Trifoglio rosso: proprietà e usi

Dott. Maria Di Bianco Di Dott. Maria Di Bianco
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red clover meadow with a bumblebee

Il trifoglio rosso, in gergo tecnico Trifolium pratense, è un’erba officinale dalle numerose proprietà terapeutiche, utilissima soprattutto alle donne.

Lo troviamo nei prati, con i suoi bei fiori violacei a intervallare il verde dei giardini. Appartiene alla famiglia delle Fabaceae ed è benefico anche per il terreno.

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Un tempo, infatti, veniva seminato nei periodo di rotazione delle coltivazioni perché è in grado di fissare l’azoto nel sottosuolo, rendendolo più fertile.

Furono i Greci e i Romani, per primi, a individuarne alcune virtù: con i decotti e gli infusi, infatti, medicavano le ferite e curavano le tossi bronchitiche.

Era considerata un’erba dal forte potere esoterico per via del numero 3 ripetuto dalle sue foglie. San Patrizio, in Irlanda, ne fece uso per convertire i celti e spiegare il mistero della Trinità divina.

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Oggi, i suoi benefici sono riconosciuti a livello scientifico.

Trifoglio rosso: proprietà e usi

Le proprietà del trifoglio rosso

Questa pianta contiene un’ottima dose di fitonutrienti, flavonoidi e isoflavonoidi, indispensabili per ridurre il colesterolo cattivo e per prevenire problemi cardio circolatori. La sua azione antiossidante è utilissima per combatter l’invecchiamento cellulare.

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Le vitamine A, B12, C, E, K, i sali minerali come potassio, magnesio, fosforo e calcio lo rendono perfetto per combattere i primi sintomi di raffreddamento alle alte vie respiratorie, contrastando il muco.

Le cumarine presenti aiutano a migliorare la circolazione sanguigna.

Ma è l’elevato contenuto di fitoestrogeni e isoflavoni a renderlo davvero prezioso per le donne. Da solo è in grado di contrastare la sindrome premestruale, ma soprattutto i sintomi della menopausa.

Riesce, infatti, a regolarizzare la produzione ormonale, attenuando le vampate e l’irritabilità.

Essendo un blando sedativo, combatte anche l’insonnia.

Possiamo sorseggiare infusi a base di fiori secchi di trifoglio per sentirci meglio in qualsiasi periodo della nostra vita, fertile o meno. Raccogliamoli nei campi, poi facciamoli essiccare (in fondo all’articolo i consigli per farlo correttamente) e utilizziamo 1 cucchiaino per ogni tazza di acqua bollente. Lasciamolo decantare per una decina di minuti e assumiamo questa tisana due volte al giorno in  presenza di dolore al seno e al ventre per la sindrome premestruale o le mestruazioni dolorose, per attenuare le vampate di calore e l’irritabilità in menopausa.

Con un decotto di foglie, invece, ci assicuriamo sollievo da gastriti e tossi lievi. Se lo tamponiamo sulla pelle, una volta freddo, leniamo irritazioni, acne ed eczemi.

Bastano 2 cucchiai in 2 litri di acqua da lasciar macerare per una decina di minuti. Filtriamo e facciamone l’uso che preferiamo, in ogni caso si rivelerà risolutivo.

Per problemi dovuti al ciclo o alla menopausa, però, chiediamo sempre prima consiglio al nostro medico curante.

L’uso in cucina

Il trifoglio rosso è commestibile e arricchisce di gusto e sapori risotti, insalate e minestre.

Possiamo gratinare i fiori, saltarli in padella o utilizzarli freschi nelle misticanze.

Per tutte le informazioni su come essiccare le erbe basterà cliccare QUI

N.B: Prima di assumere qualsiasi rimedio naturale è sempre bene rivolgersi al proprio medico di fiducia.

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Classe '91. Laureata con lode in Tecniche Erboristiche presso L'Università degli Studi di Salerno e specializzata in Scienze dell'Alimenti e della nutrizione Umana presso la Seconda Università di Napoli.