L’eucalipto è una pianta officinale sempreverde che può raggiungere i 20 metri di altezza, originari dell’Australia e diffusi alle nostre latitudini a partire dal IXX secolo.
Può essere coltivato a terra in giardino o in vaso. Cresce rapidamente e presenta una corteccia grigia che nasconde un legno rossiccio. I rami sono estesi e le foglie sono opposte e tondeggianti. Quando l’albero è adulto, allora, contengono un olio essenziale molto profumato e aromatico.
I fiori sono boccioli raggruppati tra loro da cui le api ricavano un miele balsamico utile contro le malattie da raffreddamento.
È molto apprezzato in erboristica per le sue conclamate proprietà espettoranti, ma non solo.
Scopriamo insieme ogni dettaglio.
Eucalipto: proprietà e benefici
Le foglie di eucalipto adulto sono ricche di oli essenziali, flavonoidi, tannini con virtù mucolitche, antisettiche, espettoranti e antinfiammatorie.
Vengono, quindi, impiegate per la realizzazione di tisane, tinture madri, oli essenziali utili a contrastare tutte le problematiche a carico dell’apparato respiratorio, quali sinusite, tossi secche o grasse, faringiti, laringiti, catarro.
Ma non solo, risultano utili anche contro cistiti e candidosi.
Possono essere utilizzati sia per uso interno, sia per uso esterno in caso di infezioni della cute, per il loro potere cicatrizzante, afte e gengiviti.
Con le foglie essiccate è possibile preparare un infuso. Le dosi sono le seguenti:
- 3 g di eucalipto
- 150 ml di acqua bollente.
Portiamo a bollore l’acqua, spegniamo il fuoco, introduciamo l’erba officinale e lasciamo decantare per una decina di minuti. Filtriamo e sorseggiamo il liquido: ha potere espettorante e fluidificante. Oppure serviamocene per inalazioni in caso di raffreddore o ancora per gargarismi in presenza di mal di gola o irritazioni delle mucose orali.
Per profumare la casa e sfruttare il potere balsamico dell’eucalipto, possiamo anche bruciare le foglie, inonderanno le stanze con il loro aroma benefico.
Oppure prepariamo l’oleolito per aggiungerlo nei nostri suffumigi o per utilizzarlo per massaggi deconcentranti o espettoranti.
Come fare l’oleolito
Il 1° metodo che andrò a mostrarvi necessita di una pentola a cottura lunga, quindi vi consiglio il secondo, molto più facile e casalingo.
Come prima cosa, procuriamoci una buona manciata di foglie. Per le quantità è bene sapere che ci occorrono 1 parte di foglie e 4 di olio extravergine di oliva.
Procedimento 1°metodo:
Laviamo le foglioline sotto al getto del rubinetto e lasciamole asciugare al sole.
Sminuzziamole o pestiamole in un mortaio per liberare le essenze contenute e facilitare il loro passaggio nell’olio vettore.
Trasferiamole in una pentola a cottura lenta e uniamo l’olio (rapporto 1:4). Assicuriamoci che foglie siano completamente coperte dall’olio. Azioniamo il timer, la temperatura deve essere bassissima, lasciamo cuocere per 6 ore.
Trascorso questo tempo, spegniamo e facciamo intiepidire, poi filtriamo il tutto in un colino a maglie strette, ricoperto da una garzina sterile. Strizziamo il tessuto per estrarre ogni goccia, poi trasferiamo in un barattolo sterile, di vetro scuro. Avvitiamo il coperchio e conserviamo l’olio per un massimo di 6 mesi in un luogo buio e fresco. Utilizziamolo al bisogno.
Procedimento 2° metodo
Sminuzziamo le foglie direttamente nel barattolo, ricopriamole con l’olio ed esponiamo il vasetto chiuso ermeticamente alla luce solare per 2 settimane. Ricordiamoci, però, di scuoterlo ogni 12 ore fino al momento del filtraggio.
N.B: Prima di assumere qualsiasi rimedio naturale è sempre bene rivolgersi al proprio medico di fiducia.
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