Sapone fatto in casa senza soda caustica: il metodo di una volta

Maria Di Maria
6 Min

Sapone fatto in casa: solo con lisciva e olio d’oliva

Come faccio il sapone antico con cenere e olio

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C’è qualcosa di magico nel trasformare due ingredienti semplicissimi, come olio d’oliva e cenere, in un sapone profumato e naturale.

La chiave di tutto è la lisciva di cenere, un liquido alcalino ottenuto filtrando acqua calda attraverso la cenere di legna: è lei che, insieme all’olio, avvia la saponificazione.

Cos’è la lisciva

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La lisciva è un liquido alcalino ricavato facendo passare acqua bollente sulla cenere di legna (non carbone!). Contiene idrossido di potassio (KOH), la base che, unita ai grassi vegetali, avvia la reazione chimica della saponificazione.

Una volta, era il detersivo di casa: con la lisciva si lavavano i panni, si strofinavano i pavimenti e ci si faceva persino il bagno.

Come preparare la lisciva

Metodo 1 – a freddo (semplice, ma meno potente)

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  • 1 kg di cenere di legna dura (quercia, ulivo, faggio)
  • 3 litri di acqua bollente
  • un secchio, un telo di lino/cotone per filtrare

Procedimento:

  1. Metto la cenere in un secchio pulito.
  2. Verso sopra l’acqua bollente e mescolo.
  3. Lascio macerare per 12-24 ore, coperto.
  4. Filtrando con un panno, ottengo la lisciva chiara, leggermente vischiosa.

Piccolo trucco della nonna: se immergi un uovo crudo e galleggia, la lisciva è pronta.

Metodo 2 – a caldo (più efficace, tradizionale)

  • 1 kg di cenere
  • 3 litri di acqua
  • una pentola grande (acciaio inox)

Procedimento:

  1. Metto cenere e acqua nella pentola.
  2. Porto a ebollizione, poi lascio sobbollire per 2 ore, mescolando ogni tanto.
  3. Spengo, lascio decantare 1-2 ore.
  4. Filtro con cura attraverso un telo e raccolgo il liquido limpido.

 Questa lisciva ha un pH molto alto (10–12) ed è ideale per saponificare.

Come fare il sapone fatto in casa senza soda caustica

Ingredienti per il sapone (circa 500 g)

  • 500 ml di olio d’oliva (meglio se vecchio o non più buono da mangiare)
  • 250–300 ml di lisciva ben filtrata (la quantità varia in base alla forza alcalina)
  • Una pentola in acciaio o coccio
  • Un mestolo di legno
  • Stampi in silicone o uno stampo da plumcake

Procedimento passo dopo passo

  1. Scaldo l’olio d’oliva a fuoco dolce, senza farlo bollire.
  2. A parte, scaldo anche la lisciva, in modo che olio e lisciva siano alla stessa temperatura (circa 40–45°C).
  3. Lentamente, verso la lisciva nell’olio, mescolando sempre nello stesso verso (senso orario).
  4. Continuo a mescolare per almeno 30-40 minuti, finché la miscela diventa densa e cremosa, come una maionese. È il segno che la saponificazione è iniziata.
  5. Verso negli stampi e copro con un panno di lana o una coperta per mantenere il calore.
  6. Lascio riposare 48 ore senza toccarlo, poi sformo il sapone.
  7. Lo lascio stagionare almeno 30 giorni in un luogo fresco e ventilato, girandolo ogni tanto.

Devi sapere che:

  • Questo sapone è molto delicato e totalmente biodegradabile.
  • Si può usare come sapone da bucato, per le mani, o per lavare i pavimenti.
  • Se vuoi un profumo più gradevole, puoi aggiungere erbe secche (rosmarino, lavanda) o qualche goccia di olio essenziale quando la pasta inizia a rassodarsi.
  • La stagionatura è fondamentale: non usarlo prima di 4 settimane.

Una precisazione importante sulla lisciva

Anche se il procedimento che ho descritto è quello tramandato nei racconti della nonna, ci tengo a sottolineare alcune cose fondamentali se decidi di cimentarti davvero nella produzione del sapone con solo lisciva e olio d’oliva.

Sì, è possibile… ma con qualche accortezza:

La lisciva di cenere contiene un agente alcalino naturale (idrossido di potassio), ma la sua forza può variare molto a seconda:

  • della qualità della cenere (serve legna dura come quercia, faggio, olivo…),
  • del rapporto acqua/cenere
  • del tempo di macerazione

Questo significa che non esiste una dose fissa di lisciva: le proporzioni sono indicative (es. 500 ml di olio per 300 ml di lisciva), ma spesso vanno adattate in base a come reagisce il composto.

  • La reazione di saponificazione è meno prevedibile rispetto al metodo moderno con soda caustica: può volerci più tempo, più pazienza, e a volte serve aggiungere lisciva poco a poco finché l’impasto “traccia” (cioè si addensa come una crema).

 Il sapone ottenuto:

Non sarà una saponetta dura come quelle industriali, ma piuttosto un sapone morbido, o una pasta sapone, perfetta per:

  • il bucato a mano
  • lavare i pavimenti
  • fare sapone liquido, diluendolo con acqua calda

Per ottenere un panetto più solido, alcuni aggiungono un po’ di sale grosso o lo lasciano stagionare anche oltre i 30 giorni, girandolo ogni tanto.

Il sapone fatto con lisciva e olio d’oliva è:

  • naturale, ecologico e zero sprechi
  • un bellissimo esperimento di autoproduzione consapevole
  • ma non adatto a chi cerca risultati immediati e perfetti al primo tentativo

Io lo faccio perché mi piace il processo, la storia che porta con sé, e il sapore d’antico che lascia sulle mani… ma se è la tua prima volta, inizia con piccole dosi e spirito sperimentale. Ti sorprenderà quanto può insegnare una cenere umile, se trattata con rispetto.

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Di Maria
Mi chiamo Maria, amo tantissimo cucinare, sono una mamma, una nonna, e porto con me il sapere semplice e prezioso che mi è stato trasmesso dalle donne della mia famiglia. Ho sempre cucinato, raccolto erbe spontanee, preparato infusi e rimedi naturali, e ancora oggi continuo a farlo, con lo stesso rispetto e la stessa meraviglia che avevo da bambina.Questo sito nasce dal desiderio di condividere ciò che ho imparato: ricette autentiche, rimedi della tradizione, e piccoli gesti di cura che si tramandano di generazione in generazione. Ogni articolo che pubblico è frutto della mia esperienza reale, scrupolosamente confrontato con fonti affidabili e supervisionato dalla dott.ssa Maria Di Bianco, laureata con lode in Scienze dell’Alimentazione e in Tecniche Erboristiche.Non sono un medico, né un’erborista, ma una custode della memoria domestica. Quella che sa cosa fare quando un bimbo ha la tosse, quando si raccolgono le noci verdi per fare il nocino, o quando un fiore ti dice che è il momento giusto per essere raccolto.