La Calamintha nepeta, o nepitella, è un’erba molto apprezzata in cucina per il suo sapore e il suo aroma. È nota comunemente come mentuccia per la sua similitudine con la menta.
Si tratta di un cespuglio perenne che fiorisce da giugno a ottobre, soprattutto nelle aree fresche, su terreno calcareo. Molto spesso la troviamo tra una pietra e l’altra dei muri che costeggiano i viottoli di campagna. Il suo nome deriva dal latino nepa, che si traduce con serpente, perché anticamente si pensava potesse curare dai loro morsi velenosi.
Non è così, ma possiede molti altri benefici, interessantissimi per la nostra salute.
Scopriamoli insieme!
Calamintha nepeta: proprietà
La calamintha nepenta contiene una seria di oli essenziali che le conferiscono un profumo e un sapore molto simili a quello della menta, ma più delicati. I terpeni e le essenze racchiuse in ogni sua parte (mentone, pinene, pulegone e limonene) hanno virtù:
- espettoranti,
- carmitivi,
- antispasmodici,
- digestivi,
- aromatizzanti,
- antispasmodici,
- febbrifughi
- diaforetici.
Le sue virtù permettono di regolarizzare il transito nel tratto gastrointestinale e la presenza di fibre permette di facilitare la motilità e l’eliminazione delle feci. Depura l’organismo ed è utile in caso di insonnia, depressione o in caso di difficoltà respiratorie per il suo potere balsamico.
Inoltre, è diffuso il suo impiego come disinfettate delle mucose della bocca e per usi topici o cosmetici.
Vediamo nel dettaglio i suoi benefici.
Benefici
Utilizzata fresca o secca, nelle ricette o sotto forma di infuso, combatte il gonfiore addominale e assorbe i gas intestinali. Supporta il lavoro epatico e ripulisce l’organismo dall’interno con benefici evidenti anche per la pelle.
Se applicata sulla cute ferita, accelera la guarigione di tagli e la cicatrizzazione.
Ha potere espettorante utile a liberare l’apparato respiratorio dal catarro. I suoi oli essenziali hanno virtù antibiotiche naturali che possono fungere da rimedio contro raffreddamenti, stati febbrili e tossi secche o grasse.
Controindicazioni della Calamintha nepeta
Un uso spropositato della mentuccia può sovraeccitare l’organismo. È quindi sconsigliata ai tachicardici, alle donne incinte e ai soggetti sensibili a livello del sistema nervoso.
La botanica e come coltivare la Calamintha nepeta
La calamintha nepenta appartiene alla famiglia delle Laminaceae, come la menta. Cresce spontaneamente lungo i ruscelli, nei pressi di fontane, in zone umide, fresche e ombrose.
Presenta un gambo piuttosto lungo che può raggiungere gli 80 centimetri di altezza, ricoperto da una lanuggine morbida e di colore verde chiaro. Le sue foglie sono profumate, piccole, ovali dal margine dentellato. I fiori sbocciano da giugno a ottobre, di modeste dimensioni, viola, rosa o bianchi.
Si sviluppa in modo ramificato e può essere coltivata in vaso. È una pianta robusta che ben resiste al freddo.
In questo caso, una volta seminata, necessita di una buona esposizione al sole e di una temperatura media che si attesti intorno ai 20°. Utilizziamo un terriccio ben drenato, non argilloso, ma ricco di humus e serviamoci di un contenitore ben capiente.
Una volta spuntata, evitiamo i ristagni di acqua, ma manteniamo sempre umido il terreno, ma non bagniamo le foglie, piuttosto vaporizziamo acqua con lo spruzzino perché ama l’umidità. Spostiamola in ombra o mezz’ombra. Concimiamola ogni 15 giorni da aprile a novembre, potiamola totalmente in inverno e proteggiamo il terreno con la pacciamatura.
Usi in cucina
La mentuccia è molto diffusa nella cucina mediterranea. Secca o fresca, può essere aggiunta nelle insalate per aromatizzare, è golosa anche nel sugo di pomodoro. Non può mancare nella pasta alla trapanese.
Si sposa divinamente con secondi di pesce o di carne ed è molto apprezzata sui funghi, sui carciofi o sui finocchi.
Non dimentichiamo, infine, che con la nepitella si prepara un liquore dai benefici effetti digestivi.
Calamintha nepeta usi erboristici: Infusi
Possiamo utilizzare la nepitella per preparare un infuso utile in caso di cattiva digestione o sintomi influenzali, soprattutto in presenza di tosse e catarro.
Portiamo a bollore 1 litro di acqua. Spegniamo il gas e inseriamo 30 gr di foglie di nepitella essiccate. Lasciamo riposare per 5 minuti, filtriamo e beviamone una tazza dopo i pasti.
Se prolunghiamo l’infusione fino a 10 minuti, otteniamo un liquido utile per pulire e disinfettare la cute, con effetti schiarenti e migliorativi della grana o delle cicatrici.
Infuso anti stress:
Curiosità
L’uso della nepitella come erba officinale è diffuso fin dal periodo medioevale, anche se oggi è meno sfruttato.
Dai suoi fiori, si ottiene un miele rarissimo, balsamico e molto pregiato.
N.B: Prima di assumere qualsiasi rimedio naturale è sempre bene rivolgersi al proprio medico di fiducia.
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