Insalata cafona: l’antica ricetta di mio nonno Giovanni

Maria Di Maria
4 Min

L’insalata cafona è uno di quei piatti di cui mio Nonno Giovanni andava ghiotto.

La tradizione vuole che si prepari soprattutto durante la vendemmia. Anche se nell’immaginario comune, questa fase inizia a settembre, chi lavora la terra sa che l’impegno nei vigneti è continuo.

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In questo mese, infatti, avviene la cimatura della vite che permette la corretta maturazione degli acini. Viene eseguita nel periodo tra la post fioritura e la chiusura del grappolo e si pratica asportando le foglie che coprono i frutti.

Quando arriva il momento della raccolta, uomini e donne si recano nelle vigne e lavorano ininterrottamente. Pranzano anche sul posto, per questo devono restare leggeri: prima finiscono, più i grappoli saranno integri e perfetti per il vino.

Mio nonno Giovanni si faceva preparare questo piatto unico, nutriente, ma digeribile. Mi spiegava che si chiamava appunto insalata cafona, perché la mangiavano tutti insieme, in una ciotola gigante, per fare presto e ricominciare ad adoperarsi nei campi, con il pane raffermo perché nulla va sprecato.

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Le quantità dei diversi ingredienti sono a discrezione personale, questo perché nessuno ha mai scritto una ricetta specifica. È un piatto della tradizione, si realizzava con quanto già era presente in dispensa, non si andava certo al supermercato a foraggiarsi. A volte la dose dei pomodori era preponderante, altre volte lo era quelle delle patate. Vi lascio delle indicazioni di massima, ma potete variarle secondo le vostre preferenze!

Ancora oggi, quando la assemblo penso a lui e alla sua fatica, alle parole che mi diceva e ai consigli che mi dava. Mi ha insegnato tanto, tantissimo e gli sarò per sempre grata.

N.B: mio Nonno amava inserire le spighe bollite e tagliate a pezzi, vi garantisco che oltre ad essere buonissime, era un vero piacere sgranocchiarle mentre gustavamo questa insalatona. Io le ho sostituite con semplice mais.

Vediamo insieme come procedere, mentre lo immagino sorridere, compiaciuto. A te, ovunque tu sia!

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Insalata cafona. Ingredienti e procedimento

Per circa 4 porzioni di insalata, procuriamoci:

  • 4 patate medie
  • 5 o 6 pomodorini
  • 1 costa di sedano 
  • olive nere o verdi a sentimento
  • 1 peperone verde (piccolo)
  • 1 cipolla grande
  • q.b. di basilico fresco
  • q.b. di origano
  • q.b. di sale
  • q.b. di olio d’oliva extra vergine
  • mezzo peperoncino piccante (opzionale)
  • una manciata di sottaceti
  • una manciata di mais (oppure spighe bollite tagliate a rondelle)

Procedimento:

Come prima cosa, lessiamo le patate. Mettiamo una casseruola ben capiente, colma di acqua, inseriamo le patate e dal momento del bollore cuociamole per circa 30 minuti (molto dipende dalla grandezza delle patate). Scoliamole e lasciamole raffreddare, poi sbucciamole.

Tagliamole a tocchetti e sistemiamole in una ciotola piuttosto grande. Il più, ormai è fatto.

Sbucciamo e affettiamo sottilmente la cipolla, poi lasciamola in ammollo in acqua fredda e un pizzico di sale.

Nella boule con le patate uniamo, il sedano, il basilico, le olive, il peperone verde tagliato a rondelle sottili, poi aggiungiamo i pomodorini tagliati a metà, la cipolla scolata e tamponata, un po’ di sott’aceti e il peperoncino tagliato finemente.

A questo punto, saliamo, spolveriamo l’origano, facciamo un generoso giro di olio e mescoliamo per distribuire il condimento.

Ecco pronta la nostra insalata cafona, fresca, nutriente, ma leggera e digeribile!

Vi aspetto sulla mia pagina Facebook – Pane e Mortadella

 

 

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Di Maria
Mi chiamo Maria, amo tantissimo cucinare, sono una mamma, una nonna, e porto con me il sapere semplice e prezioso che mi è stato trasmesso dalle donne della mia famiglia. Ho sempre cucinato, raccolto erbe spontanee, preparato infusi e rimedi naturali, e ancora oggi continuo a farlo, con lo stesso rispetto e la stessa meraviglia che avevo da bambina.Questo sito nasce dal desiderio di condividere ciò che ho imparato: ricette autentiche, rimedi della tradizione, e piccoli gesti di cura che si tramandano di generazione in generazione. Ogni articolo che pubblico è frutto della mia esperienza reale, scrupolosamente confrontato con fonti affidabili e supervisionato dalla dott.ssa Maria Di Bianco, laureata con lode in Scienze dell’Alimentazione e in Tecniche Erboristiche.Non sono un medico, né un’erborista, ma una custode della memoria domestica. Quella che sa cosa fare quando un bimbo ha la tosse, quando si raccolgono le noci verdi per fare il nocino, o quando un fiore ti dice che è il momento giusto per essere raccolto.