Origano: proprietà, tutte le varietà e usi in cucina

Origano: proprietà, tutte le varietà e usi in cucina

Alzi la mano chi riconosce il profumo di origano a occhi chiusi? Ovviamente, è un plebiscito!

Tutti ne apprezzano l’aroma, in particolare con la pizza.

Ma il suo uso in cucina si estende anche con altri abbinamenti e pietanze.

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Scopriamo insieme tutte le caratteristiche che rendono unica questa piantina!

Origano, proprietà, varietà e usi in cucina: botanica e storia

L’origano è un’erba aromatica appartenente alla famiglia delle lamiaceae, come la maggiorana e il basilico. Cresce spontaneamente nel bacino del Mediterraneo, tant’è che alle nostre latitudini è chiamato anche origano selvatico.

Ha radici profonde, in grado di resistere nei climi aridi. Il fusto è eretto e può arrivare a 80 centimetri di altezza. Ha foglie ovali e fiorellini piccoli dal colore che vira dal bianco al viola che fruttificano a capsula.

Il suo utilizzo risale addirittura al XIII secolo Avanti Cristo!!! Originario del Medio Oriente era consigliato a soggetti con problemi digestivi e contro il morso dei serpenti. Gli egizi lo utilizzavano per l’imbalsamazione.

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La sua presenza sulle pendici dell’Olimpo è narrata nella mitologia Greca.

Secondo gli antichi romani fu Venere a utilizzarlo per la prima volta, come cura per le ferite delle frecce di Cupido.

Nei secoli, l’origano è divenuto simbolo stesso della felicità: si intrecciavano corone per le cerimonie matrimoniali.

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Le varietà presenti sul nostro territorio sono:

  • l’origano comune, “Origanum vulgare”, nel Centro Nord;
  • l’origano meridionale, “Origanum heracleoticum”, nel Sud Italia, in Sicilia e in Sardegna;
  • origano maggiorana, “Origanum majorana”, ovunque nella nostra nazione, soprattutto nei terreni incolti e i bordi delle strade;
  • origano siciliano, “Origanum onites” è presente in Sicilia, amante di suoli aridi.

La coltivazione e l’essiccazione

Il clima incide sul suo aroma, la sua caparbietà lo rende adatto anche a temperature molto elevate; è praticamente immune dall’attacco dei parassiti.

Semplicissimo da coltivare in orti, giardini o vasi; esponetelo al sole ed evitate i ristagni di acqua che lo porterebbero alla marcescenza. Badate che sia libero da erbe infestanti e ben riparato durante l’inverno perché patisce il freddo. Non irrigatelo eccessivamente.

Può essere raccolto durante tutto l’anno, ma se volete essiccarlo procedete tra giugno e agosto all’inizio della fioritura. Prelevate i fiori alla sommità dei rami e raccoglieteli in piccoli mazzi, poi sistemateli a testa in giù, ben esposti al sole. Manterranno il loro profumo e le loro virtù.

Disponete le foglie in un luogo caldo, ma all’ombra. Sminuzzatele una volta secche.

Se volete utilizzarlo appena colto, lavatelo con cura, poi scolatelo su un canovaccio pulito e tamponatelo. Afferrate un rametto alla volta con una mano e tenetelo fermo tra il pollice e indice. Scorrete le dita dell’altra mano dall’alto al basso per staccare le foglioline e i fiori. Impilate e sminuzzate prima di utilizzarlo. Sicuramente in questa versione il sapore è più intenso e persistente, ma dovrete utilizzarne una quantità maggiore e introdurlo a fine cottura. Quando è secco, invece, il suo potere è più concentrato e ne basta un cucchiaino, ma a inizio cottura per diffondersi in modo omogeneo.

Non è un semplice insaporitore, è un’erba officinale. Gli oli essenziali contenuti hanno proprietà digestive conclamate e sollevano dai dolori intestinali.

Origano: gli usi in cucina

L’origano va a braccetto con il pomodoro, prova ne è la già citata pizza, ma anche la pasta al sugo, la zuppa o la semplice bruschetta.

Anche il ragù si trasforma in una delizia, così come il chili; da qui ne discende che è perfetto con la carne, con il pollo (soprattutto al limone), ad esempio, ma anche con l’hamburger, con la tartare, con il tacchino, il manzo, nello stufato; e si fa apprezzare sul pesce, soprattutto saltato in padella o grigliato.

Provatelo, poi, nell’impasto del pane, dei craker, dei biscotti salati o semplicemente sulla pasta in generale.

È spaziale anche sui legumi in generale, sui fagioli in particolare. Arricchisce le insalate, le verdure al vapore o alla griglia (le melanzane si trasformano in un’opera d’arte) e il pinzimonio. Anche il formaggio fresco, si trasforma in una salsina cremosa e invitante con una spolverata di origano.

Le combinazioni più originali

Ma c’è di più: potete anche preparare anche un pesto straordinario usandolo al posto del basilico e sostituendo i classici pinoli con le mandorle, il pecorino con il parmigiano. Il procedimento, poi, è identico a quello della ricetta tradizionale: tritate tutto nel mixer (meglio se è un mortaio) e utilizzate il composto per condire gli spaghetti!

E non può mancare l’olio aromatizzato! Bastano 3 rametti freschi da immergere in un tegamino di olio scaldato a fuoco lento per mezz’ora. Lasciate raffreddare e filtrate, poi versate in un barattolo a chiusura ermetica e utilizzate al bisogno, entro un mese dall’apertura. Volendo, potete aggiungere anche uno spicchio d’aglio, ma prelevatelo non appena l’olio inizia a sfrigolare, serve solo a insaporire, non deve coprire l’aroma di origano!

Infine, ecco un piccolo vademecum da memorizzare per apprezzarlo in combinazioni con altre spezie:

  • basilico,
  • maggiorana,
  • prezzemolo,
  • timo.

In coppia o tutte insieme, queste erbe aggiungono profumo e gusto ad ogni vostra ricetta.

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