Achillea millefoglie: la pianta che curava le ferite di Achille, oggi alleata di pelle e stomaco
L’achillea è una pianta conosciuta e utilizzata fin dall’antichità.
Il suo nome si lega ad Achille, l’eroe greco invincibile, figlio della dea Teti, che – secondo la leggenda – la impiegava per curare le ferite dei compagni in battaglia. Le sue proprietà cicatrizzanti erano già allora ben note, tanto da essere tramandate fino ai giorni nostri.
Ma l’achillea non è soltanto memoria storica: la scienza moderna ha confermato molti dei benefici attribuiti a questa pianta straordinaria.
Scopriamoli insieme.
Achillea: proprietà benefiche
L’Achillea millefolium possiede un fitocomplesso ricchissimo, che le conferisce proprietà antinfiammatorie, analgesiche, digestive, cicatrizzanti, rilassanti e decongestionanti.
Ecco i suoi principali benefici:
- Flavonoidi e polifenoli stimolano il sistema immunitario e proteggono dall’infiammazione;
- L’acido salicilico agisce come analgesico naturale, alleviando dolori e infiammazioni;
- È un miorilassante: aiuta in caso di dolori mestruali rilassando la muscolatura liscia dell’utero;
- Favorisce il sonno se assunta come infuso serale;
- È un ottimo rimedio contro crampi addominali, digestione lenta e gonfiori;
- Svolge un’azione cicatrizzante su ferite, escoriazioni e acne;
- Calma le dermatiti, attenua gli arrossamenti cutanei nei bambini e dona sollievo da punture di insetti come vespe o zanzare.
Grazie a questa versatilità, viene impiegata sia per uso interno che esterno.
Come riconoscere l’achillea
L’Achillea millefolium è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Asteraceae, diffusa in Europa, Asia e Nord America.
Cresce spontanea fino a 2300 metri d’altitudine, nei prati, lungo i sentieri, nei campi incolti e ai margini dei boschi.
È alta al massimo 60 cm, ha foglie strette, lanceolate e molto frastagliate, ricche di peli sottili che sprigionano un aroma simile alla camomilla se strofinate. I fiori, riuniti in capolini bianchi o rosa, sbocciano in luglio e sono disposti a ombrella.
Resiste bene alla siccità e al freddo, cresce su ogni tipo di terreno (acido o basico), purché ben drenato, e si adatta sia al pieno sole che alla mezz’ombra.
Achillea in cucina
Tutta la pianta è edibile, anche se il suo gusto può risultare amarognolo.
- Le foglie si usano per minestre, frittate, insalate o torte salate.
- I fiori, più delicati, si possono aggiungere all’impasto di biscotti, crostate e perfino per preparare un liquore aromatico.
- Gli infusi sono utili per migliorare la digestione o come tonici cutanei: basta versare 30 g di fiori in 1 litro d’acqua bollente e lasciar riposare 10 minuti.
Oleolito di achillea: come si prepara
Per uso esterno, l’achillea può essere trasformata in un oleolito lenitivo, utile su pelle irritata, ferite, punture, acne o anche come base per creme antirughe.
Il procedimento è semplice:
- Raccogli i fiori in piena fioritura e lasciali appassire all’ombra per una notte.
- Sistemali in un barattolo sterile, riempiendolo senza schiacciarli troppo.
- Coprili con un olio vegetale a tua scelta (oliva, mandorle, riso…).
- Chiudi il barattolo e esponilo al sole per 20–30 giorni, scuotendolo ogni tanto.
- Trascorso il tempo, filtra e conserva l’oleolito in bottigliette di vetro scuro.
L’odore è intenso, ma l’efficacia è garantita.
Controindicazioni dell’achillea
Nonostante i numerosi benefici, l’achillea non è adatta a tutti e va usata con buon senso.
- Può causare reazioni allergiche, soprattutto in soggetti sensibili alle Asteraceae (es. camomilla, arnica, calendula).
- È sconsigliata in gravidanza e durante l’allattamento, perché può interferire con la muscolatura uterina.
- Non va assunta in caso di trattamenti con anticoagulanti o se si è in cura con farmaci per l’ipertensione, poiché può interagire con la coagulazione del sangue.
- Un uso eccessivo può provocare nausea, vertigini, mal di testa o fotosensibilizzazione cutanea.
Come sempre, prima di usare piante officinali per scopi curativi, è bene chiedere consiglio al proprio medico o a un erborista qualificato.
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