Frittelle salate con olive, capperi e acciughe: per Pasqua non possono mancare!

Maria Di Maria
4 Min

Frittelle salate con olive, capperi e acciughe: per Pasqua non possono mancare!

Chi non le ha mai assaggiate non sa cosa si perde! Sono straordinarie, saporite, invitanti, gonfie, dorate e imperdibili. Realizzarle è un gioco da ragazze. Non dobbiamo fare altro che tagliare a coltello acciughe e olive, mescolarle all’impasto di lievito, acqua e farina e lasciarle riposare per due ore prima di friggerle. Eh, lo so… per citate un adagio saggio e veritiero: “Tutto quello che più ci piace o è illegale, o è immorale o fa ingrassare…” e queste frittelle non fanno eccezione!

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In famiglia, le aspettano tutti, grandi e piccini, senza esclusione. Per formarle, dobbiamo contare sull’aiuto di due cucchiai. Ma attenzione, il composto è piuttosto molle e appiccicoso e per farlo scivolare nell’olio bollente senza impazzire, meglio inumidire i cucchiai prima di utilizzarli.

Per il resto è facilissima e veloce. La riuscita è assicurata!

Allora cuciniamole insieme, ne avete voglia? Mettiamoci al lavoro, si comincia!

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Frittelle salate con olive, capperi e acciughe: per Pasqua non possono mancare!

Frittelle salate con olive, capperi e acciughe: per Pasqua non possono mancare!

Per questa ricetta procuriamoci:

  • 300 g di farina 00,
  • 250 ml di acqua frizzante,
  • 20 ml di acqua tiepida
  • 8 gr di lievito di birra fresco
  • 1 cucchiaino di zucchero
  • 100 gr di olive taggiasche,
  • 10 filetti di acciughe,
  • 7 gr di capperi dissalati
  • un pizzico di pepe
  • 1 pizzico di sale
  • q.b. di olio di semi di girasole per friggere.
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Il procedimento

Laviamo sotto acqua corrente i capperi, eliminando tutto il sale, quindi sminuzziamoli grossolanamente a coltello insieme alle acciughe e le olive, non cerchiamo di ottenere listarelle troppo sottili, bisogna vedere i pezzi nell’impasto e sentire il loro sapore sotto ai denti!

In un bicchiere a parte sciogliamo il lievito e il cucchiaino di zucchero in pochissima acqua tiepida (circa 20 ml). Mescoliamo bene.

Mettiamo la farina in una ciotola e versiamo la soluzione appena realizzata di acqua e lievito. Iniziamo ad impastare prima con una spatola o un cucchiaio, poi con le mani. Appena l’acqua con il lievito sarà completamente assorbita aggiungiamo quella frizzante poco per volta. Impastiamo bene con le mani per incorporare aria, quando l’impasto molle risulta liscio ed elastico, uniamo il trito di acciughe, capperi e olive, aggiustiamo sale e pepe. Distribuiamo con cura e sigilliamo il contenitore con la pellicola alimentare. Lasciamo lievitare per 2 ore in un luogo caldo e asciutto.

Trascorso questo tempo, mettiamo abbondante olio di semi in una casseruola e portiamo al punto di fumo a fiamma alta. Quando inizia a sfrigolare, abbassiamo il gas e riprendiamo il nostro impasto.

Inumidiamo due cucchiai da minestra in un bicchiere di acqua e utilizziamone uno per prelevare una noce del composto, con l’altro aiutiamoci a farla scivolare in pentola.

Friggiamo poche frittelle  alla volta per lasciare il giusto spazio di cottura e per non abbassare eccessivamente la temperatura dell’olio.

Lasciamole dorare bene sull’intera superficie, sempre a fiamma media, scoliamole, tamponiamole e serviamole ancora calde e fumanti!

Vi aspetto sulla mia pagina Facebook – Pane e Mortadella

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Di Maria
Mi chiamo Maria, amo tantissimo cucinare, sono una mamma, una nonna, e porto con me il sapere semplice e prezioso che mi è stato trasmesso dalle donne della mia famiglia. Ho sempre cucinato, raccolto erbe spontanee, preparato infusi e rimedi naturali, e ancora oggi continuo a farlo, con lo stesso rispetto e la stessa meraviglia che avevo da bambina.Questo sito nasce dal desiderio di condividere ciò che ho imparato: ricette autentiche, rimedi della tradizione, e piccoli gesti di cura che si tramandano di generazione in generazione. Ogni articolo che pubblico è frutto della mia esperienza reale, scrupolosamente confrontato con fonti affidabili e supervisionato dalla dott.ssa Maria Di Bianco, laureata con lode in Scienze dell’Alimentazione e in Tecniche Erboristiche.Non sono un medico, né un’erborista, ma una custode della memoria domestica. Quella che sa cosa fare quando un bimbo ha la tosse, quando si raccolgono le noci verdi per fare il nocino, o quando un fiore ti dice che è il momento giusto per essere raccolto.