Siamo in piena fioritura e il tarassaco regna indiscusso nei prati: questa pianta erbacea perenne è un vero e proprio toccasana per la nostra salute!
È facilmente riconoscibile, ma se vogliamo raccoglierlo, ricordiamo di farlo lontano dalle strade più trafficate, laddove diminuiscono i rischi di elevati livelli di piombo.
Scopriamo le sue proprietà e gli usi in cucina.
Il tarassaco: miti e leggende
Il tarassaco compare già tra i miti greci: leggenda vuole che Teseo si nutrì solo e unicamente di questo fiore per un mese di fila. Grazie a questa dieta particolare, divenne forte come il Minotauro.
Una volta sbocciato il fiore si trasforma nel comune soffione di campo, il guardiano dei nostri desideri. Fin da piccole, prendiamo fiato e sbuffiamo con tutti i polmoni su quel batuffolo, lanciando un voto al cielo, con gli occhi chiusi. Se ogni sua parte si disperde nell’aria e a noi resta solo il gambo nudo, allora le nostre intenzioni saranno ascoltate.
C’è qualcosa di poetico in questa pratica antica, un simbolismo nascosto. La vita è il nostro viaggio, dobbiamo staccarci, abbandonare le nostre certezze per fiorire altrove.
Il suo uso terapeutico è antico, ma è nel Medioevo che trova una sua collocazione specifica per la Teoria delle Segnature. Il fiore giallo come la bile viene associato al fegato, da allora è un crescendo di fama per la cura di malattie a carico dell’apparato digerente e urinario.
La scheda botanica
Il tarassaco appartiene alla famiglia delle Asteracee ed è noto fin dalla notte dei tempi per le sue proprietà diuretiche, digestive e depurative.
Raggiunge un’altezza massima di dieci centimetri.
La radice (si raccoglie in autunno) è commestibile se cotta al forno o bollita. È possibile anche tostarla e macinarla per preparare il caffè al tarassaco, un equivalente del caffè d’orzo o di cicoria.
Le foglie sono concentrate in casso, all’altezza del terreno e sono disposte in una rosetta basale. Lobate e lanceolate, hanno margine dentato.
Si raccolgono prima della fioritura e possono essere consumate crude o cotte; il loro sapore amarognolo è molto piacevole.
Il gambo è cavo e lattiginoso e termina con un’infiorescenza gialla: un calice racchiude centinaia di piccoli fiorellini. Sono perfetti in insalata, crudi, o scottati velocemente in acqua; quando aperti, vengono utilizzati per preparare uno sciroppo, chiamato miele di tarassaco.
Quando si trasformano in frutti si presentano come un ciuffo bianco e contengono un seme. La loro conformazione li rende volatili e facilmente disperdibili dal vento.
Ricco di flavonoidi e sali di potassio combatte la ritenzione idrica ed è un toccasana per noi donne.
Combatte i problemi al tratto urinario se consumato all’interno della dieta personale o se utilizzato sotto forma di tisana erboristica o di tintura madre.
Il tarassaco in cucina
Come già scritto, il tarassaco è quasi interamente commestibile: i suoi frutti e i suoi semi sono le unica parti non utilizzate in cucina.
Con i fiori è possibile preparare frittate e frittelle (con una pastella simile a quella dei fiori di zucca); sono ottimi in insalata.
I boccioli possono essere conservati sotto sale, come alternativa ai capperi, oppure sotto olio o sotto aceto.
Le foglie sono deliziose crude, se piccole e tenere. Dopo la fioritura risultano più dure, allora è preferibile sbollentarle o cuocerle a vapore. Condiamole con un filo d’olio, sale, pepe e limone, sono un contorno delizioso. O ripassiamole in padella con aglio e peperoncino, per un piatto brioso e salutare. Oppure uniamole a minestre e zuppe, regalano un retrogusto amarognolo davvero apprezzatissimo.
E, per il gran finale, vi sveliamo che esiste una versione alternativa del tradizionale pesto, realizzato proprio con le foglie di tarassaco.
Per prepararlo, lessatele per qualche minuto, poi fermate la cottura passandole sotto acqua ghiacciata. A questo punto, asciughiamole benissimo e tritiamole con i pinoli e il formaggio, versando olio a filo.
Una delizia da provare assolutamente!
Infuso e decotto con fiori e foglie di tarassaco
Il peso di erbe, fiori e radici fresche raddoppia se gli ingredienti sono secchi.
Esempio: 7 gr di fiori freschi equivalgono a 14 gr di fiori secchi.
Infuso diuretico e drenante, ottimo anche per chi ha problemi di cellulite.
- 250 ml di acqua
- 7 gr di fiori freschi di tarassaco
- 5 o 6 foglioline fresche di tarassaco
- 1 cucchiaino di miele (opzionale)
Preparazione
Portate l’acqua ad ebollizione, togliamo dal fornello e uniamo i fiori e le foglie di tarassaco, lasciamo in infusione per 7 minuti e assaporiamo il nostro infuso, è possibile dolcificare con un cucchiaino di miele.
Filtrate e dolcificate a piacere.
Decotto
Questo preparato è un valido aiuto per colesterolo, diabete e facilita la digestione.
- 40 g di radici fresche di tarassaco
- 1 lt di acqua
Procedimento:
Versiamo l’acqua in un pentolino aggiungiamo le radici di tarassaco e dal bollore, abbassiamo leggermente la fiamma, e lasciamo andare per 30 minuti. Filtriamo e assumiamo questo decotto 2 o tre volte nell’arco della giornata, possibilmente a digiuno.
N.B: Le controindicazioni per il tarassaco: non va assunto in caso di gastrite e ulcera peptica, epatite e infiammazione o calcoli delle vie biliari.
Per ogni rimedio naturale da assumere è preferibile rivolgersi sempre al proprio medico di fiducia.
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