La pizza bianca romana è considerata una ricetta povera per le sue origini antiche, ma è ricca di gusto e sapore. Pare che un tempo fosse la pietanza riservata agli schiavi perché veniva preparata con gli scarti dei panifici. Per ottenere un pasto non troppo misero, l’impasto veniva steso tanto sottilmente da allungarlo il più possibile. La sua resa, in cottura, era croccantina e veniva condita con un filo d’olio per aggiungere un po’ di sapore.
Oggi, viene considerata un prelibato street food per le vie capitoline e un ottimo sostituto del pane sulle tavole imbandite a festa. Insomma, la sua nomea è stata completamente ribaltata! Per godere della sua bontà, dovremmo gustarla appena sfornata!
Se non possiamo recarci seduta stante nella Capitale, prepariamola con le nostre mani.
La ricetta non è difficile e con un po’ di pazienza potremo godercela calda e fumante.
Se avanza, conserviamola per un massimo di 2 giorni nel sacchetto di carta del pane, ma scaldiamola in forno prima di consumarla la seconda volta e sarà croccantina come appena fatta.
Calcoliamo che occorrono più di 15 ore di lievitazione, per cui non perdiamo altro tempo e mettiamoci subito all’opera insieme!
Pizza bianca romana: ingredienti e preparazione
Per questa ricetta occorrono:
- 800 gr di farina
- 560 ml di acqua fredda
- 5 gr di lievito di birra fresco
- 20 ml di olio evo
- 15 gr di sale fino
- q.b. di farina di semola
- olio extravergine di oliva
- sale grosso
Con queste dosi otterremo 6 porzioni.
Il procedimento
In una brocca mettiamo 60 ml di acqua presa dal totale e sciogliamo il lievito di birra. Mescoliamo bene e teniamo a portata di mano.
Raccogliamo la farina in una ciotola, formiamo una fontana e versiamo la miscela di acqua e lievito nel buco al centro e rigiriamo con una spatola, poi aggiungiamo altra acqua (ma non tutta!) a filo, lentamente, in modo da farla assorbire perfettamente.
Quando il composto inizia ad unirsi, inseriamo l’olio e proseguiamo ad impastare con le mani (pulite!). Uniamo il sale e distribuiamolo, poi terminiamo con l’acqua rimasta e lavoriamo ancora fino a ottenere una consistenza piuttosto collosa. Trasferiamoci sulla spianatoia e facciamo 5 pieghe, poi adagiamo il nostro panetto in una ciotola leggermente unta e filmiamo il recipiente con la pellicola alimentare. Riponiamolo in frigorifero per 12 ore a riposare.
A lievitazione avvenuta, riversiamo l’impasto sul piano di lavoro leggermente infarinato con la semola. Realizziamo un filoncino e dividiamolo in tocchetti da 350 grammi l’uno. Ne otterremo circa 3. Riponiamo ognuno in un contenitore a chiusura ermetica leggermente unto, adagiamo il coperchio e lasciamo lievitare per altre 3 ore.
Trascorso questo tempo, preriscaldiamo il forno a 250° e teniamo a portata di mano una pietra refrattaria, se la possediamo, oppure una teglia oliata.
Infariniamo la spianatoia con la semola, poi riversiamo il primo panetto e allarghiamolo con i polpastrelli in modo da ottenere una lingua oblunga.
Adagiamola sulla pietra refrattaria o sulla teglia e inforniamola alla massima temperatura (250°) per una decina di minuti o poco più, ma seguiamo la cottura da vicino perché dovremo rigirare la nostra pizza romana a metà cottura per favorire una doratura ottimale.
Sforniamola e condiamola con un giro di olio evo e una spolverata di sale in fiocchi o sale grosso.
Proseguiamo allo stesso modo con gli altri due panetti e godiamoci la nostra pizza romana!
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