Infuso di lavanda: la mia nonna lo preparava così, ghiacciato è buonissimo!

Maria Di Maria
4 Min

L’infuso di lavanda era il rimedio che utilizzavano mia nonna e mia mamma per aiutarmi a ritrovare la serenità.

Questa pianta è nota a tutte e a tutti, ma se volete approfondire le sue proprietà, cliccate qui.

Quando da piccina facevo fatica ad addormentarmi e mi sentivano rigirarmi nel letto, arrivavano con una tazza fumante in inverno o un bicchiere ben freddo d’estate. Al suo interno l’elisir del sonno, come lo chiamavano loro.

Pubblicità

Che fosse per un compito in classe, un’interrogazione, una litigata tra amiche, non ha importanza ora, quello che so e che riconosco, è che sono sempre stata particolarmente sensibile ed emotiva e bastava un nonnulla per agitarmi, così la notte faticavo ad addormentarmi.

Bastavano pochi sorsi di quella bevanda e sprofondavo tra le braccia di Morfeo.

Più tardi, poi, nell’adolescenza, con il suo aiuto ho curato i mal di testa e i dolori mestruali o addominali. Visto il suo incredibile potere rilassante, ho compreso che potevo risolvere i miei problemi in modo naturale e benefico, semplicemente gustandola in infuso. Ho imparato davvero molti segreti dalle donne della mia famiglia, sagge custodi del tempo e dei segreti del creato.

Pubblicità

Ora vorrei condividere con voi, passo a passo, un po’ della loro sapienza.

Vediamo insieme come preparare anche questo rimedio infallibile.

Iniziamo!

Pubblicità

Infuso di lavanda: ingredienti e preparazione

Per preparare l’infuso alla lavanda, il presupposto imprescindibile è poter disporre di fiori secchi.

Se non abbiamo in vaso o in giardino una bella piantina rigogliosa, possiamo acquistarli, avendo cura di sceglierli da agricoltura biologica, altrimenti possiamo reciderli dalla nostra personale coltivazione. Ricordiamoci, però, di trattarli sempre appena tagliati, per non disperdere le loro proprietà. Raccogliamo quelli non ancora del tutto aperti nelle ore centrali delle giornate più asciutte, poi spargiamoli su un vassoio e lasciamoli esposti al sole per 2 giorni circa.

Trasferiamoli in un barattolo a chiusura ermetica e serviamocene al bisogno.

Le dosi per questa tisana sono di circa due cucchiaini per ogni tazza di acqua bollente; vanno lasciati in infusione per 15 minuti di minuti, quindi bisogna filtrare il liquido. Possiamo dolcificarla con miele o stevia, oppure berla amara.

È deliziosa calda, a temperatura ambiente o fredda da frigorifero.

Se vogliamo consumare questa deliziosa bevanda fredda facciamo così:

  • 4 cucchiaini di fiori di lavanda secchi
  • 1 limone grande o 2 piccoli
  • 500 ml di acqua
  • 2 cucchiaini di miele (oppure zucchero o dolcificante a piacere)

Portiamo ad ebollizione l’acqua, mettiamo in infusione i fiori per circa 15 minuti, filtriamo, aggiungiamo il succo di limone e poi il miele (oppure zucchero o dolcificante). Lasciamo raffreddare, poi possiamo riporre in frigorifero, oppure aggiungere dei cubetti di ghiaccio e servire!

Se è il periodo della fioritura aggiungete al tutto qualche fiorellino fresco.

Per realizzare una vera e propria limonata alla lavanda vi basterà cliccare QUI

Provatela e fatemi sapere come la preferite!

Vi aspetto sulla mia pagina Facebook – Pane e Mortadella

 

 

Condividi questo articolo
Di Maria
Mi chiamo Maria, amo tantissimo cucinare, sono una mamma, una nonna, e porto con me il sapere semplice e prezioso che mi è stato trasmesso dalle donne della mia famiglia. Ho sempre cucinato, raccolto erbe spontanee, preparato infusi e rimedi naturali, e ancora oggi continuo a farlo, con lo stesso rispetto e la stessa meraviglia che avevo da bambina.Questo sito nasce dal desiderio di condividere ciò che ho imparato: ricette autentiche, rimedi della tradizione, e piccoli gesti di cura che si tramandano di generazione in generazione. Ogni articolo che pubblico è frutto della mia esperienza reale, scrupolosamente confrontato con fonti affidabili e supervisionato dalla dott.ssa Maria Di Bianco, laureata con lode in Scienze dell’Alimentazione e in Tecniche Erboristiche.Non sono un medico, né un’erborista, ma una custode della memoria domestica. Quella che sa cosa fare quando un bimbo ha la tosse, quando si raccolgono le noci verdi per fare il nocino, o quando un fiore ti dice che è il momento giusto per essere raccolto.