Involtini di verza e riso: una ricetta buonissima servita calda e fredda!

Maria Di Maria
4 Min

Gli involtini di verza e riso sono una ricettina sfiziosa e invitante, utilissima anche per riciclare gli avanzi di un risotto.

Questo ortaggio presenta foglie grandi e accoglienti, semplici da arrotolare e ideali per trasformarsi in fagottini saporiti. Ricordiamoci di sbollentarle appena prima di utilizzarle, in modo da ammorbidirle e renderle ancora più facili da maneggiare, io preferisco passarle nell’acqua con ghiaccio ma questo passaggio si può anche omettere.

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Involtini di verza e riso: una ricetta antispreco, davvero scenografica

Involtini di verza e riso: ingredienti e preparazione

Per questa ricetta occorrono:

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  • 6 foglie verza (grandi)
  • 300 gr di verza a striscioline sottili
  • 240 gr di riso arborio
  • 1 cipolla
  • 150 gr di prosciutto cotto
  • 50 gr di parmigiano 
  • mezzo bicchiere di vino bianco
  • q.b. di brodo vegetale (qui la ricetta per prepararlo fresco a casa)
  • olio extravergine d’oliva
  • sale e pepe.

Con queste dosi otterremo 3 persone. Moltiplichiamole proporzionalmente se i nostri commensali sono più numerosi.

Il procedimento

Prepariamo il brodo vegetale in anticipo, filtriamolo e manteniamolo a bollore sul fornello.

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Nel frattempo riempiamo una casseruola di acqua, aggiungiamo un pugno di sale grosso e quando l’acqua bolle caliamo le foglie di verza (dopo averle lavate) e

sbollentiamole in pentola per 30 secondi. Non dobbiamo cuocerle, ma semplicemente ammorbidirle. Poi passiamole nell’acqua e ghiaccio. Come vi ho già detto in precedenza possiamo anche evitare questo passaggio.

Scoliamole e adagiamole su un panno pulito. Asciughiamole benissimo, dopodiché tagliamo a strisce sottili 300 gr di verza.

Mondiamo la cipolla e tritiamola finemente, poi rosoliamola in una padella con un giro di olio evo.

Quando inizia ad imbiondire, tostiamo il riso, poi sfumiamo con il vino, una volta evaporata la parte alcolica, copriamo con il brodo bollente, uniamo la verza a listarelle ( 300 gr) mescoliamo di continuo per 13/14 minuti. il riso deve restare al dente ma compatto.

Nel mentre, riduciamo il prosciutto a dadini.

Trascorso il tempo indicato, togliamo il riso dal fuoco e arricchiamolo con il salume e il parmigiano grattugiato, lasciamone un po’ per la spolverata finale. Amalgamiamo bene e teniamo a portata di mano.

Riprendiamo le foglie di verza ed eliminiamo la costa bianca centrale e dividiamo in due. Distendiamole sul piano di lavoro e aggiungiamo al centro di ognuna un cucchiaio e mezzo di risotto. Richiudiamo per realizzare gli involtini e sistemiamoli man mano in una pirofila leggermente unta.

Adagiamoli gli uni vicini agli altri, poi facciamo un giro di olio evo, spolveriamo il resto del parmigiano grattugiato e maciniamo un po’ di pepe.

Inforniamo a 190° per 15/20 minuti, negli ultimi 5 minuti azioniamo il grill per gratinare. Controlliamoli spesso e se notiamo che si asciugano troppo, irroriamo un po’ di brodo.

Sforniamoli quando risultano leggermente dorati in superficie, lasciamoli riposare per una decina di minuti a temperatura ambiente e portiamoli in tavola.

Sono buonissimi anche freddi tagliati a rondelle e serviti con la salsa di soia per un sushi alternativo.

 

Vi aspetto sulla mia pagina Facebook – Pane e Mortadella

 

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Di Maria
Mi chiamo Maria, amo tantissimo cucinare, sono una mamma, una nonna, e porto con me il sapere semplice e prezioso che mi è stato trasmesso dalle donne della mia famiglia. Ho sempre cucinato, raccolto erbe spontanee, preparato infusi e rimedi naturali, e ancora oggi continuo a farlo, con lo stesso rispetto e la stessa meraviglia che avevo da bambina.Questo sito nasce dal desiderio di condividere ciò che ho imparato: ricette autentiche, rimedi della tradizione, e piccoli gesti di cura che si tramandano di generazione in generazione. Ogni articolo che pubblico è frutto della mia esperienza reale, scrupolosamente confrontato con fonti affidabili e supervisionato dalla dott.ssa Maria Di Bianco, laureata con lode in Scienze dell’Alimentazione e in Tecniche Erboristiche.Non sono un medico, né un’erborista, ma una custode della memoria domestica. Quella che sa cosa fare quando un bimbo ha la tosse, quando si raccolgono le noci verdi per fare il nocino, o quando un fiore ti dice che è il momento giusto per essere raccolto.