La borragine è una pianta erbacea nota fin dai tempi antichi per le sue proprietà benefiche.
Cresce spontaneamente nel bacino del Mediterraneo, ma ha origini orientali. Possiamo trovarla sulle coste e ai piedi delle montagne, tra le siepi, nei campi, inoltre è possibile coltivarla per averla a disposizione al bisogno.
È facilmente riconoscibile per via delle sue foglie “pelose” che se spezzate hanno sentore di cetriolo, e dei suoi fiori a cinque petali che da rosa, appena sbocciati, virano al blu intenso non appena vengono fecondati dagli insetti impollinatori.
Le sue virtù sono sfruttate in erboristica e il suo sapore è molto apprezzato in cucina.
Scopriamo insieme tutti i dettagli.
Borragine: proprietà
La borragine possiede molteplici proprietà, per lo più presenti nelle sue foglie, nelle sommità fiorite, nello stelo e nei semi.
Qui troviamo una concentrazione di sali minerali come potassio, ferro e calcio, vitamine e in particolare la vitamina A. Ma non solo: sono riscontrabili anche tracce di mucillagine significative soprattutto nelle piante giovani e non ancora sbocciate. Si tratta di un emolliente naturale utile in caso di infiammazioni cutanee per applicazione topica o di stipsi per uso interno.
Può essere applicata sotto forma di impacco sul viso per alleviare la secchezza, ad esempio.
Non solo!
È utile in caso di problematiche alle vie respiratorie, come tossi leggere e bronchiti non severe.
Svolge un’attività depurativa soprattutto a livello renale, diuretica e sudorifera, non a caso un tempo veniva impiegata per curare la gotta e i reumatismi.
Può risultare efficace per alleviare le tensioni nervose, motivo per cui nel periodo delle crociate veniva somministrata ai cavalieri prima delle battaglie. Si riteneva che favorisse azioni coraggiose con serenità di spirito.
Controindicazioni della borragine
La borragine, se consumata in quantità eccessive, potrebbe risultare nociva per lo stomaco e per il fegato.
La botanica e come coltivare la Borragine
La borragine, in botanica Borago officinalis, è una pianta spontanea dal fusto eretto, venato di rosso. Può raggiungere un’altezza di 70 centimetri. Presenta foglie lanceolate con margine ondulato e nervatura in rilievo. Sboccia da marzo a settembre in tutta Italia con fiori a 5 petali inizialmente rosa, che virano man mano al blu una volta impollinati.
Cresce su qualsiasi suolo, quindi è facilmente coltivabile. Basta seminarla quando la temperatura si attesta tra i 15 e i 22 gradi, in terra libera o in vaso. Il terriccio deve essere annaffiato costantemente da aprile ad settembre; da ottobre a marzo, invece, dovremo semplicemente mantenerlo umido.
Le ricette
La borragine è molto apprezzata in cucina. Anche in questo caso, si utilizzano fusti, fiori e foglie.
Può essere consumata cruda in insalata, se le foglie sono tenere, piccole e non ispide. Il loro sapore ricorda da vicino quello del cetriolo.
Più diffuso è il suo impiego una volta cotta, perché se sbollentata perde immediatamente la peluria da cui è ricoperta e la sua consistenza risulta più gradevole.
È perfetta nelle zuppe, da sola o accompagnata da altri ortaggi o erbe, come contorno o come ingrediente per gustosi ripieni di pasta fresca, come gli agnolotti. Il suo gusto, in questo caso, è simile a quello dello spinacio.
Borragine: usi erboristici
In campo erboristico, gli esperti del settore preparano l’olio di borragine, spremendo a freddo i semi. Utile per ricalibrare il sistema riproduttivo e ormonale femminile, è ricco di proprietà antiossidanti, molto apprezzare per un uso cosmetico. Può collaborare alla cura della pelle, alla prevenzione dell’invecchiamento e ad attenuare rughe e smagliature per il suo effetto cicatrizzante per applicazione topica. Se assunto per via interna, aiuta a regolare i valori ematici del colesterolo grazie al suo elevato contenuto di Omega6.
Anche se non siamo professionisti del settore, possiamo sfruttare a casa nostra le virtù di questa pianta, utilizzando fiori e foglie per realizzare un infuso, portando a ebollizione un litro di acqua. A bollore raggiunto, inseriamo 20 grammi di foglie fresche e lasciamole riposare per una buona mezz’ora. Filtriamo e assumiamone 2 o 3 tazze al giorno per alleviare la tosse o per distendere il sistema nervoso e sciogliere le tensioni.
Il decotto di fiori, invece, è utile in caso di reumatismi o a scopo depurativo, soprattutto a livello renale. Per prepararlo, facciamo bollire un litro di acqua, aggiungiamo 30 grammi di sommità fiorite secche e proseguiamo a cuocere a fuoco basso per una decina di minuti.
Infine, possiamo preparare un cataplasma con 40 grammi di foglie essiccate o fresche. Cuociamole in due dita di acqua, aspettiamo che il liquido evapori, poi pressiamole in un colino, rivestito da una garza sterile. Con il succo estratto, tamponiamo la pelle arrossata o gli eczemi.
Curiosità
Nota fin dall’epoca dei Celti, la borragine veniva mischiata al vino per preparare una bevanda corroborante prima delle battaglie. Gli antichi romani la ritenevano in grado di scacciare tristezza e malinconia, mentre nel Medioevo era utilizzata per potenziare la memoria.
La monaca Ildegarda di Bingen curava con impacchi di borragine la vista e l’udito.
Insomma, in ogni epoca, le proprietà di questa pianta officinali sono sempre state sfruttate.
Approfittiamone anche noi e raccogliamola per godere dei doni che la Natura ci mette a disposizione, sempre nel rispetto dell’ambiente, ricordandoci che non possono sostituire la medicina tradizionale, ma sono in grado di regalarci maggior benessere.
N.B: Prima di assumere qualsiasi rimedio naturale è sempre bene rivolgersi al proprio medico di fiducia.
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