Il verde melograno “dai bei vermigli fior” descritto nel “Pianto antico” da Giosuè Carducci non è solo poetico, è altamente benefico. Se i suoi chicchi freschi sono ampiamente noti e apprezzati in cucina, non sono i soli a detenere qualità importanti per la nostra salute: si possono utilizzare anche le scorze essiccate del frutto e della radice, i fiori e le foglie
Vediamo insieme ogni dettaglio.
Melograno: proprietà e benefici
Il melograno è un albero dalle molteplici virtù.
- La radice è ricca di alcaloidi e tannini, la foglia contiene tripterpeni e acidi utili.
- La buccia di rivestimento del frutto rilascia acido gallo-tannico.
- I chicchi, infine, sono fonte di Vitamina A e C, di sali minerali come potassio, fosforo, calcio, magnesio e ferro. Sono tonici, astringenti e antispasmodici, ma soprattutto diuretici. Sostengono il buon funzionamento dell’intestino per il loro apporto di fibre, favoriscono una buona digestione e sono ricchi di acqua, quindi contrastano la ritenzione idrica. Quando ridotti in succo rilasciano ellagitannini, antiossidanti utili a contrastare i radicali liberi e a contenere il rischio cardiovascolare. Inoltre, si comportano da antinfiammatorio e antibatterico del tratto gastroenterico e urinario.
Non presenta controindicazioni, ma quantità elevate di corteccia possono nuocere ai soggetti sensibili.
La botanica
Il melograno, in gergo botanico Punica granatum, è una pianta cespugliosa della famiglia delle Punicacee, che cresce spontaneamente nei climi temperati. Arriva a 5 metri di altezza. La sua corteccia è rugosa e grigia, i rami presentano un apice spinoso, le foglie sono lanceolate e ovali, con la pagina lucida e liscia.
I fiori sono riuniti in gruppi e sbocciano in estate. Sono di un colore rosso vermiglio e contengono parecchi semi. I frutti sono grosse bacche commestibili che contengono chicchi dalla polpa morbida e rosata.
Le preparazioni erboristiche
Per sfruttare tutti benefici del melograno possiamo preparare:
- decotto di radice: lasciamo macerare la radice essiccata in 60 ml di acqua per 24 ore. Trascorso questo tempo, trasferiamo il liquido in un tegamino e portiamolo a bollore fino a restringerlo a circa la metà del suo volume iniziale. Spegniamo il fuoco e lasciamo raffreddare prima di filtrare; beviamone due tazze al mattino a digiuno, a un quarto d’ora di distanza l’una dall’altra in presenza di tenia;
- decotto di foglie: portiamo a bollore 1 litro di acqua, a ebollizione raggiunta, immergiamo 40 g di foglie e lasciamole cuocere per 4/5 minuti massimo. Filtriamo e assumiamone 2/4 tazzine al giorno in caso di anemia;
- decotto di fiori: facciamo bollire 1 litro di acqua, poi lasciamo in infusione 30 grammi di fiori di melograno per 15 minuti. Possiamo consumare un massimo di 4 tazzine al giorno se soffriamo di emicrania o di coliche intestinali.
- infuso per uso esterno: per accelerare la guarigione di afte o irritazioni alla bocca, prepariamo un infuso con 1 litro di acqua bollente e 50 g di fiori di melograno essiccati. Lasciamo decantare per mezz’ora, filtriamo e utilizziamo il liquido per gargarismi.
Il melograno in cucina
Con i chicchi freschi o essiccati di melograno si possono preparare sciroppi, gelati, granite, succhi e tisana.
Ecco due ricette davvero interessanti.
Succo di melagrana fresca, zenzero e limone
Come anticipato, il succo di melagrana è davvero un toccasana per il nostro organismo. Prepariamolo insieme per godere di tutti i suoi benefici, che vengono potenziati in associazione con zenzero e limone.
Il primo è ricco di micronutrienti utili a contrastare l’attacco dei radicali liberi, è un acceleratore metabolico ed un eccellente remineralizzante. Il secondo è fonte di vitamine ed ha un’azione detox di rilievo a livello epatico e biliare.
Questa combinazione è ricca di vitamine del gruppo B, di vitamina C e K, di fosforo, sodio, magnesio e potassio. Ritemprante, ricostituente e diuretico, è ideale al mattino per un pieno di energia e di antiossidanti.
Ci serviranno:
- 4 o 5 melograni (equivalenti a 250 ml di succo)
- 1 pezzettino di zenzero
- ½ limone biologico, solo il succo filtrato.
Procedimento:
Sgraniamo i melograni e raccogliamo i chicchi in una ciotola. A questo punto, spremiamoli (pochi alla volta) con uno schiacciapatate o con torchietto e raccogliamo il succo in un contenitore.
Filtriamolo ulteriormente con un colino a maglie strette, quindi spremiamo il limone e aggiungiamolo nel recipiente. Grattugiamo un pezzettino di zenzero con la grattugia per lo zest.
A questo punto, trasferiamolo in una bottiglia, oppure, ancora meglio in bottigliette monodose da consumare interamente una volta aperte. Riponiamole in frigorifero e assumiamone una ogni mattina fino a terminarle.
Tisana di semi di melograno essiccato, zenzero fresco e limone
Anche questo mix è un funzionale riattivatore metabolico, in grado di depurarci ed aiutarci a combattere la ritenzione idrica e a proteggere la pelle dall’invecchiamento.
Per questa tisana dobbiamo disporre di:
- 1 litro di acqua a temperatura ambiente
- 1 cucchiaio di semi di melograno essiccati
- 3 fettine di radice di zenzero fresco
- 1 limone non trattato.
Procedimento:
Affettiamo lo zenzero finemente e grattugiamo la scorza di un limone non trattato.
Riempiamo una brocca con 1 lt. di acqua a temperatura ambiente, poi immergiamo i semi di melograno essiccato, lo zenzero e il limone, chiudiamo con il coperchio e lasciamo in infusione per 4/5 ore in frigorifero.
Trascorso il tempo indicato, coliamo il liquido e aggiungiamo il succo di limone filtrato.
Assumiamone una tazza al giorno.
Curiosità
La melagrana è conosciuta in botanica come Malum Punicum, ossia Mela di Cartagine. È nota fin dall’antichità e appare in numerose raffigurazioni pittoriche egiziane, greche e romani. Questi popoli la utilizzavano già come frutto medicinale.
È presente tra le pagine delle Sacre Scritture come uno dei 7 frutti della terra promessa; secondo una leggenda ebraica, ognuno contiene 613 chicchi, tante sono le perle di saggezza delle Torah.
La sua valenza simbolica è carica di associazioni con diverse divinità pagane, Afrodite per i Greci, Giunone per i Romani, e con la Madonna a partire dal Medioevo.
La ricchezza dei suoi semi rimanda all’abbondanza, all’amore, alla fertilità e al matrimonio.
Ancora ai nostri giorni, è consuetudine consumarlo durante le festività natalizie ed in particolare a Capodanno per attrarre la buona sorte, la ricchezza e il denaro.
N.B: Prima di assumere qualsiasi rimedio naturale è sempre bene rivolgersi al proprio medico di fiducia.
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