Verbasco: come fare l’Oleolito. Proprietà, usi, infusi

Verbasco: come fare l’Oleolito. Proprietà, usi, infusi

Il verbasco è una pianta officinale dai grandi fiori color giallo oro che sbocciano tra giugno e settembre.

Lo troviamo sui sentieri e lungo le strade di campagna, su terreni piuttosto aridi e sassosi e può raggiungere i 2 metri di altezza. Ha foglie ovali, dentellate e ricoperte da una peluria biancastra, proprio a questa sua caratteristica è dovuto il suo nome. Fu Plinio, infatti a definirlo il barbato (barbascum), che nella parlata volgare si è trasformato in verbasco.

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Verbasco: come fare l’Oleolito. Proprietà, usi, infusi

Le proprietà

Non ci deve stupire il fatto che sia noto fin dalla notte dei tempi. Le sue proprietà depurative, espettoranti e diuretiche gli hanno permesso di essere apprezzato nei secoli e utilizzato sotto forma di tisana, infuso e oleolito. Ma non solo, gli erano attribuiti anche poteri magici, si pensava fosse in grado di scacciare gli spiriti maligni ed era utilizzato in cerimonie e rituali propiziatori.

Tutt’ora rientra in parecchie preparazioni fitoterapiche ed erboristiche per curare un certo numero di patologie dell’apparato respiratorio, se in forma leggera, come tosse, asma, bronchiti e raffreddori.

In questo caso, vengono utilizzati soprattutto i fiori essiccati.

Le foglie si distinguono piuttosto per le loro virtù lenitive. Possono essere impiegate per uso esterno e topico per calmare prurito e irritazioni cutanee, emorroidi e altri disturbi della pelle. Non è raro trovarlo nell’elenco di creme e detergenti cosmetici.

Il suo alto fusto, una volta essiccato era usato come torcia dagli antichi romani.

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Attenzione, invece, ai semi. Non utilizzateli, possono risultare tossici.

Infusi e tisane

Per realizzare tisane, infusi, servono i fiori essiccati di verbasco. Raccogliamoli lungo le strade e i sentieri, una volta a casa, dobbiamo sfilarli delicatamente dal loro bocciolo.

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Lasciamoli essiccare al sole per 24 ore almeno, sparsi su un vassoio e adagiati sulla carta assorbente, preferibilmente ricoperti da un velo. Oppure mettiamoli in forno a 50° per 2 ore circa.

Fatto questo riponiamoli in un barattolo a chiusura ermetica.

Per preparare l’infuso dobbiamo portare a bollore un tegamino d’acqua, versalo in una tazza e aggiungere un cucchiaio abbondante di fiori secchi. Lasciamoli decantare per 10/15 minuti, filtriamo il liquido e utilizziamolo in svariati modi.

Possiamo berlo sotto forma di tisana, in caso di bronchiti, crisi di asma e raffreddamenti, oppure utilizzarlo per uso topico.

Imbeviamo una garzina sterile e serviamocene per fare impacchi sulla pelle in presenza di prurito, ferite, scottature, piaghe, foruncoli. È possibile anche servircene per cataplasmi in caso di emorroidi.

Oleolito di verbasco: la ricetta di mia nonna

Mia nonna preparava anche l’oleolito con i fiori freschi per curare il mal d’orecchi.

Raccogliamoli lontani da strade trafficate per garantirci un ingrediente privo di piombo e agenti inquinanti. Sfiliamoli uno ad uno lentamente e senza il calice, verifichiamo che non siano abitate da insettini.

Pesiamone 15 grammi e sistemiamoli in un vasetto sterile (qui le indicazioni per farlo correttamente).

Aggiungiamo 90 ml di olio extravergine d’oliva, se abbiamo alcool puro al 96% disinfettiamo il bordo e il tappo prima di chiudere, avvitiamo e sistemiamo il nostro oleolito in un luogo ben esposto al sole per 30 giorni.

Trascorso questo tempo, filtriamo il liquido in un colino ricoperto da una garza oppure un panno di lino, strizziamo per bene i fiori e trasferiamolo in un flaconcino, preferibilmente scuro, dotato di pipetta.

Usiamone 3 o 4 gocce ad orecchio in caso di otite.

 

 

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