“Cuoppo fritto” di zeppole e crocchè: come farlo in casa
La rosticceria napoletana dovrebbe essere patrimonio dell’Umanità! Croccante, saporita e infinitamente appagante riesce a calmare un languorino improvviso, conquistando il palato prima con il suo profumo, poi con la sua consistenza e il suo gusto superlativo.
L’apoteosi, poi, si raggiunge quando si assaporano le zeppole e i crocchè.
Le prime sono frittelle di pasta lievitata, i secondi sono crocchette di patate e la combinazione di queste due delizie è quasi paradisiaca!
Non per niente è lo street food per eccellenza ai piedi del Vesuvio.
Che ne dite di provare a cucinarle insieme, con le nostre mani, per offrire a parenti ed amici un viaggio ideale lungo il Golfo e la Costiera che il mondo intero ci invidia?
“Cuoppo fritto” di zeppole e crocchè: come farlo in casa
Per questa ricetta occorrono:
- per le zeppole:
- 500 gr di farina 00
- 475 ml di acqua
- 15 gr di sale
- 8 gr di lievito secco
- per i crocchè:
- 1 kg di patate
- q.b. di sale
- 30 gr di parmigiano reggiano grattugiato
- 20 gr di pecorino grattugiato
- q.b. di prezzemolo fresco tritato
- 1 pizzico di pepe
- q.b. di olio evo
- per la pastella:
- 100 gr di farina 00
- 100 ml di acqua
- q.b. di pangrattato per impanare
- olio di semi di arachidi per friggere.
Il procedimento per le zeppole
Versiamo l’acqua in un recipiente, sciogliamo il lievito, rigirando direttamente con le mani (pulite), inseriamo la farina e il sale. Proseguiamo a lavorare il tutto fino ad ottenere un panetto elastico e appiccicoso. Proseguiamo per almeno 5 minuti.
Copriamo la ciotola con un piatto o con la pellicola alimentare e lasciamo riposare per 3 ore almeno.
Trascorso questo tempo, riprendiamola e teniamo a portata di mano una scodella con dell’acqua: dovremo realizzare le nostre zeppole direttamente con le mani, perché siano davvero d’autore, sciacquandole di tanto in tanto nella ciotola.
Inumidiamo le mani e rigiriamo l’impasto della zeppola per uniformarlo.
Il procedimento per i crocchè
Laviamo le patate per rimuovere gli eventuali residui terrosi, poi mettiamole in una casseruola.
Sommergiamole con l’acqua fredda e portiamo a bollore a fiamma allegra.
Calcoliamo una buona mezz’ora dalla presa dell’ebollizione e cuociamole fino a quando non risultano morbide e trapassabili dai rebbi di una forchetta.
Scoliamole e, senza pelarle, riduciamole in purea con lo schiacciapatate. La buccia resterà intrappolata nell’arnese e la polpa scivolerà nella terrina.
Aggiungiamo il sale, il pecorino e il parmigiano grattugiati, il prezzemolo tritato. Pepiamo e facciamo un giro di olio. Impastiamo direttamente con le mani pulite e leggermente unte.
Quando otteniamo un panetto compatto, preleviamone una noce e passiamola tra le mani. Formiamo una pallina, poi allunghiamola per ottenere i classici crocchè.
Prepariamo la pastella: in una terrina misceliamo l’acqua e la farina fino ad ottenere una consistenza fluida. Spalmiamola sui nostri nostri crocchè, poi rotoliamoli nel pangrattato.
La cottura della rosticceria napoletana
Ora che abbiamo entrambi i nostri composti a portata di mano, passiamo alla finalizzazione della nostra ricetta.
In un tegame capiente, versiamo abbondante olio di semi di arachidi e portiamolo al punto di fumo.
Quando inizia a sfrigolare, inumidiamoci le mani e raccogliamo con le dita un po’ di impasto per le zeppole, modelliamolo velocemente e tuffiamo in pentola. Proseguiamo in questo modo inserendone almeno una decina e lasciando il giusto spazio di doratura, poi rigiriamo continuamente con la schiumarola per favorire la cottura. Scoliamole e tamponiamole.
Poi friggiamo anche i crocchè, preleviamoli e tamponiamoli solo quando notiamo una crosticina ambrata sulla superficie.
E ora godiamoci quest’abbinamento perfetto: apriamo una zeppola, inseriamo il crocchè e affondiamo il morso in questa delizia ancora calda e fumante.
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