Noce moscata: proprietà e usi in cucina

Dott. Maria Di Bianco Di Dott. Maria Di Bianco
5 Min

La noce moscata, nota a tutti, è una spezia molto pregiata.

Sitratta del nocciolo di un albero indonesiano: la Myristica fragrans, una pianta sempreverde appartenente alla famiglia delle Myristicaceae nativa delle Molucche.

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Oltre ad un aroma inconfondibile, ha numerose proprietà.

Scopriamole insieme!

noce moscata

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Noce moscata: proprietà

La noce moscata contiene una buona dose di vitamine del gruppo B e sali minerali come rame e ferro, calcio, fosforo, magnesio, potassio, tutti utili al metabolismo: sostiene quindi il benessere del nostro corpo a tutto tondo. Rinforza le ossa e i denti, ha un buon contenuto di fibre, quindi può aiutare anche l’intestino, inoltre è una buona fonte di carotenoidi e di vitamina A e apporta benefici alla pelle.

È un antimicotico, un antidepressivo, un afrodisiaco, ma è il suo potere digestivo e carminativo a renderla utilissima grattugiata sul cibo.

Non eccediamo, però, perché potrebbe provocare aumento della sudorazione e delle palpitazioni e ostacolare la concentrazione mentale.

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Come usare la noce in cucina

La noce moscata è utilizzata nelle cucine di tutto il mondo, si acquista solitamente in sacchettini con più di un esemplare, sempre muniti dell’apposita grattugia.

Ha un aroma dolciastro e profumatissimo che riesce ad esaltare ogni sapore: basta aggiungerne un po’ per fare la differenza in primis sulla purea!

Ma non è l’unica pietanza che sa impreziosire in maniera così delicata e persistente: è deliziosa sulla besciamelle, ad esempio, ma sono molti altri ancora i piatti con cui si abbina questa spezia.

Si fa apprezzare nel brodo, vegetale e animale, nelle zuppe di legumi, nelle vellutate di verdura, nelle minestre di ortaggi. Speciale sull’uovo al tegamino, si sposa meravigliosamente anche con carni e pesci.

Ma andiamo per gradi.

Sulle pietanze salate

Sui primi, una piccola grattugiata di noce moscata, trasforma il riso in un risotto spaziale, soprattutto se condito con un fondo di formaggio, come il taleggio, ma anche la caciotta (tagliata in pezzi e fatta fondere lentamente a cottura ultimata).

Il sugo di pomodoro acquisisce note aromatiche sorprendenti con una piccola spolverata di questo ingrediente. Le polpette, ma in generale, la carne macinata (come ad esempio quella per il ripieno dei ravioli o dei cannelloni) viene esaltata dalla sola sua presenza. Ricordo una mia prozia, davvero brava in cucina, che a Natale preparava i suoi agnolotti a mano. Prima di chiuderli, aggiungeva un pizzico di noce moscata, poi li cuoceva nel brodo, sempre aromatizzato con questa spezia. Vi assicuro che il risultato era così delizioso che tutti facevano il bis!

La zucca, infine, è uno degli ortaggi meglio valorizzati da una spruzzatina di noce moscata. Che sia saltata in padella, frullata per una velluta, cotta al forno, vale assolutamente la pena provarla.

Ma le sue peculiarità non si esauriscono qui, anzi esondano fino a conquistare i dessert.

Sui dolci

La noce moscata sui dolci è apprezzabilissima, d’altronde basta pensare che, insieme ad altre spezie, non può mancare nel vin brulé.

Si accorda magnificamente con le mandorle, con la ricotta, con le mele; insomma, potrebbe essere la grande protagonista della prossima cheesecake.

Sulla torta all’arancia sprigiona un aroma unico e inconfondibile, da assaporare con un buon tè.

Come trascurare poi, che è la regina del pisto napoletano, un mix di spezie varie tra cui la cannella e chiodi di garofano. Senza di lei, roccocò, mustaccioli e susamielli non avrebbero lo stesso sapore!

Curiosità sulla noce moscata

Nonostante fosse nota agli Arabi, in Europa la noce moscata si diffuse sole nel 1500, in cucina e in profumeria. Era ritenuta un eccitante se cosparsa sul collo, ma la sua fortuna fu soprattutto quella terapeutica. Nel 1700 era ritenuta curativa di più di 100 malattie.

Nell’800 la sua reputazione crebbe in notorietà perché era considerata il più potente afrodisiaco in commercio.

Se ingerita in dosi massicce, provoca allucinazioni, per questo, durante il secolo scorso era additata come “stupefacente dei poveri”.

N.B: Prima di assumere qualsiasi rimedio naturale è sempre bene rivolgersi al proprio medico di fiducia.

Vi aspetto sulla mia pagina Facebook – Rimedi Naturali di Mia Nonna

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Classe '91. Laureata con lode in Tecniche Erboristiche presso L'Università degli Studi di Salerno e specializzata in Scienze dell'Alimenti e della nutrizione Umana presso la Seconda Università di Napoli.