La Bardana: proprietà, usi, infusi e ricette

La Bardana è nota fin dalla notte dei tempi.

Anticamente veniva utilizzata come antidoto contro il veleno dei serpenti o per medicare i morsi dei cani affetti dalla rabbia. Le è da sempre riconosciuta, infatti, al capacità di penetrare in profondità nella pelle, con effetti medicamentosi.

Di questa pianta fitoterapica si utilizzano ancora oggi le foglie e le radici. È ricca di proprietà benefiche largamente sfruttate in campo erboristico e trova impiego anche in alcune ricette di cucina.

Vediamo insieme ogni dettaglio.

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Le proprietà della bardana

La bardana contiene moltissimi principi nutritivi di grande interesse per il nostro benessere come le vitamine del gruppo B (B1, B2, B3, B5, B6). Apporta una buona dose di vitamina C, E, K e P e di sali minerali, in particolare il calcio, il ferro, il manganese, il fosforo, il potassio, lo zinco, il sodio e il magnesio, utili all’apparato muscolo scheletrico. Inoltre, contiene acido folico e inulina, un oligoelemento interessante per la cura del diabete.

Le fibre e gli oli essenziali di cui è dispensatrice hanno proprietà diuretiche, depurative, digestive, colagoghe, ipocolesterolemizzante e ipoglicemizzanti. I suoi effetti sono apprezzabili per quanto riguarda la disintossicazione dell’organismo e viene spesso consigliata a soggetti affetti da disturbi metabolici di lieve entità o in associazione a cure specifiche. Un tempo, la radice veniva polverizzata e utilizzata come farina insieme a burro, acqua e sale per impastare dei biscotti “curativi” per i diabetici.

Il suo effetto detossinante agisce particolarmente su fegato, reni, pelle e intestino.

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Può essere assunta per via orale, ma viene anche sfruttata per uso topico in caso di dolori reumatici o articolari, con azione antibiotica per medicare infezioni batteriche o micosi, con uso cosmetico per rinforzare i bulbi del cuoio capelluto e prevenirne la caduta.

Controindicazioni

Per quanto riguarda l’utilizzo gastronomico, la bardana è una radice sicura, tranne per le donne in gravidanza o in allattamento. Diverso è il discorso in ambito fitoterapico. L’inulina contenuta, infatti, riduce la glicemia e può interferire con medicinali antidiabetici. Non solo, potrebbe dilatare le tempistiche della normale coagulazione del sangue se assunta in combinazione con farmaci come l’aspirina, l’eparina l’ibuprofene e altri.

La botanica

La bardana, in gergo tecnico Arctium lappa, appartiene alle Asteraceae.

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È una pianta spontanea che cresce lungo tutta la nostra penisola e ha un ciclo vitale biennale, ossia il primo anno radica, il secondo fiorisce.

Presenta radici carnose che possono sprofondare nel terreno per un metro. Il suo fusto è coperto di lanugine; ha foglie carnose, cuoriformi, verdi nella pagina superiore, grigie su quella inferiore, più grandi alla base, più piccole verso l’inflorescenza. Fiorisce a luglio con teste spinose e sferiche dai boccioli violacei, contornati da uncini innocui, morbidi e flessibili.

La coltivazione della bardana

La bardana è molto rustica e resistente, non necessita di cure particolari. Se ben esposta al sole, fiorisce abbondantemente, ma cresce ovunque. Si adatta a climi caldi e freschi, patisce le temperature inferiori ai 10°.

Può essere piantata in vaso o in orto, se ben concimata. I semi vanno distribuiti a spaglio e ricoperdi da mezzo centimetri di terriccio. Irrighiamola in estate o in tempo di siccità, avendo cura però di non esagerare per evitare la marcescenza radicale.

La raccolta

Raccogliamo le foglie di bardana da aprile a giugno, sono ottime per le nostre ricette, crude o cotte.

La bardana in campo erboristico

La bardana da sempre trova largo impiego in campo erboristico e fitoterapico, soprattutto laddove si perseguano scopi depurativi a livello epatico, renale, intestinale ed epidermico.

Con le radici e le foglie si realizzano preparazioni come tintura madri, infuso, decotto, unguento e maschere per la pelle o i capelli.

Può risolvere anche casi leggeri di acne giovanile, agendo dall’interno come detossinante e dall’esterno tramite applicazione topica.

Possiamo realizzare in prima persona alcuni rimedi. Vediamo quali.

I preparati a base di bardana

Con 50 grammi di radice fresca di bardana possiamo preparare un decotto. Facciamola bollire in un litro di acqua per una ventina di minuti. Filtriamo il liquido e assumiamone 3 tazze al giorno in caso di acne.

Un cucchiaino di radici essiccate ci permette di preparare un infuso detossinante. Portiamo a bollore un tegamino di acqua. A ebollizione raggiunta inseriamo la bardana e lasciamola andare per 3 minuti. Togliamo dal fuoco, copriamo con un piattino in modo da non disperdere le sostanze benefiche volatili, e facciamo riposare per 5 minuti. Ecco pronta la nostra tisana disintossicante e digestiva!

Strizzando le foglie fresche, possiamo ricavare un succo utile per la preparazione di un unguento. Una volta ottenuto mezzo bicchiere misceliamolo con pari quantità di olio evo. Mescoliamo bene e stendiamo su ferite e piaghe per favorire la cicatrizzazione.

Se vogliamo ottenere un rimedio contro i dolori reumatici, invece, lasciamo macerare le foglie per una notte intera in acqua e aceto, quindi frizioniamo la lozione sulle aree compromesse.

La bardana in cucina

La Bardana ha un gusto piuttosto amaro, avvolgente e dolciastro.

Le radici sono sfruttate in cucina per la realizzazione di risotti, minestre, zuppe, contorni salatati in padella; ma sono soprattutto l’ingrediente principale delle Kinpira, un piatto giapponese che le vede protagoniste assolute insieme alle carote.

Raccogliamo sempre con attenzione i doni della natura e facciamone buon uso!

Per tutte le informazioni su come essiccare le erbe basterà cliccare QUI

N.B: Prima di assumere qualsiasi rimedio naturale è sempre bene rivolgersi al proprio medico di fiducia.

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