppo gli ingredienti e le dosi sono queste:

  • 110 gr di radice di malva
  • 300 gr di miele
  • 50 gr di zucchero di canna puro
  • 1 lt di acqua

Facciamo macerare la radice nell’acqua per un giorno intero, poi uniamo lo zucchero e lasciamo bollire per circa 20 minuti a fiamma bassa. Lasciamo intiepidire e aggiungiamo il miele. Conserviamolo in un barattolo ermetico e sterilizzato in frigorifero. Possiamo usarne 1 cucchiaio di questo sciroppo al bisogno, oppure possiamo diluirlo in una tazza di acqua, con il succo di un limone e un pizzico di zenzero per rafforzare la sua efficacia.

Per tutte le informazioni su come essiccare le erbe basterà cliccare QUI

N.B: Prima di assumere qualsiasi rimedio naturale è sempre bene rivolgersi al proprio medico di fiducia.

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Classe '91. Laureata con lode in Tecniche Erboristiche presso L'Università degli Studi di Salerno e specializzata in Scienze dell'Alimenti e della nutrizione Umana presso la Seconda Università di Napoli.