Confettura di more: la ricetta per conservarle tutto l’anno

Maria Di Maria
7 Min

Confettura di more: la ricetta per conservarle tutto l’anno

C’è un momento, in cui la natura sembra regalarci i suoi frutti più dolci e selvatici: è il tempo delle more. Camminando lungo i sentieri, tra i rovi assolati, le mani si riempiono di queste piccole meraviglie nere e lucide, e subito viene voglia di farne tesoro per l’inverno.

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Oggi voglio condividere con voi la mia ricetta della confettura di more, perfetta per chi ama preparare conserve genuine in casa. Prima però una piccola curiosità: sapete qual è la differenza tra marmellata e confettura? È molto semplice. Secondo la normativa europea, si può chiamare marmellata solo quella realizzata con agrumi (arancia, limone, mandarino…), mentre tutte le altre preparazioni a base di frutta si chiamano confetture. Quella di oggi, dunque, è una confettura a tutti gli effetti!

Confettura di more: la ricetta per conservarle tutto l’anno

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Ingredienti

Per circa 4 vasetti da 250 ml:

  • 1 kg di more mature
  • 450 g di zucchero
  • 2 limoni (scorza e succo)

Procedimento

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Dopo aver raccolto o acquistato le more, lavatele delicatamente sotto acqua corrente fredda, poi asciugatele con un panno pulito.

In una ciotola capiente, unite le more con il succo e la scorza grattugiata dei due limoni, aggiungete lo zucchero e mescolate bene. Coprite la ciotola con pellicola e lasciate macerare in frigorifero per almeno 24 ore. Questo passaggio aiuta a sprigionare naturalmente i succhi della frutta, riducendo i tempi di cottura.

Il giorno dopo, versate il tutto in una casseruola e portate a bollore a fuoco medio. Cuocete mescolando di tanto in tanto fino a raggiungere i 108°C, misurati con un termometro da cucina. Se non ne avete uno, potete fare la classica prova del piattino: versate una goccia di confettura su un piatto freddo, inclinatelo e se non scivola via troppo velocemente, è pronta.

Trasferite la confettura ancora bollente nei barattoli precedentemente sanificati, aiutandovi con un imbuto e chiudete subito con tappi nuovi. Capovolgeteli e lasciateli raffreddare completamente, poi verificate che si sia formato il sottovuoto (il tappo non deve fare click al centro). In caso contrario, la conserva non è sicura e va consumata subito.

Per una nota speziata

Se amate i gusti più intensi, potete aggiungere un po’ di zenzero fresco grattugiato durante la cottura: si sposa perfettamente con il profumo delle more, regalando alla confettura una nota leggermente pungente e aromatica.

Conservazione

La confettura si conserva fino a 12 mesi in un luogo fresco, asciutto e al riparo dalla luce. Una volta aperto il barattolo, va riposto in frigo e consumato entro una settimana.

Tempi

  • Tempo di preparazione: 30 minuti
  • Tempo di riposo: 24 ore
  • Tempo di cottura: circa 30 minuti

Piccolo suggerimento

Passare le more in un colino (o meglio ancora in un passaverdura) non è obbligatorio, ma è vivamente consigliato se vuoi ottenere una confettura più liscia e delicata, soprattutto per chi non gradisce la presenza dei semini sotto i denti.

Ecco quando conviene filtrare le more:

  • Se le more sono molto mature e ricche di semini
  • Se la confettura è destinata a bambini o persone anziane
  • Se desideri una consistenza vellutata, come quella di una gelatina di more

Il procedimento per eliminare i semini:

Per ottenere una confettura liscia e senza semi, ti consiglio di cuocere le more per circa 30 minuti, giusto il tempo di farle ammorbidire bene. A questo punto, passale prima con un passaverdura, poi filtra nuovamente la polpa con un colino a maglie fini, lavorandone poche alla volta. Ogni volta che i semi si accumulano nel setaccio, eliminali e riprendi da capo finché non hai passato tutta la frutta. Una volta ottenuta la polpa perfettamente liscia, puoi rimetterla sul fuoco e proseguire con la preparazione della confettura.

In alternativa:

Puoi lasciare le more intere o solo leggermente schiacciate se ami le confetture rustiche, più corpose e con la frutta visibile, ma considera che:

  • I semini possono dare fastidio alla lunga, soprattutto se consumi spesso la marmellata.
  • Alcune varietà di more (soprattutto quelle selvatiche) sono più ricche di semi rispetto a quelle coltivate.

Raccomandazioni

Il dosaggio di 450 g di zucchero per 1 kg di more rientra nei parametri considerati sicuri per la conservazione a lungo termine delle confetture fatte in casa, a patto che vengano rispettate tutte le norme igieniche e di sanificazione.

Ecco perché il dosaggio è adeguato:

  • La proporzione zucchero/frutta è del 45%, quindi quasi la metà del peso della frutta: è un valore accettabile secondo le linee guida europee per la conservazione casalinga.
  • Lo zucchero funge da conservante naturale, impedendo la proliferazione di batteri e muffe.
  • L’acidità naturale delle more, unita al limone, abbassa ulteriormente il pH, contribuendo alla sicurezza della conserva.

Quando potrebbe non essere sufficiente:

  • Se la macerazione è stata troppo breve o le more troppo acquose, la concentrazione finale potrebbe risultare più bassa.
  • Se la cottura non ha raggiunto i 108°C, la confettura potrebbe non addensarsi e il contenuto di acqua restare troppo alto.
  • Se i barattoli non sono stati sterilizzati o chiusi correttamente, anche il miglior dosaggio di zucchero non basta.

Consiglio finale:

Per maggiore sicurezza, soprattutto in caso di conservazione oltre i 6-8 mesi o in ambienti caldi e umidi, puoi:

  • Portare lo zucchero a 500 g per kg di frutta
  • Pastorizzare i barattoli (immergendoli in acqua bollente per 20-30 minuti dopo il riempimento)

Vi aspetto sulla mia pagina Facebook – Pane e Mortadella

 

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Di Maria
Mi chiamo Maria, amo tantissimo cucinare, sono una mamma, una nonna, e porto con me il sapere semplice e prezioso che mi è stato trasmesso dalle donne della mia famiglia. Ho sempre cucinato, raccolto erbe spontanee, preparato infusi e rimedi naturali, e ancora oggi continuo a farlo, con lo stesso rispetto e la stessa meraviglia che avevo da bambina.Questo sito nasce dal desiderio di condividere ciò che ho imparato: ricette autentiche, rimedi della tradizione, e piccoli gesti di cura che si tramandano di generazione in generazione. Ogni articolo che pubblico è frutto della mia esperienza reale, scrupolosamente confrontato con fonti affidabili e supervisionato dalla dott.ssa Maria Di Bianco, laureata con lode in Scienze dell’Alimentazione e in Tecniche Erboristiche.Non sono un medico, né un’erborista, ma una custode della memoria domestica. Quella che sa cosa fare quando un bimbo ha la tosse, quando si raccolgono le noci verdi per fare il nocino, o quando un fiore ti dice che è il momento giusto per essere raccolto.