Pinsa romana: ricetta bollosa e croccante!

La pinsa romana è una lievitato ad altissima idratazione, nato nella Capitale, che ha conquistato l’Italia intera. Avete notato anche voi spuntare come funghi le pinserie? Dalle mie parti sono parecchie ormai a contendersi gli avventori del sabato sera e non solo. Ma a ben pensarci la ricetta non è affatto complessa, anzi, possiamo proprio prepararla con le nostre mani. L’ideale sarebbe poter disporre della farina apposita, ormai è facile reperirla in commercio. Altrimenti possiamo comunque mixare farina di grano duro, di soia e di riso, per renderla digeribile e leggerissima.

Un altra prerogativa importantissima per la riuscita di questa ricetta consiste nell’utilizzo di acqua freddissima per non surriscaldare gli ingredienti.

Armiamoci di santa, santissima pazienza però, perché l’impasto deve lievitare a lungo, secondo passaggi precisi e impiegherà un giorno intero per trasformarsi in una base ariosa e bollosa. Un giorno corrisponde proprio a 24 ore, anzi un po’ di più, in totale dovremo aspettare 30 ore prima di infornarla! Non possiamo barare né anticipare i tempi.

Una volta ben riposato, potremo allora cuocerlo con la farcitura che preferiamo. In fondo si tratta di una variante della pizza, quindi possiamo scegliere tra margherita, quattro formaggi, gorgonzola e prosciutto, tonno capperi e pomodori, insomma sbizzarriamoci. Anzi, proponiamo agli amici una serata pinsa e organizziamoci per tempo… mettiamoci subito al lavoro.

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Si comincia!

Pinsa romana: ingredienti e preparazione

Per questa ricetta procuriamoci:

  • 1 kg di farina per pinsa
  • 8 g di lievito di birra fresco
  • un cucchiaino di malto (oppure miele)
  • 750 g di acqua freddissima da frigorifero
  • q.b. di sale fino
  • 25 g di olio extra vergine d’oliva

per spolverizzare

    • q.b. di semola di grano duro rimacinata.

Con queste dosi otterremo circa 6 pinze!

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Il procedimento

Mi raccomando, utilizziamo solo acqua freddissima, riponiamo una caraffa in frigorifero per essere certe che sia a giusta temperatura.

Mettiamo la farina per pinsa in una ciotola e sbricioliamo il lievito, aggiungiamo il malto, poi versiamo a filo 700 g di acqua, rigirando continuamente con un cucchiaio, in modo da farla assorbire perfettamente. Trasferiamoci sulla spianatoia (senza infarinarla) e lavoriamo direttamente con le mani. Inizialmente l’impasto sarà piuttosto grezzo, ma diventerà via via più compatto e liscio. Quando otteniamo un panetto ben uniforme, rimettiamolo nella terrina e pratichiamo 3 incisioni sulla superficie con un coltello. Con questo trucchetto, gli ingredienti che andremo ad aggiungere verranno subito inglobati. Inseriamo, quindi, il sale, l’olio e l’acqua fredda rimasta (50 g) poco alla volta, continuando ad impastare prima nel recipiente, poi sul piano di lavoro, facendo anche qualche piega. Ora lasciamolo sulla spianatoia, copriamolo con la ciotola e lasciamolo riposare per 15 minuti appena.

Trascorso questo tempo, spolveriamo un po’ di farina (per pinsa) sul piano di lavoro e facciamo un giro di pieghe: solleviamo il bordo dell’impasto e portiamolo al centro, ribaltiamolo e formiamo una palla. Oliamo un recipiente, sistemiamo il nostro impasto, sigilliamo con la pellicola alimentare e lasciamolo lievitare a temperatura ambiente per 2 ore, poi trasferiamolo in frigo per 24 ore.

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Pazientiamo… pazientiamo e quando è ora di riprenderlo, saremo stupefatte! La nostra base sarà super gonfia! Ora dobbiamo porzionarlo.

La suddivisione in tocchetti

Inumidiamoci le mani e preleviamo un tocchetto, rigiriamolo e tiriamolo delicatamente, insomma, mozziamolo come si fa per la mozzarella. Pesiamolo sulla bilancia infarinata con la semola: ogni pezzo deve aggirarsi tra i 250 e i 300 grammi.

Sistemiamo il primo su un vassoio infarinato con la semola e diamogli due giri di pieghe. Solleviamo un lembo, portiamolo verso il centro. Solleviamo l’altro, portiamolo verso il centro, poi pinziamoli (si chiama pinsa non per niente), giriamo il panetto di 180° e ripetiamo una seconda volta.

Proseguiamo così con i rimanente, quindi lasciamoli riposare fino al raddoppio, ben distanziati tra loro e sigillati con il cellophane. Mettiamo in conto altre 3 o 4 ore di lievitazione.

Ci siamo quasi!

La composizione della pinsa

Quando i nostri panetti sono pronti, prendiamo il primo e trasferiamolo sulla spianatoia ben infarinata con la semola. Cospargiamo la sua superficie superiore sempre con la semola e allarghiamolo con i polpastrelli per dargli una forma ovale.

Volendo realizzare una pinsa margherita, una volta che sarà ben disteso, lungo circa 65 centimetri e largo 20, distribuiamo un po’ di passata di pomodoro e inforniamolo sulla teglia foderata con la carta apposita alla massima temperatura (solitamente 250°) con funzione grill attiva, per 7/8 minuti.

Sforniamola quando risulta leggermente dorata in superficie, quindi aggiungiamo la mozzarella a tocchetti e cuociamola per altri 2 minuti, fino a quando il formaggio non sarà fuso!

E ora… godiamocela!

Che bontà!

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