Radicchio troppo amaro: i consigli della scuola chef per renderli più dolci

Francesca Di Francesca
3 Min

Il radicchio è un ortaggio altamente benefico, ma il suo sapore, a volte, troppo amaro spesso ci spinge a desistere dal consumarlo. Ed è un vero peccato!

Leggero, digeribile, ricco di acqua e fibre, di vitamine (la C, la K e il gruppo B) e di potassio, è un toccasana per il nostro organismo. Ci aiuta a disintossicarci e ad abbassare il colesterolo, a combattere l’anemia, a prevenire l’osteoporosi, a digerire e a mantenere in salute il nostro intestino.

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Contiene antiossidanti utili a contrastare i radicali liberi, insomma è uno scrigno di micronutrienti preziosi.

Non possiamo rinunciare a portarlo in tavola, solo perché non ci convince il suo retrogusto deciso.

Scopriamo insieme i trucchetti per ingentilirlo e goderci appieno le sue proprietà.

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Le varietà

Per sommi capi, possiamo distinguere il radicchio italiano in una decina di varietà:

  • Rosso di Treviso, l’imperatore dei radicchi italiani, sodo e croccante;
  • Rosso di Chioggia, tondo e compatto;
  • Variegato di Castelfranco, un incrocio tra il radicchio trevigiano e la scarola, con foglie di color verdastro e giallognolo;
  • Verona, con foglie rosse scure e una venatura bianca centrale;
  • Variegato di Lusia, dal cespo rotondo, verde chiaro e dolce;
  • Rosa di Gorizia, rarissimo;
  • di Asigliano, croccante e decisamente amarognolo;
  • Bianco fior di Maserà, delicato e gentile;
  • Canarino: giallo, resistente e delizioso;
  • Milano, o “Pan di Zucchero”, dolcissimo.
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Tutti sono accomunati dalla presenza dell’acido cicorico, che conferisce loro quel sapore amarognolo, ad alcuni di più, ad altri di meno. Il radicchio di Treviso è sicuramente quello dal gusto amaro più deciso, soprattutto se tardivo, meno se precoce, seguito da quello di Chioggia e di Castelfranco. Il più dolce e delicato è quello bianco di Lusia.

Ma, su qualsiasi ricada la nostra scelta, possiamo mitigarlo e ingentilirlo seguendo questi consigli.

Radicchio troppo amaro: i consigli per ingentilirne il sapore

Quando acquistiamo il radicchio, prima di cucinarlo. Eliminiamo le foglie esterne, più amarognole e frequentemente rovinate. Riduciamolo a striscioline e lasciamolo in ammollo in acqua fredda per un’ora. Volendo, possiamo aggiungere un cucchiaino da caffè di succo di limone o di aceto.

Trascorso il tempo di riposo, scoliamolo, strizziamolo e tamponiamolo. Ora possiamo consumarlo crudo in insalata.

Se vogliamo cuocerlo, lessiamolo per pochi minuti in acqua bollente; seguiamolo da vicino, le foglie devono restare croccanti!

Per neutralizzare ulteriormente l’amarognolo, possiamo abbinarlo ad alimenti aciduli come formaggi freschi vaccini (stracchino e crescenza) o caprini, yogurt bianco o greco, miele, aceto balsamico, pera, arancia o melograno.

E ora che sappiamo proprio tutto sul radicchio, non ci resta altro che utilizzarlo per qualche piatto speciale, nutriente, leggero e delizioso.

Vi aspetto sulla mia pagina Facebook – Pane e Mortadella

 

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Amo scoprire e raccontare ciò che di bello la vita offre! Provengo da una formazione classica; mi sono laureata in Filosofia; ho conseguito una Specializzazione post-laurea in Pubblicità con una tesi di marketing intorno al concetto di moda.Sono mamma e qui risiede la anima più vera!