Pasta all’amatriciana: la mia ricetta

Pasta all’amatriciana: la mia ricetta

I bucatini all’amatriciana sono entrati a far parte dell’immaginario collettivo tanto da essere considerati un piatto nazionale; ci dimentichiamo così che in verità, si tratta di una ricetta tradizionale di Amatrice, nel Lazio. In molti si ricorderanno la desolazione e la disperazione di quella terra flagellata duramente dal terremoto del 24 agosto del 2016. Quelle immagini sono arrivate dritte al cuore degli italiani. Oggi, però, quella terra è tornata a sorridere e dal 2020 la sua gastronomia è stata riconosciuta come specialità tipica dall’Unione Europea: un titolo che è un vero encomio alla nostra cucina. Ma per essere davvero perfetti devono risultare cremosi, saporiti, avvolgenti.

Anche se si tratta di una preparazione semplice, deve rispettare alcuni dettami imprescindibili ai quali io, questa volta, ho cercato di attenermi il più possibile per darvi una ricetta quanto più simile a quella originale.

Ovviamente come tutti ben sappiamo più i prodotti scelti sono di qualità più il risultato ci darà soddisfazione. Partendo dalla scelta della pasta, meglio se trafilata al bronzo e di ottima qualità; passiamo al salume, non bisogna usare la pancetta, ma il guanciale; per il sugo di pomodoro, scegliamo i pelati San Marzano e per il formaggio, non un pecorino qualsiasi, ma quello romano.

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In questa ricetta la pasta non va risottata.

Vi lascio agli ingredienti ed al procedimento

Pasta all’amatriciana: la mia ricetta

Per quattro persone ci serviranno:

  • 360 gr di spaghetti o bucatini
  • 180 gr di guanciale (1 fetta spessa 1 cm da tagliare a striscioline)
  • 450 ml di pomodori pelati San Marzano
  • 90 – 100 gr di pecorino romano
  • qualche goccia di vino bianco secco
  • 1 peperoncino fresco, q.b.
  • olio extravergine, q.b.
  • sale, q.b.

La preparazione

Grattugiamo il pecorino.

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Tagliamo il guanciale a listarelle non troppo sottili, il più possibile uguali tra loro e adagiamolo in una padella a fuoco lentissimo. Non aggiungiamo olio, il grasso rilasciato dal guanciale sarà sufficiente a garantire il sapore e la cremosità del sugo che andiamo a preparare. Quando risulterà dorato e croccante togliamo una parte del guanciale (circa la metà) e adagiamolo su carta forno, tamponiamolo e lasciamo un’attimo da parte in una terrina.

Nella stessa padella aggiungiamo il peperoncino e alziamo la fiamma. Sfumiamo con qualche goccia di vino bianco (ricordiamoci che per far evaporare la parte alcolica la fiamma deve essere alta), facciamo evaporare tutto l’alcool e poi aggiungiamo i pelati precedentemente schiacciati con una forchetta (o con le mani). Lasciamo cuocere per 15/18 minuti circa, aggiustando il sale.

Nel mentre, riempiamo un tegame con abbondante acqua, saliamo leggermente e portiamo a bollore. Tuffiamo la pasta e cuociamola al dente. Scoliamola e mettiamola in una bacinella capiente. Spolveriamo con abbondante pecorino e dopo qualche minuto versiamoci su il sugo a cascata!

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Condiamo la pasta avvolgendola nel sugo.

Portiamo in tavola con un’altra generosa spolverata di pecorino e la metà del guanciale croccante che avevamo tenuto da parte. Serviamo la nostra amatriciana in tavola!

Non mi rimane che augurare a tutti voi buon appetito e alla prossima ricetta!

Vi aspetto sulla mia pagina Facebook – Pane e mortadella

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