Marmellata di sambuco: come riconoscere le bacche buone e la ricetta per prepararla

È il mese del sambuco, raccogliamolo per preparare una meravigliosa marmellata!

Con attenzione però! Bisogna imparare a riconoscerlo! Sembra facile, ma non è così immediato ed evidente!

Il Sambuco è un alberello molto ramificato, dalla chioma fitta. Le foglioline sono picciolate e verdi brillanti, i fiori bianchi sono riuniti a ombrello, profumatissimi e delicati, i frutti sono bacche succose, di un colore scuro tra il viola e il nero, lucidissime.

Cresce ovunque sul nostro territorio nazionale, in luoghi umidi e ai margini dei boschi.

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Sembra facilmente individuabile, invece, l’errore è dietro l’angolo!

Perché? Perché è molto simile per aspetto, proporzioni, fiori e frutti ad un’altra pianta, potenzialmente tossica!

Scopriamo insieme tutti i dettagli!

Il Sambuco e l’Ebbio: due piante molto simili, da non confondere mai

Con la denominazione Sambuco si è soliti indicare un arbusto perenne dalle proprietà benefiche, ma non è sempre così.

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Alla famiglia delle Caprifoliacee, infatti, appartengono due specie diverse, una commestibile il Sambucus nigra, e una no, il Sambucus ebulus. La somiglianza è molta, eppure possiamo imparare a distinguerle osservando bene i fiori e i frutti, la struttura e il fusto, il periodo di fioritura.

La struttura e il fusto

La prima differenza emerge fin dall’osservazione del fusto: l’Ebbio è una pianta erbacea alta al massimo 1 metro e mezzo, il Sambuco è un vero e proprio arbusto che raggiunge anche gli 8 metri e ha una chioma imponente. Anche i fusti sono diversi, l’Ebbio ne ha uno soltanto, verde e spesso e presenta un’unica infiorescenza, il Sambuco è legnoso e ramificato fin dal tronco e fiorisce in diversi punti.

I fiori e i frutti

L’Ebbio presenta un solo fiore a ombrello, ovale e rotondo, dal colore rosa-viola; il Sambuco, invece, ne offre parecchi, grandi e raggruppati anch’essi ad ombrello, bianchi o giallini.

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I frutti, invece, possono indurci in confusione perché si somigliano nell’aspetto e nel colore, possiamo osservare la loro posizione per riconoscerli.

Sull’Ebbio si collocano al centro della pianta e si rivolgono verso l’alto, anche se il fusto è troppo alto per sostenerli, continuano a puntare al cielo. Nel Sambuco, invece, ricadono sempre verso il basso a cascata.

La fioritura

E per di più, fioriscono in tempi leggermente diversi: il Sambuco tra maggio e giugno, l’Ebbio da giugno ad agosto, con continue spunte, perché crescendo a bordo strada viene spesso tagliato.

E ora che sappiamo come riconoscerlo, raccogliamo le sue bacche e prepariamo una meravigliosa marmellata.

La marmellata di Sambuco: ingredienti e preparazione

Per questa ricetta occorrono:

  • 500 grammi di bacche di sambuco
  • ½ limone, succo e polpa
  • 250 grammi di zucchero di cannaintegrale.

Ricordiamoci che le bacche di Sambuco sono sì edibili, ma solo una volta cotte, mai crude. Dobbiamo raccoglierle ben mature e non esagerare nel consumarle perché hanno virtù lassative che potrebbero disturbare l’intestino.

Questa ricetta non necessita di addensanti perché i semini contenuti rilasciano pectina naturalmente e ci garantiscono una resa ben densa, senza bisogno di aggiungere la mela.

Il procedimento della marmellata di Sambuco

Una volta individuati i grappoli di Sambuco , raccogliamoli e stacchiamo le bacche. Laviamole bene e lasciamoli in ammollo per cinque minuti in modo da far emergere la sporcizia e i frutti non ancora maturi.

Scoliamo e pesiamole, poi sistemiamole in un tegamino dal fondo spesso. Spremiamo mezzo limone e versiamo succo e polpa nella casseruola, poi aggiungiamo lo zucchero.

Mettiamo sul fuoco a fiamma dolce e cuociamo per 30/40 minuti, mescolando di tanto in tanto.

Nel mentre, sterilizziamo i vasetti seguendo la procedura qui descritta.

Trascorso il tempo indicato, facciamo la prova per verificare di aver raggiunto la giusta densità: lasciamo scivolare una goccia di marmellata su un piattino e incliniamolo. Se cola pian piano, lasciando la scia è pronta.

Travasiamola nei barattoli con un mestolo e puliamo bene il collo dei recipienti. Tappiamoli ermeticamente, poi sistemiamoli sul piano di lavoro a testa in giù. Copriamoli con un panno e facciamoli raffreddare, poi mettiamoli dritti, etichettiamoli e riponiamoli in un luogo fresco e asciutto.

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