Calamarata: il mezzo pacchero napoletano che fa impazzire tutti

Francesca Di Francesca
4 Min

La calamarata è un particolare tipo di pasta di dimensioni piuttosto grandi, corrispondenti circa alla metà dei paccheri. A ben guardarla ricorda nell’aspetto i calamari, ed in effetti il nome del piatto deriva anche dal condimento: un sughetto di pesce che si intervalla con la pasta e sorprende ad ogni boccone. La ricetta è famosa ormai in tutta Italia e possiamo trovarla nei migliori ristoranti come nelle trattorie più in voga. È davvero strepitosa e non troppo complicata da preparare.

Il peperoncino fresco aggiunge un tocco piccantino irresistibile, sta a noi decidere se utilizzarlo con con senza semini, a seconda del risultato che vogliamo ottenere: più deciso se li conserviamo, più delicato se li eliminiamo dopo averlo affettato.

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Essendo ricca ed invitante, è perfetta per il grande pranzo di Pasqua!

Una volta pronta e condita, la calamarata viene avvolta come una caramella in un doppio cartoccio, di carta da forno e si stagnola, che ne preserva il sapore e infornata per la cottura finale. In questo modo i sapori si amalgamano in maniera davvero perfetta.

Possiamo utilizzare i pomodorini ciliegini o la passata di pomodoro, in questo secondo caso, si formerà una cremina più corposa sul fondo. La scelta dipende molto dalle preferenze personali. Vediamo come procedere e cuciniamo insieme!

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Mettiamoci al lavoro, si comincia!

Calamarata: il mezzo pacchero napoletano che fa impazzire tutti

Calamarata: ingredienti e preparazione

Per questa ricetta occorrono:

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  • 400 g di calamarata (pasta tipica campana)
  • 650 g di calamari da pulire
  • 1 spicchio di aglio
  • 1 peperoncino fresco
  • 1 ciuffo di prezzemolo
  • 450 g di pomodorini ciliegino interi in barattolo
  • 50 ml di vino bianco
  • q.b. di sale
  • q.b. di pepe nero
  • q.b. di olio extra vergine.

Con queste dosi otterremo 4 porzioni circa.

Il procedimento

Schiacciamo lo spicchio di aglio tra le mani per eliminare la camicia. Tritiamo il peperoncino e il prezzemolo..

Teniamo tutto a portata di mano e dedichiamoci ai calamari.

Sciacquiamoli bene sotto al getto del rubinetto, sistemiamoli sul tagliere e tiriamo il capo per “scollare” le parte interne. Eliminiamo gli occhi e e la bocca. Con uno spelucchino, togliamo la pelle e laviamoli una seconda volta.

Ora affettiamoli in anelli da 2 centimetri di spessore.

Pensiamo alla pasta. Mettiamo sul fornello una casseruola con abbondante acqua leggermente salata e portiamo a bollore.

Intanto, rosoliamo aglio, qualche gambo di prezzemolo e il peperoncino in una pentola con un giro di olio a fiamma allegra. Inseriamo i calamari e facciamoli dorare appena, quindi versiamo il vino e lasciamolo sfumare. A questo punto, togliamo l’aglio e i gambi di prezzemolo con una pinza alimentare e uniamo i pomodorini con il loro sugo. Rigiriamo con un mestolo di legno, saliamo e portiamo il fuoco al minimo. Proseguiamo a cuocere per una decina di minuti.

Tuffiamo la calamarata tenendo d’occhio l’orologio, dobbiamo scolarla a metà cottura.

Preleviamo un piccolo mestolo di acqua e aggiungiamolo nella pentola con il sugo, quindi incorporiamo la pasta (mezza cotta) e mescoliamo lasciando cuocere per un paio di minuti.

Preriscaldiamo il forno a 200° in modalità statica e prepariamo una pirofila.

Sul piano di lavoro, adagiamo un foglio di stagnola e ricopriamolo con la carta da forno. Mettiamo un mestolo di calamarata e richiudiamo avvolgendola come fosse una caramella.

Proseguiamo in questo modo per ottenere 4 cartocci, spostiamoli nel pirex e inforniamoli per 10 minuti.

Sforniamo e impiattiamo con una spolverata di prezzemolo tritato, gustiamoci il nostro piatto subito, caldo e fumante!

Auguri!

Vi aspetto sulla mia pagina Facebook – Pane e Mortadella

 

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Amo scoprire e raccontare ciò che di bello la vita offre! Provengo da una formazione classica; mi sono laureata in Filosofia; ho conseguito una Specializzazione post-laurea in Pubblicità con una tesi di marketing intorno al concetto di moda.Sono mamma e qui risiede la anima più vera!