Adoro il timo! Il solo profumo invitante, inebriante, mi infonde un desiderio irrefrenabile di utilizzarlo continuamente per insaporire i miei piatti. Non tutti, ma quasi!
Andrò per gradi, però, per consigliarvi i migliori abbinamenti possibili perché questa spezia, meno nota di altre, entri prepotentemente nelle vostre cucine.
E inizio con un aneddoto della mia infanzia.
Il timo ed io.
Di fianco a casa mia, abitava un’anziana signora molto, molto riservata. In paese, si mormorava che fosse una masca, termine che dalle mie parti vuole indicare una sorta di strega. Ora, le fattucchiere, in passato, altro non erano che sapienti conoscitrici dei doni di Madre Natura. Non preparavano pozioni o simili intrugli per perseguire i loro subdoli scopi, per lo più dosavano sapientemente le erbe officinali per usi terapeutici.
Con quei capelli arruffati nascosti sotto ad un foulard nero, la mia vicina sembrava una loro erede. Immaginatevi la mia sorpresa quando scoprii che sul suo balcone coltivava piantine odorose. Un giorno d’autunno, mentre giocavo in cortile, mi sentì tossire tanto forte e tanto sovente da scendere tutta trafelata per porgermi un infuso fumante e odoroso ed invitarmi a berlo. Nel giro di mezz’ora i miei bronchi si placarono. Le chiesi cosa fosse e lei mi disse: “timo, ricordalo sempre, se stai male, ti aiuta a guarire.”
Da allora, ai primi raffreddori, bevo sempre una tisana al timo e funziona per innalzare le mie difese. Anni più tardi, in biblioteca, presi in prestito il libro delle erbe officinali e sotto la voce “timo” trovai conferma scientifica ai consigli dell’anziana signora.
Contiene vitamina C, è balsamico, antisettico, anticatarrale, e funziona come antibiotico naturale.
Non solo, è diuretico e digestivo. E, fatto alquanto curioso, rinforza non solo il sistema immunitario, ma anche i capelli fragili se utilizzato sotto forma di infuso freddo, come ultimo risciacquo.
Provatelo e fatemi sapere.
Ora andiamo dritte al punto e scopriamo come abbinare il timo in cucina.
Il timo in cucina.
Da quello che vi ho anticipato, si capisce bene che l’aggiunta del timo in cucina ci aiuti ad innalzare le difese immunitarie e a combattere i mali di stagione e, fattore non da poco, aromatizza le nostre ricette in maniera sublime.
È perfetto sulle verdure, vellutate, minestre, zuppe, al forno o alla griglia. Si sposa divinamente con i fagioli e li rende più digeribili, con le carote, le patate, i peperoni, le melanzane, i funghi, le cipolle e i pomodori.
Insaporisce pesce e carne, soprattutto se arrostiti o alla griglia e si fa apprezzare moltissimo nelle frittate e sul formaggio fresco! Provatelo!
Si può utilizzare secco o fresco, ma se appena colto ha un aroma ancora più persistente.
Se avete una piantina di timo sul balcone, raccoglietelo tra maggio e agosto; potete utilizzare sia i fiori sia le foglie. Conservatelo in frigorifero, in un contenitore forato per un massimo di sei giorni.
Se volete essiccarlo, sistematelo all’ombra su un canovaccio pulito, poi conservatelo in un luogo fresco e asciutto in un barattolo a chiusura ermetica. Si manterrà profumatissimo per 6 mesi.
2 specialità
Con il timo fresco preparo un burro specialissimo. Ne bastano 15 grammi tritati a coltello e 1 etto di burro. Lavoro il tutto a crema, poi lo avvolgo nella carta da forno e lo conservo in frigorifero. Quando preparo il salmone al cartoccio, il pollo o il maiale alla griglia, li spennello con una piccola noce. Ma lo utilizzo anche tale e quale sul pane o sulle bruschette, perché è spaziale.
Possiamo anche realizzare un olio aromatico, utilizzandolo da solo, o con la salvia, il basilico, il dragoncello. Aggiungiamo le spezie, lasciamole in infusione per un mese, poi filtriamo il liquido e conserviamolo in un barattolo a chiusura ermetica. Utilizziamolo sulle insalate, sulla tartare di carne o pesce, per il pinzimonio.
Insomma, il timo è una piantina davvero preziosa che riserverà anche a voi sorprendenti esperienze gustative!
Raccontatemi come lo utilizzate, lasciatemi i vostri suggerimenti, se ne avete, per nuovi intriganti accordi gastronomici!
Vi aspetto sulla mia pagina Facebook – Pane e Mortadella