Achillea, proprietà, usi e oleolito. Si raccoglie a luglio

Dott. Maria Di Bianco Di Dott. Maria Di Bianco
5 Min
Mortadella sandwich

L’achillea è una pianta nota e utilizzata fin dall’antichità.

Il suo nome è da ricondursi ad “Achille”, eroe greco quasi invincibile, figlio di una dea e di un uomo, che secondo i racconti mitologici la utilizzava per curare le ferite.

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Le sue proprietà cicatrizzanti sono, quindi, conosciute fin dalla notte dei tempi.

Vediamo insieme tutti gli usi e i benefici che dispensa per noi ancora oggi, visto che gli apprezzamenti a riguardo sono stati provati scientificamente.

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Achillea: proprietà

L’achillea possiede numerose virtù grazie al suo fitocomplesso davvero portentoso.

Innanzitutto, rilascia flavonidi utili per innalzare le difese immunitari.

È un analgesico e antinfiammatorio naturale per la presenza dell’acido salicilico. Contrasta i dolori mestruali perché è un miorilassante, ossia, è in grado di decontrarre la muscolatura, nella fattispecie quella liscia dell’utero.

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Se utilizzata sotto forma di infuso prima di andare a letto, asseconda un rapido addormentamento.

In caso di indigestione, attenua i crampi allo stomaco e aiuta a smaltire le scorie.

Ma le virtù più significative che la rendono nota da sempre riguardano le sue proprietà cicatrizzanti. Guarisce ferite superficiali, ma può anche a combattere l’acne. Applicata sulla pelle sensibile dei bambini, attenua gli arrossamenti. Inoltre, aa sollievo in caso di punture di insetti. come api, vespe e calabroni.

Da qui è facile capire che l’achillea viene utilizzata sia internamente sia esternamente.

Vediamo insieme come riconoscerla.

La botanica

L’Achillea millefolium è una pianta erbacea perenne. Appartiene alla famiglia delle Asteraceae, è diffusa in Europa, in Asia e in America Settentrionale.

Cresce spontanea sotto ai 2300 metri, lungo i sentieri, nei prati, nei campi incolti.

È piccola nelle dimensioni arriva ad un’altezza massima di 60 centimetri, con foglie strette frastagliate, lanceolate e pelose che, se strofinate sulle mani, sprigionano un profumo simile a quello della camomilla. I fiori, sono capolini bianchi o rosa, piccoli e tubulosi, raccolti ad ombrello. Sbocciano a luglio e sono facilmente individuabile. È molto resistente, tollera bene la siccità come i climi rigidi; attecchisce su terreni acidi o basici, indifferentemente, purché ben drenati. Ama l’esposizione al sole, ma si sviluppa anche nella penombra. Non è raro vederla germogliare nei giardini coltivati, ai piedi di abeti o grandi alberi.

L’achillea è interamente edibile.

Gli usi interni ed esterni dell’Achillea

È commestibile, benché possa risultare piuttosto amara: con le foglie si possono preparare ottimi minestroni e torte di verdure, frittate e insalate; i fiori vengono per lo più utilizzati per preparare dolci e biscotti.

Con i fiori è anche possibile realizzare un liquore profumatissimo.

Inoltre sono ottimi anche in infuso, da bersi in caso di digestione difficile o da applicarsi per un lavaggio topico in presenza di eczemi o dermatiti. Ne bastano 30 gr in 1 litro di acqua.

La sua versatilità e la sua utilità ci permettono anche di sfruttarla come oleolito lenitivo.

Per prepararlo in casa, bisogna raccogliere i fiori, lasciarli per una notte in modo che perdano parte della loro acqua.

L’indomani, sistemiamoli in un vasetto sterile (qui tutte le indicazioni per farlo correttamente), spingiamoli delicatamente verso il fondo ma senza comprimerli. Aggiungiamone altri fino a colmarlo adeguatamente, poi versiamo olio a scelta (oliva, mandorle, riso, etc…) a filo. Avvitiamo il barattolo e lasciamolo esposto al sole per una ventina di giorni, anche un mese. Ha bisogno del calore dei suoi raggi per attivare le sue proprietà curative a livello dermico.

Trascorso questo tempo, filtriamo il liquido e trasferiamolo in una bottiglina dal vetro scuro, possiamo utilizziarlo su ferite, escoriazioni, piaghe di lieve entità. Il suo profumo non è piacevole, ma può essere unito a creme viso per potenziare l’effetto antirughe.

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Classe '91. Laureata con lode in Tecniche Erboristiche presso L'Università degli Studi di Salerno e specializzata in Scienze dell'Alimenti e della nutrizione Umana presso la Seconda Università di Napoli.