Il Grespino Spinoso, in gergo botanico Sonchus Asper, cresce in luoghi incolti e umidi, ma si adatta bene a qualsiasi terreno, anche sui muri in pietra o a secco.
È ricchissimo di proprietà nutritive e di sapore. Questo è il momento di raccoglierlo per approfittare delle sue qualità nelle nostre ricette. Facciamo con attenzione e rispetto, lontano dalle strade trafficate o da campi trattati con pesticidi.
Scopriamo insieme ogni dettaglio.
Le proprietà del Grespino Spinoso
Il grespino spinoso appartiene alla famiglia delle asteracee, come il suo parente stretto, il grespino comune. È ricco di sali minerali, soprattutto di ferro, calcio e fosforo, utile per la salute delle ossa. Non solo, contiene fibre benefiche per l’equilibrio della flora intestinale e vitamine utili al nostro sistema immunitario.
Le sue proprietà eupeptiche e digestive lo rendono prezioso anche per uso erboristico.
Può essere assunto sotto forma di tisana, di decotto o di tintura madre.
È un aperitivo, carminativo e digestivo. Collabora a regolare i livelli di colesterolo nel sangue.
In cucina ha un sapore deciso e pungente, leggermente amarognolo e molto apprezzato ed è commestibile allo stato giovanile.
Impariamo a riconoscerlo. Le sue radici tostate erano un tempo utilizzate per preparare una specie di caffè, simile nel sapore, ma privo, ovviamente di caffeina.
La botanica
Il grespino spinoso ricorda lontanamente i cardi. Presenta una radice a fittone, con una rosetta basale da cui si innalza un fusto eretto che può arrivare al metro di altezza. Se spezzato, rilascia un lattice biancastro innocuo e piuttosto dolce, come tutte le erbe appartenenti alla famiglia delle asteracee, pensiamo, ad esempio al tarassaco. Le foglie sono lisce, prive di pelurie, con margini dentellati, la pagina superiore presenta un colore verde rossiccio lucido, quella inferiore verde azzurrognolo. Sono appuntite e si presentano spinose, prive di picciolo.
I fiori sono gialli e riuniti in grappoli.
Vediamo come utilizzarle in cucina.
Le ricette
Raccogliamo il grespino spinoso in questo periodo. Quando la pianta appare piuttosto grande, preleviamo solo quelle alla base e lungo il fusto. Qualora siano tenere, possiamo consumarle crude, in insalata o nelle misticanze. Se sono dure e coriacee, sbollentiamole. Sono deliziose da sole, saltate in padella con un filo di olio e uno spicchio d’aglio, ma sono speciali anche come ingredienti di torte salate, minestroni, zuppe, frittate, frittelle. Come contorno, si accostano divinamente con un secondo a base di carne.
In Campania, per Pasqua, è tradizione preparare il mallone, un misto di erbe selvatiche di montagna davvero gustosissimo. Qui trovate la ricetta completa.
Raccogliamo sempre con attenzione i doni della natura e facciamone buon uso!
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