Lavanda: proprietà, usi e coltivazione

La lavanda, nota a tutti per il suo profumo inebriante, è un’erba officinale appartenente alla famiglia delle Lamiacee.

La pianta arriva ad un altezza di 120 centimetri, presenta un portamento a cespuglio, con la parte inferiore legnosa e quella superiore erbacea. Le sue foglie, lunghe, strette leggermente arrotolate e pelose, sono di coloro verde grigio. Fiorisce in piena estate e i suoi fiori hanno un colore violetto o blu intenso e sono riuniti in spighe delicate alla fine dei fusti.

Cresce nel bacino del Mediterraneo in zone aride, sassose e soleggiate.

Nota fin dall’antichità per il suo aroma persistente, il suo nome stesso deriva dal termine “lavare” perché da sempre utilizzata per detergere il corpo e i tessuti. Gli antichi Romani ne facevano largo uso nei bagni termali e la impiegavano sotto forma di decotto per l’igiene di pelle e capelli.

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I fiori vengono recisi e fatti essiccare ancora oggi per pot-pourri da inserire in cassetti e armadi.

Ma le sue virtù sono molteplici e sorprendenti. Scopriamole insieme.

Lavanda: proprietà terapeutiche

Il delizioso profumo della lavanda è ampiamente sfruttato dall’industria cosmetica per la produzione di saponi, creme e profumi. Ma già ai tempi dei Romani, come anticipato, erano note le sue virtù benefiche per la cute.

Contiene, infatti, flavonoidi, tannini, acido ursolico e fitosteroli che accelerano la cicatrizzazione delle ferite, inoltre è in grado di calmare i rossori della pelle, di lenire e possiede proprietà astringenti.

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L’olio, diluito in una crema specifica, può essere facilmente massaggiato laddove presenti dolori, crampi, eritemi e irritazioni. Attenua anche i fastidi da punture di insetti. È un ottimo tonico per il viso, va semplicemente picchiettata sul volto deterso ed è perfetta per chi soffre di acne, rosacea o secchezza.

È un rilassante e sedativo naturale, se lasciata sotto al cuscino facilita il relax e favorisce il sonno; è un antisettico delle vie respiratorie se utilizzato sotto forma di suffumigio, inoltre contrasta i gonfiori addominali e ha una blanda azione diuretica.

Massaggiata sulle tempie allevia il mal di testa. In breve, è un vero e proprio dono della natura.

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Può essere assunta sotto forma di infuso o tisana per calmare gli stati di ansia, i dolori mestruali e gli spasmi intestinali. Oppure dai fiori si può ricavare un oleolito da utilizzare esternamente per uso topico.

La coltivazione

Coltivare la lavanda non è affatto difficile, a patto di sistemarla in vaso o a terra in una zona asciutta e soleggiata. Va irrigata moderatamente durante la stagione estiva, il terreno va mantenuto piuttosto secco e sono da evitare i ristagni di acqua nel sottovaso.

Resiste egregiamente alle temperatura rigide invernali, ma sarebbe opportuno coprirla con un telo di tessuto non tessuto. Va concimata due volte l’anno in primavera e in estate.

Non necessita di particolari cure o attenzioni.

Gli usi in cucina

I fiori di lavanda essiccati vengono generalmente impiegati per aromatizzare dolci lievitati, pane, grissini e crakers.

Si apprezza anche su carni bianche come il pollo stufato, sul pesce e sulle patate insieme ad un mix di erbe provenzali.

Con il suo prezioso ausilio possiamo preparare un risotto profumatissimo, ma è deliziosa anche con il formaggio fresco o negli impasti per polpette alla ricotta.

Serviamocene con parsimonia per non rischiare di coprire con il suo aroma intenso il sapore dei nostri piatti.

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