La margherita di campo, o pratolina, che in gergo botanico viene identificata come Bellis Perennis, è in fiore e copre come un manto bianco pianure e pendii.
Da sempre simbolo di candore e innocenza, è stata investita di virtù profetiche, quasi magiche, per quanto riguarda i responsi d’amore. Già nel Medioevo, infatti, le giovani fanciulle sfogliavano i suoi petali per sapere se i loro sentimenti erano ricambiati con un “m’ama, non m’ama”.
Ancora oggi, questa usanza non è andata perduta! Sebbene il rito sia romantico e affascinante, è un vero peccato disperderla nel vento: è ricchissima di benefici e utilissima al nostro benessere.
Raccogliamola lontano dalle strade trafficate ora che è primavera e scopriamo insieme come utilizzarla.
Le proprietà
La margheritina di campo contiene ben 310 micronutrienti tra oli essenziali, tannini e resine.
Ha potere calmante, rilassante, astringente, cicatrizzante; ha funzioni lievemente antinfiammatorie e lassative. Apporta antiossidanti utili al sistema immunitari, agisce da antimicrobico e può aiutarci allo smaltimento dei lipidi nel sangue, attivando il metabolismo.
È edibile e possiamo sfruttarla per le nostre ricette.
Viene da sempre sfruttata in erboristica per applicazioni esterne con cataplasmi, tinture madri e oleloliti, o usi interni, come infusi, decotti.
In floriterapia, può aiutare le menti troppo razionali a sciogliere una certa rigidità di pensiero.
Viene sfruttata in campo omeopatico per lenire i traumi come l’arnica, con maggior penetrabilità nel derma: raggiunge, infatti, gli stati più profondi.
Riconoscerla è semplice e quasi immediato.
La botanica
La margherita di campo, Bellis Perennis, appartiene alla famiglia delle Asteraceae.
È composta da una rosetta basale di foglioline a spatola con lamina crenata. Il suo fusto sottile e pelosetto si erge fino ad un massimo di 15 centimetri.
Il fiore in realtà è un’infiorescenza contratta formata da fiorellini tubolosi gialli che formano la corolla centrale e fiori ligulati bianchi o rosati inseriti nel ricettacolo.
Gli utilizzi fitoterapici
Con i fiori e le foglie di pratolina possiamo preparare un infuso benefico da assumere due o tre volte al giorno.
Raccogliamola, laviamola e asciughiamola, poi mettiamo a decantare 10 fiorellini e qualche fogliolina per dieci minuti in una tazza di acqua bollente. Filtriamo e dolcifichiamo.
Possiamo anche farlo raffreddare e aggiungerlo ad una spremuta per somministrarlo ai bambini.
È utile in caso di insonnia, ipertensione, raffreddamento. Aiuta a digerire e ci libera dalle tossine.
Decotto
Per uso esterno possiamo realizzare un decotto con un cucchiaio di fiori e foglie. Facciamoli bollire in 200 millilitri di acqua fredda. A ebollizione raggiunta, proseguiamo per una decina di minuti, quindi togliamo dal fuoco. Lasciamo riposare per 10 minuti prima di filtrare, quindi coliamo il liquido e attendiamo che si raffreddi. Imbeviamo una garzina sterile e tamponiamolo sulla cute del viso per decongestionare il contorno occhi, per rassodare il petto, il collo, le gambe, per riattivare il microcircolo e per tonificare. È utile anche come collutorio per gargarismi lenitivi in caso di bruciore al cavo orale.
Per uso topico
Pestando in un mortaio le foglie fresche, inoltre, otterremo un cataplasma. Una volta realizzata una sorta di poltiglia, trasferiamola in un tegamino, aggiungiamo acqua quanto basta per ottenere una sorta di crema, quindi portiamola a bollore. Facciamo raffreddare completamente (possiamo anche metterlo in freezer per 5 minuti!). Stendiamo il composto tra due strati di garza e adagiamolo sulle ferite, sulle eruzioni cutanee, sui foruncoli o sugli eritemi per attenuare i problemi.
Infine, possiamo anche preparare un prezioso oleolito.
Ecco come.
L’oleolito di margherita di campo.
L’oleolito di margherita di campo ha le stesse proprietà dell’arnica e non è protetta! Possiamo utilizzarlo contro i dolori muscolari, contro i reumatismi o per rassodare la pelle rilassata. Contrasta le smagliature, attenua le rughe e le cicatrici. Ha azione antidolorifica ed emolliente.
Raccogliamo i fiorellini e lasciamoli essiccare per 2 o 3 giorni. Sistemiamoli in un barattolo sterilizzato e ricopriamoli con un ottimo olio vegetale (olio di riso, di sesamo, di oliva, olio di cocco), chiudiamo ermeticamente. Lasciamoli macerare per 30/40 giorni al buio. Trascorso questo tempo, filtriamo il liquido con un telo di lino o cotone e travasiamolo in bottigliette scure dotate di pipette. Utilizziamolo puro o in combinazione con l’oleolito di calendula per le irritazioni da pannolino.
La margherita in cucina
Le foglioline della margherita di campo e i fiori sono gustosi soprattutto se aggiunti nell’insalata o nelle zuppe. Regalano una nota di sapore originale e raffinato, e decorano i piatti in maniera deliziosa.
Raccogliamo sempre con attenzione i doni della natura e facciamone buon uso!
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N.B: Prima di assumere qualsiasi rimedio naturale è sempre bene rivolgersi al proprio medico di fiducia.
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