Tintura madre di iperico: la ricetta antica di mia nonna, con indicazioni e precauzioni
L’iperico è una delle mie erbe officinali preferite. Non solo perché fiorisce proprio intorno alla festa di San Giovanni, il 24 giugno, ma anche perché la mia nonna lo utilizzava in moltissimi preparati. Da lei ho imparato a conoscere ogni parte di questa pianta: i fiori, i boccioli, le foglioline più tenere.
In famiglia, l’iperico veniva trasformato in oleolito, unguento e tintura madre. Oggi voglio condividere con voi la ricetta che seguo ancora oggi per la tintura madre, così come l’ho imparata da bambina, con qualche piccola precauzione moderna.
La saggezza della nonna e il rispetto per la natura
Quando si raccoglie l’iperico, bisogna farlo con rispetto. Non si estirpano le radici, si scelgono i boccioli più belli e si raccolgono solo le parti necessarie, cercando di non disperdere la preziosa ipericina: quella sostanza rossa che tinge le dita e che, secondo la tradizione, richiama il sangue del martirio di San Giovanni. Da qui il nome di “Erba di San Giovanni”.
La tintura madre era, tra tutti i preparati, quello più delicato. Mia nonna ripeteva sempre che “naturale non vuol dire innocuo”. Ed è un concetto che porto nel cuore: prima di assumere qualsiasi rimedio a base di piante, anche se fatto in casa, bisogna parlarne con un medico.
Tintura madre di iperico fatta in casa (uso tradizionale)
Attenzione: questa è una preparazione casalinga e tradizionale, non è conforme alle norme della Farmacopea ufficiale.
Ingredienti:
- 115 g di fiori freschi di iperico (solo sommitĂ fiorite)
- 200 g di alcol a 96°
- 74 g di acqua bollita e raffreddata
Questa miscela porta l’alcol a una gradazione del 70%, ideale per estrarre i principi attivi dell’iperico.
Procedimento:
- Bolliamo l’acqua e lasciamola raffreddare completamente (questo serve a purificarla).
- Mescoliamo l’acqua e l’alcol per ottenere un solvente idroalcolico a 70%.
- Raccogliamo e selezioniamo i fiori di iperico, senza lavarle, facendo attenzione a non perdere la polverina rossa (ipericina).
- Inseriamo i fiori in una bottiglia di vetro scuro, poi versiamo sopra la miscela idroalcolica.
- Chiudiamo ermeticamente e riponiamo in un luogo buio e fresco per 30 giorni, agitando il contenitore ogni 2-3 giorni.
Filtraggio e conservazione:
Dopo 30 giorni:
- Filtriamo il contenuto con un colino in acciaio e una garza sterile.
- Strizziamo bene i fiori con uno schiacciapatate per estrarre piĂą liquido possibile.
- Trasferiamo la tintura ottenuta in boccette di vetro scuro con contagocce, ben etichettate.
Come si usa la tintura madre di iperico
Uso esterno:
- Per punture d’insetti, ferite, irritazioni: diluire 20 ml di tintura in 60 ml di acqua sterile o soluzione fisiologica, e usare per impacchi o lavaggi.
Uso interno (previo parere medico):
- Come antidepressivo naturale: 20 gocce in poca acqua, 2-3 volte al giorno.
- Utile anche in caso di stress, ansia lieve, insonnia.
Attenzione: controindicazioni importanti
- Non assumere se giĂ si seguono terapie antidepressivi o ansiolitiche.
- Può interferire con contraccettivi orali, anticoagulanti, antivirali e altri farmaci.
- Non usare in gravidanza e allattamento.
- In caso di dubbio, consultare sempre un medico esperto in fitoterapia.
La tintura madre di iperico è un rimedio antico, potente e delicato al tempo stesso. Non è un estratto da usare alla leggera, ma un prezioso alleato se rispettato e compreso. La sua preparazione richiede attenzione e cura, ma è anche un bellissimo gesto di connessione con la natura e con le nostre radici.
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La formula per la preparazione casalinghe
- Diluizione alcolica al 70%, perfetta per l’iperico (che ha principi attivi sia idrosolubili che alcolosolubili).
- Il rapporto pianta/solvente è 1:2,5 circa (115 g di fiori in 274 g di solvente), una proporzione appropriata per uso domestico.
- Il passaggio di bollitura dell’acqua è una buona precauzione moderna (un tempo si usava acqua di sorgente).
Le tinture madri officinali secondo la Farmacopea si preparano con pianta fresca e un rapporto pianta/solvente 1:10, con una determinata gradazione e tempo di macerazione (solitamente 20 giorni).
Questa versione è tradizionale e casalinga, non “officinale”, ma più che sufficiente per trattamenti naturali.
Tempo di preparazione: 40 minuti + 30 giorni di macerazione
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