L’arnica Montana è una pianta appartenente alla famiglia delle Asteraceae molto nota in fitoterapia per le sue proprietà antinfiammatorie.
L’arnica è una specie europea presente lungo tutto l’arco alpino e sui territori scandinavi. Cresce tra i 500 e i 2000 metri, non è presente, invece, in pianura.
Ha un fusto eretto e non molto ramificato che può raggiungere i 60 centimetri di altezza. Le foglie sono verdi e lanceolate, i fiori sono capolini gialli-arancioni, spesso raggruppati tra loro.
Esiste anche l’arinca messicana, ma la più ricercata è quella montana in quanto le sue proprietà sono più forti rispetto alla prima.
Nota a tutti per le preparazioni farmaceutiche curative di dolori muscolari e lividi.

Arnica: proprietà
L’arnica è il più potente antinfiammatorio presente in natura, tuttavia il suo utilizzo è esclusivamente esterno e non può essere ingerita perché potrebbe provocare nausea e capogiri.
Il suo olio essenziale, contenuto principalmente nei fiori, rilascia flavonoidi, cumarine, carotenoidi e elanina. Quest’ultima, soprattutto, è responsabile delle conclamate virtù:
- analgesiche, in caso di dolori muscolari e articolari,
- antinfiammatorie, in presenza di traumi e contusioni,
- antiossidanti, laddove la cute necessiti di un’azione protettiva e lenitiva,
- antiedematose, in seguito a versamenti sanguigni, riduce i lividi.
Va applicata sulla cute, massaggiando l’oleolito o l’unguento che si ricava dalla macerazione dei suoi fiori essiccati.
Può essere utilizzata sotto forma di infuso solo se aggiunta ad un bagno caldo per favorire la distensione muscolare o applicata sul cuoio capelluto per stimolare i follicoli.
Le preparazioni
Per estrarre e utilizzare i principi attivi dell’arnica dobbiamo prima di tutto raccogliere ed essiccare i fiori.
Con questi, poi, possiamo preparare un oleolito e un unguento molto efficaci.
Per l’oleolito procediamo in questo modo. Procuriamoci un barattolo sterile e riempiamolo per i ¾ di fiori secchi. Ricopriamoli completamente, (circa 1 cm al di sopra dei fiori) con olio extravergine di oliva e avvitiamo il coperchio. Riponiamo il vasetto in un luogo fresco, al buio rigorosamente. Lasciamo macerare per 30 giorni, agitandolo di tanto in tanto.
Al termine del tempo indicato, filtriamo il liquido in un colino a maglie strette, rivestito da un panno. Strizziamolo con cura per estrarre tutto l’olio dai fiori e trasferiamolo in un contenitore di vetro scuro, dotato di contagocce. Utilizziamolo sulle aree dolenti del corpo per un massaggio ristoratore oppure serviamocene per realizzare l’unguento.
In questo caso, ci serviranno:
- 60 ml di oleolito di Arnica
- 20 gr di cera di api
Fondiamo la cera a bagnomaria fino a renderla liquida, poi uniamo l’oleolito e mescoliamo, trasferiamo il tutto nei contenitori appositi. Conserviamo il nostro unguento in un luogo fresco e asciutto e serviamocene al bisogno.
Controindicazioni e avvertenze sull’uso dell’Arnica montana
Sebbene l’Arnica montana sia nota per le sue straordinarie proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche, è importante ricordare che non è priva di controindicazioni. L’uso scorretto, prolungato o non adeguatamente controllato può infatti causare effetti indesiderati anche significativi.
Uso interno vietato:
L’Arnica non deve mai essere assunta per via orale, a meno che non si tratti di preparati omeopatici a bassissima diluizione e solo sotto controllo medico. Le sue componenti, in particolare le lattoni sesquiterpenici, sono tossiche se ingerite e possono provocare nausea, vomito, disturbi gastrointestinali, alterazioni cardiache e, nei casi più gravi, danni al sistema nervoso.
Uso topico con cautela:
Anche l’uso esterno richiede attenzione. Sebbene le pomate e gli unguenti a base di arnica siano generalmente ben tollerati, non vanno applicati su ferite aperte, mucose o pelle lesa. In soggetti predisposti, l’arnica può causare irritazioni cutanee, dermatiti da contatto, eritemi o prurito.
Allergie e sensibilità individuale:
Chi soffre di allergie alle piante appartenenti alla famiglia delle Asteraceae (o Composite) – come camomilla, calendula, echinacea – dovrebbe evitare l’arnica, per il rischio di reazioni allergiche incrociate. In caso di dubbi, è sempre meglio effettuare un piccolo test su una zona limitata della pelle.
Gravidanza e allattamento:
Durante la gravidanza e l’allattamento, è sconsigliato l’uso di prodotti a base di arnica, soprattutto se non prescritti da un professionista. Non sono infatti disponibili dati sufficienti a garantirne la sicurezza in queste fasi delicate.
Interazioni farmacologiche:
L’uso concomitante di arnica con farmaci anticoagulanti o antiaggreganti piastrinici potrebbe aumentarne l’effetto, con possibile rischio di sanguinamento o lividi. Anche in questo caso, è fondamentale il parere di un medico prima di iniziare l’utilizzo.
Per tutte le informazioni su come essiccare le erbe basterà cliccare QUI
N.B: Prima di assumere qualsiasi rimedio naturale è sempre bene rivolgersi al proprio medico di fiducia.
Vi aspetto sulla mia pagina Facebook – Pane e Mortadella
